# G.A.Stella,Un’idea gravemente insufficiente # L.L.Sabbadini,Gli ostacoli per gli alunni disabili # Disuguaglianza,Diversità,Voti e merito: Valditara vara la "Pedagogia del taglione" # M.Lancini,A scuola senza smartphone. Così il governo banalizza una realtà complessa # F.Accatino,Fake news svelate ai bambini In cattedra Barbero e Greco # G.Visetti,Requiem per la foresta che ora non c’è più “Che dolore quei larici sacrificati per il bob” # A.Scurati,Salviamo gli insegnanti sconfitti dagli influencer # E.Cattaneo,Staminali, una rivoluzione sofferta la scienza ha aggirato i divieti ipocriti # M.Moretti,Tumori cerebrali, le tecnologie per sviluppare nuove terapie # I.Venturi,Scuola, alla primaria tornano i giudizi In pagella un secolo di tira e molla # G.Dotti,Materia oscura, i segreti verso un punto di svolta # V.Roghi,La scuola non è un’aula di tribunale # P.Giordano,Ticchettii notturni # S.Ruffino,Contro la prigionia degli algoritmi c’è solo la conoscenza # P.Rumiz,La sinfonia del legno venuto dal mare # V.Della Sala,Animali fantastici # N.Della Chiesa,Il problema non è il carabinierino: è molto più grave # L.Tremolada,«Sull’intelligenza artificiale non servono divieti ma spirito critico» # E.Morin,Il nuovo Umanesimo di Edgar Morin # E.Cattaneo,Il gender gap della ricerca # M.Belpoliti,Scrivere a mano fa bene # C.Valerio,Cosa ci insegna un libro # A.Mariani,Un pasto per studiare: Wawira nutre il sogno # M.Costabile,A.Calvo,Investire nella ricerca scientifica per affrontare le catastrofi climatiche # D.Motta,I ragazzi ci guardano Piena dignità al nostro futuro # E.Affinati,L’ingiustizia incarnata Piena dignità al nostro futuro # A.Rosina,Per la natalità ruolo centrale degli asili nido # R.Panetta,V.Tiani,Intelligenza artificiale, urgente uno standard sulle etichette # L.Benacchio,Lo sguardo umano si spinge più in là nell’universo # G.Villanacci,L'educazione antidoto alla povertà # R.Milano,Bimbi nel mirino ma difenderli si può # M.Deaglio,Gli agricoltori e la terra coltivata # R.Luna,La vita bugiarda dei nostri figli # A.Gavosto,Il flop del liceo del made in Italy # L.Barile,Il fascismo spiegato a mia figlia # M.Sideri,Il nuovo volto delle galassie # E.Comelli,Corsa all’idrogeno bianco, le start up ci scommettono #
“Corriere della Sera” - 28 febbraio 2024
Un’idea gravemente insufficiente
di Gian Antonio Stella
«Stiamo valutando se sia utile aggiungere la possibilità di mettere “gravemente insufficiente” dal prossimo anno scolastico», ha detto il ministro Giuseppe Valditara. Dunque, per semplificare, i bambini delle scuole primarie potrebbero ricevere nuove pagelle con cinque diversi giudizi: ottimo,
distinto, buono, sufficiente, insufficiente e gravemente insufficiente. «Si ricambia. Era il caso?», si è chiesta la rivista Tuttoscuola . «Non vogliamo qui neanche entrare nel merito di cosa sia meglio.
Mettere sotto attenta osservazione l’ultima riforma, valutarne criticamente gli esiti durante un congruo periodo di tempo sarebbe (stato) più che comprensibile. Valeva la pena di buttarla subito all’aria e imprimere un nuovo giro di frullatore, buono o cattivo che sia? Troppe volte in questi anni la scuola elementare-primaria è stata palestra dei giochi dei partiti della maggioranza del momento, che si sono sostituiti a pedagogisti e psicologi. Stop and go, inversioni a 180 gradi, alla ricerca di un presunto consenso». Dove? Sui «social, gli incessanti talk show televisivi, i sondaggi quotidiani». Come se quello fosse il problema.
"La Repubblica" - 24 febbraio 2024
Gli ostacoli per gli alunni disabili
di Linda Laura Sabbadini
Diritti
La vita degli alunni disabili a scuola non è semplice. Le nostre norme sono un fiore all’occhiello del Paese, ma non si traducono in realtà quotidiana inclusiva. Negli anni d’oro della nostra legislazione sui diritti, gli anni’ 70, fondamentale fu la legge 517 del 1977 che abolì le classi differenziali per gli alunni svantaggiati. Si stabilì la necessità di avere insegnanti di sostegno specializzati, un numero di alunni per classe adeguato, interventi specialistici dello Stato e degli enti locali. Nel 1992 venne varata la legge 104 che trasformò in norme una vera e propria strategia di inclusione degli alunni disabili su tutti i fronti, dalle barriere architettoniche, al ruolo della formazione dei docenti, ai diritti degli alunni disabili. Nel 2009 furono poi definite dal Miur le “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità”. Nel 2015 si intervenne sull’autismo. Tutti passi molto importanti.
"Il Fatto Quotidiano" - 23 febbraio 2024
Voti e merito: Valditara vara la "Pedagogia del taglione"
di Forum Disuguaglianza e Diversità
Si sa, non ci sono più i giovani di una volta. Trovateli voi oggi quelli che apprezzano le brutte esperienze che forgiano l’animo e le punizioni meritate che fanno crescere: i campioni da libro Cuore, insomma. Prima lezione, il valore formativo dell’umiliazione: “Fattore fondamentale nella costruzione della personalità”, come ebbe a dire incautamente il neoministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara. Da cui discende la recente grande idea di stroncarli in culla: il voto in condotta fin dalle medie, con meritata bocciatura in caso di insuffienza. Per arrivare al pezzo forte della nuova teoria educativa: chi rompe paga, e se si arrischia a occupare la scuola ne risponderà. Potremmo chiamarla “pedagogia del taglione” se non fosse soltanto chiacchiera reazionaria di chi occupa un posto e non si è nemmeno premurato di leggere i documenti che l’istituzione produce. Da cinquant’anni.
“La Stampa” - 23 febbraio 2024
A scuola senza smartphone Così il governo banalizza una realtà complessa
di Matteo Lancini
L'idea di vietare l'ingresso dello smartphone nelle scuole primarie e secondarie di primo grado mi trova d'accordo, anzi d'accordissimo. Mi auguro si tratti di un'iniziativa che finalmente avvii un profondo processo di responsabilizzazione di genitori, docenti e dirigenti scolastici, in diversi casi poco propensi ad attuare provvedimenti a favore delle esigenze evolutive attuali e future di figli e studenti. Per essere credibile tale provvedimento dovrebbe però, a mio avviso, prevedere anche il divieto assoluto dell'ingresso dello smartphone a scuola da parte di qualsiasi adulto. A genitori e insegnanti dovrebbe essere impedito l'utilizzo dello smartphone in qualsiasi occasione scolastica ed extrascolastica in cui i bambini recitano, festeggiano la fine dell'anno scolastico, visitano un monumento o un museo.
“La Stampa” - 23 febbraio 2024
Fake news svelate ai bambini In cattedra Barbero e Greco
di Fabrizio Accatino
Da lunedì su Rai Gulp in onda "Oblò, notizie da smacchiare" realizzato con la Scuola Holden Anche Mercalli tra i protagonisti che aiutano i ragazzi da 8 a 12 anni a districarsi tra le bufale
C'è chi le chiama bufale, chi fake news. Chiunque abbia letto "Illusioni perdute" di Balzac sa che le notizie false non sono una prerogativa del nostro tempo. Al servizio di interessi privati o per semplice sciatteria, la disinformazione è sempre esistita. Per questo, per insegnare ai bambini dagli 8 ai 12 anni a districarsi nel labirinto di dati sul web, la Scuola Holden e Rai Kids hanno creato "Oblò. Notizie da smacchiare". Il nuovo programma in dieci puntate, girato a Torino con la consulenza dell'Archivio di Stato, da oggi è disponibile su RaiPlay, e da lunedì sarà su Rai Gulp tutti i giorni alle 18, 05. «La serie prende vita da una richiesta della Rai del 2022», spiega Mussi Bollini, vicedirettrice di Rai Ragazzi. «A tutte le strutture era stato chiesto di introdurre il tema delle fake news e della media literacy, e da quello erano già nate per Rai Gulp le pillole di "Fake or Real". Anche in "Oblò" l'idea è quella di insegnare ai ragazzi a saper giudicare, a sviluppare il senso critico, fornendo gli strumenti per orientarsi nel mare magnum dell'informazione. La svolta è stata l'incontro con la Scuola Holden, avvenuto al momento giusto. E aver trovato divulgatori importanti, che si sono prestati a questa operazione, ha chiuso il cerchio».
"La Repubblica" - 22 febbraio 2024
Requiem per la foresta che ora non c’è più “Che dolore quei larici sacrificati per il bob”
di Giampaolo Visetti
La storia
Requiem per una foresta che da ieri sul mondo non c’è più. L’armonia della musica contro il rombo delle motoseghe: un concerto «per dare voce agli alberi nel momento del congedo », mentre attorno viene abbattuto il lariceto secolare di Fiames, ai piedi del Col Druscè, palcoscenico ampezzano delle Olimpiadi invernali 2026.
Mario Brunello cammina da solo nella foresta sopra Ronco, accanto alla vecchia pista da bob Monti, già smantellata. Il crinale è scosso dagli schianti. Sulle spalle, dentro una custodia laccata rossa, il maestro porta il suo prezioso violoncello Maggini. «È fatto di acero e di abete — dice — alberi nati oltre 700 anni fa, tagliati duecento anni dopo, usati solo nel Seicento per farli continuare a cantare e a viaggiare sulla terra. Oggi giganti secolari vengono invece abbattuti qui per niente: per fare posto ad una improbabile nuova pista da bob, imposta solo da passeggeri interessi politici ed economici. Io sono sulle Dolomiti per dare un’ultima voce a chi non ce l’ha: gli alberi non possono chiedere pietà e noi non li ascoltiamo, nemmeno adesso che avremmo disperatamente bisognodi loro».Il grande solista, amato da Muti, Abbado e Metha, nella notte è rientrato da un concerto a Lisbona. Prima di ripartire, all’alba raggiunge Cortina d’Ampezzo e il bosco destinato ad essere raso al suolo per realizzare il nuovo Sliding Center di bob, slittino e skeleton.
"La Repubblica" - 21 febbraio 2024
Salviamo gli insegnanti sconfitti dagli influencer
di Antonio Scurati
Aggrediti, malpagati, sostituiti dai nuovi idoli del web, ecco perché i docenti italiani hanno perso ogni autorità
«Come possiamo rispettarla, prof, se viene a scuola con una Punto bianca senza nemmeno gli specchietti in tinta?!». Me lo ringhiò anni fa uno studente a cui cercavo di imporre la disciplina scolastica. Ripenso a quell’affronto ogni volta che un alunno insulta, schernisce o addirittura aggredisce i suoi professori, com’è accaduto di recente a Parma. Ci ripenso perché, al di là dei casi specifici, questi episodi, purtroppo sempre più frequenti, s’inscrivono nell’orizzonte più ampio della verticale caduta del prestigio degli insegnanti. L’aneddoto autobiografico mi pare calzante per il seguente motivo: se, nei decenni della contestazione giovanile, quel prestigio fu intaccato da ragioni politico-ideologiche, nei decenni successivi è precipitato per motivi socio-economici. I professori italiani, com’è noto, sono tra i peggio pagati d’Europa (al 31 esimo posto, davanti solo a Portogallo e Grecia) e, purtroppo, i figli della nostra società, nella quale il culto del denaro cresce in misura proporzionalmente inversa alla distribuzione della ricchezza, li disprezzano per le utilitarie con cui si recano al lavoro (che qualche volta, addirittura, esibiscono specchietti retrovisori non verniciati o altri imbarazzanti dettagli).
“La Stampa” - 21 febbraio 2024
Staminali, una rivoluzione sofferta la scienza ha aggirato i divieti ipocriti
di Elena Cattaneo
l'intervento
Le rivoluzioni, in campo scientifico, a volte non necessitano di molto spazio. Nel 1998, un articolo di appena 1400 parole del biologo statunitense James Thomson, pubblicato sulla rivista "Science", ha rivoluzionato la ricerca nel campo delle scienze della vita. Nel suo paper, Thomson descriveva come avesse isolato, per la prima volta, dalla blastocisti umana (primo stadio dell'embrione) 40-50 cellule staminali embrionali contenute al suo interno, riuscendo a propagarle in laboratorio e ottenerne centinaia di milioni. Le embrionali sono cellule potenzialmente in grado di "trasformarsi" (il termine tecnico è "differenziare") in tutti i 250 tipi di cellule che compongono i tessuti dell'organismo e, sempre potenzialmente, di sostituire o riparare quelle danneggiate da malattie. La portata rivoluzionaria della scoperta fu subito chiara, ad esempio, ai neuroscienziati dell'Università di Lund Anders Björklund e Olle Lindvall, pionieri del trapianto cellulare per il trattamento della malattia di Parkinson.
"Il Sole 24 Ore" - 20 febbraio 2024
Tumori cerebrali, le tecnologie per sviluppare nuove terapie
di Michela Moretti
I progetti. Il potenziale rivoluzionario degli organoidi e degli organi su chip chesimulano la malattia, identificando la terapia più promettente per il paziente, riduconoeffetti collaterali e costi per il Ssn
Se fossimo in grado di indurre la crescita di un tumore cerebrale in laboratorio partendo da cellule sane, o di prendere una piccola porzione del tumore di un paziente e tenerla in vita per studiarla al microscopio, potremmo capire molti aspetti di come si sviluppano queste patologie in base alle mutazioni genetiche occorse; saremmo in grado di comprendere quali geni le rendono così aggressive, e raccogliere molte altre informazioni utili per cercare di salvare vite umane. E potremmo testare su quelle stesse cellule diverse terapie, per poter consigliare in breve tempo al paziente quale è la più efficace in base al suo tumore, e svilupparne di nuove, più efficaci e personalizzate.
"La Repubblica" - 18 febbraio 2024
Scuola, alla primaria tornano i giudizi In pagella un secolo di tira e molla
di Ilaria Venturi
La riforma Valditara
Nel fai e disfa nella scuola ad ogni passaggio di governo arriva il colpo di spugna della destra sulle pagelle alla primaria. A distanza di poco più di tre anni scolastici dalla riforma che aveva tolto i voti numerici per introdurre giudizi descrittivi si cambia. Un emendamento del governo, inserito nel disegno di legge sulla revisione del voto in condotta, in arrivo in settimana all’esame della Commissione istruzione del Senato, farà tornare i giudizi sintetici (da insufficiente a ottimo). Fosse stato per Fratelli d’Italia e per la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti si sarebbe addirittura dovuto tornare ai 4 e 5 o ai 9 e 10 in pagella. Poi la mediazione all’interno della maggioranza.
Obiettivo? Cancellare la riforma introdotta dall’allora ministra 5 Stelle Lucia Azzolina. Le maestre e i maestri si sono formati in questi anni nel compilare lunghe pagelle seguendo griglie descrittive basate su quattro livelli: in via di acquisizione, base, intermedio, avanzato.
"Il Sole 24 Ore" - 18 febbraio 2024
Materia oscura, i segreti verso un punto di svolta
di Gianluca Dotti
Scienza. Ad Amburgo si cercano gli assioni, particelle che costituirebbero la materia oscura Sarebbe più vicina la comprensione dell’universo
Di cosa è fatta la materia oscura? Che proprietà fisiche ha? E come possiamo assicurarci che esista davvero? I quesiti sono numerosi, ma alcuni potrebbero trovare risposta in un futuro non troppo lontano: stiamo parlando dell’esperimento BabyIAXO che è in fase di allestimento al sincrotrone tedesco Desy di Amburgo ed è stato ideato per scovare qualche traccia degli sfuggenti assioni, ipotetiche particelle elementari che costituirebbero una parte della materia non tradizionale.
Grazie all’impiego di un telescopio solare composto da un magnete lungo 10 metri e da rilevatori di raggi X ultrasensibili, si cercherà di fotografare il processo di conversione degli assioni in fotoni, ossia in energia elettromagnetica.
"La Repubblica" - 14 febbraio 2024
La scuola non è un’aula di tribunale
di Vanessa Roghi
Chi studia la storia della scuola sa bene che molte riforme (salvo rare eccezioni) sono nate dal basso: insegnanti, genitori, amministratori, ragazzi e ragazze, che hanno cercato di rispondere a necessità poco visibili al governo centrale come il tempo pieno, l’inclusione dei bambini con disabilità, la partecipazione, i programmi vecchi, l’ideazione di nuovi libri di testo, o di una nuova valutazione. L’elenco sarebbe lunghissimo e non serve farlo qui, ci sono saggi dove andare a studiare queste trasformazioni che hanno reso la nostra scuola un luogo più civile e democratico.
Ma anche le controriforme sono nate così: dal basso. Dalla resistenza a scendere ai patti con la complessità di una scolarizzazione di massa, alla quale si è risposto creando sezioni di serie A e sezioni di serie B e scuole dove vale la pena iscriversi.
“Corriere della Sera” - 14 febbraio 2024
Ticchettii notturni
di Paolo Giordano
A dicembre ho trascorso alcuni giorni in Israele e Cisgiordania, riportandone una sensazione cupa di inesorabilità. La sensazione che in Israele il rumore interno prodotto dal trauma del 7 ottobre e dal sequestro degli ostaggi fosse così forte da sovrastare qualunque richiamo alla ragionevolezza e alla misura, qualunque invito alla proporzionalità potesse arrivare da fuori, non solo in un governo che già sapevamo sfrenato, ma anche in un’ampia parte della cittadinanza moderata.
Non mi sembra cambiato molto da allora. Ciò che è cambiato è il numero di vittime nella Striscia, quasi raddoppiato, ormai verso la soglia di trentamila. E quella che allora veniva ancora chiamata dai più «offensiva di terra», ora viene indicata più frequentemente come «rappresaglia» o
«genocidio». L’appropriatezza o meno dei termini non è questione di importanza secondaria, ma non è ciò su cui voglio ragionare qui, perciò userò il termine più neutro di «massacro».
"Il Sole 24 Ore" - 13 febbraio 2024
Contro la prigionia degli algoritmi c’è solo la conoscenza
di Simona Ruffino
Il libro
«Serenamente, ti scrivo da un tavolo perso in fondo all’estate e non c’è anima viva che col suo cappello o con gli occhi mi spolveri un po’». Queste parole, che prendo in prestito da un brano di Loredana Bertè intitolato Ufficialmente dispersi, mi sono venute in mente non appena ho chiuso il libro di Paolo Landi La dittatura degli algoritmi (KrillBooks, pagg. 98, € 14). So che la citazione può sembrare bizzarra, presa a riferimento da una persona che si occupa di neuroscienze applicate alla comunicazione, ma tant’è. Nello scenario che Landi racconta è inimmaginabile che qualcuno scriva da un tavolo perso giù in fondo all’estate e soprattutto è impossibile che non ci sia nessuno a spolverarci con gli occhi. Una scena di così luminosa e assolata intimità risulta ormai anacronistica fagocitati come siamo nel nostro vivere onlife, sempre in apparente contatto con qualcuno e sempre in vetrina sul feed dei social media.
"La Repubblica" - 12 febbraio 2024
La sinfonia del legno venuto dal mare
di Paolo Rumiz
Vediamo se riuscite a riconoscermi: puzzavo di salsedine e di vomito quando sono approdato a questa terra...
Non so se mi credete... io sono il Legno venuto dal mare. Ero sfinito, a pezzi, ricordate? Ma in principio ero Dio e la mia fibra, forte come il ferro.
Forse per questo, immagino, i mercanti mi chiamano “Iron Wood”. Loro non sanno che è l’armonia la mia forza segreta, e che il mio nome vero è A-ZO-BE’. Così mi ha battezzato la Foresta in una notte piena di tamburi….
In quei tempi felici rombavano i torrenti del mio sangue, le termiti temevano la voce del mio tronco. La mia ombra pesante tracciava un cerchio sacro nella giungla. Avevo per fratello l’Ippopotamo... vivi e morti cercavano rifugio dentro di me e le scimmie tenevano assemblee sugli alti rami. Ascoltavo in preghiera lo scroscio delle piogge equatoriali e il canto delle donne sulla fiaba di Songo, il re dei pesci, che sposa una ragazza di pelle liscia e bruna come l’ebano. Che notti! Vedo tutto come allora... denti d’avorio che mordono il buio scintille di bracieri che se ne vanno nel cielo stellato e la Dea Luna, enorme, che mi sfiora allungando le dita sul mio corpo.
"Il Fatto Quotidiano" - 12 febbraio 2024
Animali fantastici
di Virginia Della Sala
C’è un nuovo lupo sul pianeta e non ce n’eravamo accorti. Una specie nata dall’avvicinarsi genetico del lupo grigio e dello sciacallo dorato africano e identificata leggendo il suo dna. Ma c’è anche uno strano roditore peloso, 82 centimetri di lunghezza e due chili di peso. È stato scoperto quando è entrato nell’inquadratura di una telecamera a infrarossi calata all’interno di un vulcano spento da almeno 200 mila anni della Nuova Guinea: là dove neanche i nativi si inoltrano, vive il Bosavi lanoso che pare essere pure un gran simpaticone.
“Il grosso roditore , dotato di una folta pelliccia, si è mostrato da subito molto confidente e assai socievole con l’uomo” spiega Stefano Mazzotti, Direttore e Conservatore di Zoologia presso Museo Civico di Storia Naturale Ferrara. Nel suo libro “Meravigliose Creature” (Il Mulino) scopriamo che oltre il telegenico mammifero, ci sono centinaia di nuove specie che abitano la nostra Terra senza che lo sappiamo. Forse migliaia. E sono una più straordinaria dell’altra.
"Il Fatto Quotidiano" - 12 febbraio 2024
Il problema non è il carabinierino: è molto più grave
di Nando Della Chiesa
Ci voleva la Franca Caffa. Ci voleva lei per squadernarci il senso dello Stato di questo Paese. Franca Caffa è l’ultranovantenne attivista, ex consigliere comunale milanese di Rifondazione comunista, che andando in manifestazione per Gaza si è messa a discutere con un carabiniere in ordine pubblico. E gli ha ricordato l’invito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a costruire la pace in Palestina. Sentendosi rispondere dall’uomo con gli alamari “Mattarella non è il mio presidente”. Una frase raggelante che più di qualsiasi altra spiega in che condizioni siamo oggi, in un tornante delicatissimo per il Paese e per il mondo. Il senso dello Stato: l’arma è una delle poche cose certe e affidabili che ci siano in Italia. “Nei secoli fedele” non è solo un motto. È anche una orgogliosa rivendicazione. Che fa i conti con momenti di sbandamento che la storia ha pur presentato, ogni volta sconfitti da una lealtà di massa indiscutibile.
Nemmeno il fascismo piegò a sé l’arma, che ripudiò Salò per dare un importante contributo, solo da poco valorizzato, alla storia della Resistenza.
"Il Sole 24 Ore" - 11 febbraio 2024
«Sull’intelligenza artificiale non servono divieti ma spirito critico»
di Luca Tremolada
Punti di vista prospettive
Cambierà tutto, persino la testa degli ingegneri. L’affermazione è di un fisico che sul web ha commentato l’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro e sulle università. E non è l’unica perché sono in molti a scommettere che ci sarà un prima e un dopo nel modo in cui le giovanissime generazioni apprendono, studiano e lavorano. Quello che non sappiamo è se gli ingegneri che cresceranno con i chatbot attuali e futuri saranno migliori di quelli nativi digitali.
«Diciamo che non ha senso dividere tra buoni e cattivi semmai possiamo affermare che sono diversi». Donatella Sciuto è rettrice del Politecnico di Milano, è stata eletta a novembre 2022 e da oltre 30 anni insegna Ingegneria Informatica ( da oltre 15 anni il corso di Architettura dei calcolatori e sistemi operativi) in un ateneo che dal 1973 si occupa di AI.
“la Repubblica” - 11 febbraio 2024
Il nuovo Umanesimo di Edgar Morin
di Edgar Morin
Siamo in moltissimi, anche se dispersi, a sopportare con sempre maggiore difficoltà l’egemonia del profitto, del denaro, del calcolo (statistico, di crescita, pil, sondaggi), che ignora i nostri veri bisogni come le nostre legittime aspirazioni a una vita, al tempo stesso, autonoma e comunitaria.
Siamo moltissimi, ma separati e divisi in compartimenti, a desiderare che la trinità “Libertà, Uguaglianza, Fraternità” diventi la nostra norma di vita personale e sociale e non la maschera che copre l’aumento delle servitù, delle disuguaglianze e degli egoismi. Negli ultimi decenni, con l’egemonia dell’economia liberale globalizzata, il profitto è cresciuto oltre misura a detrimento delle solidarietà e delle convivenze; le conquiste sociali sono state in parte annullate; la vita urbana si è degradata; i prodotti hanno perso la loro qualità (obsolescenza programmata, ossia vizi
nascosti); gli alimenti hanno perso le loro virtù: sapore e gusto.
Certo, moltissime oasi di vita amorosa, familiare, fraterna, amicale, solidale, ludica testimoniano la resistenza del voler vivere bene. La civiltà dell’interesse e del calcolo non potrà mai annientarle. Ma queste oasi sono ancora troppo disperse e senza legami tra loro.
"La Repubblica" - 11 febbraio 2024
Il gender gap della ricerca
di Elena Cattaneo
La Giornata delle donne nella scienza
Caro Direttore Vittoria Brambilla è una ricercatrice di biologia vegetale dell’Università di Milano.
Con il suo gruppo di ricerca studia come applicare le conoscenze della genetica per migliorare e proteggere le nostre piante e, inparticolare, come difendere il risodalla malattia detta brusone. Oggi, 11 febbraio, è la Giornata internazionale delle donne e delleragazze nella scienza, istituita nel 2015 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per riconoscere l’importanza del ruolo femminile incampo scientifico e promuovere lo studio delle discipline Stem come motore di emancipazione. Quest’anno mi piace celebrarla raccontando la storia di Vittoria Brambilla anche per ricordare che è sua la firma riportata sulla richiesta di sperimentazione in campo di una varietà di riso geneticamente modificato - attraverso la tecnica di “taglia e cuci” molecolare Crispr/Cas9 - depositata il 2 gennaio scorso presso il ministero dell’Ambiente.
"La Repubblica" - 11 febbraio 2024
Scrivere a mano fa bene
di Marco Belpoliti
Scuola
La calligrafia non viene più insegnata nelle scuole elementari italiane dal 1985.
Da obbligatoria è diventata opzionale, così molti docenti non vi si dedicano più. Del resto, tanti bambini entrano in prima sapendo giàscrivere o così credono: lo fanno ricorrendo alle maiuscole. Imparare a scrivere non è facile. Prima dei 5 o 6 anni è raro che un bambino riesca a farlo in modo adeguato, poiché tra l’omero e il pollice ci sono 29 ossa il cui coordinamento è un effetto progressivo dello sviluppo delle attività psico-motorie. Per questo ai piccoli, che in età prescolare impugnano una matita o una penna a sfera per imitare gli adulti, viene più facile la scrittura maiuscola. Così avviene, come ha riscontrato Bianca de Fazio scrivendo delle scuole italiane, che l’assenza dell’apprendimento del corsivo riduca le capacità cognitive dei ragazzi.
"La Repubblica" - 8 febbraio 2024
Cosa ci insegna un libro
di Chiara Valerio
Università
Come avete studiato per l’ultimo esame universitario?
La domanda sintetizza uno studio i cui risultati sono stati presentati due giorni fa alla Camera.
L’indagine, condotta dall’Associazione Italiana Editori e da Talents Venture, società specializzata in servizi di consulenza a sostegno dell’istruzione universitaria, aveva lo scopo di indagare come è cambiato il modo di studiare di chi è iscritto all’università (non telematica). Mille studenti e studentesse, tra i 19 e i 30 anni, l’estate scorsa hanno risposto a 34 domande su come e dove studiano.
Pur consci che esistono grandi e piccole verità, grandi e piccole bugie e poi esistono le statistiche, scoprire che a più di quattro studenti su dieci sono sufficienti appunti, registrazioni, riassunti scaricati dal web eslidedel docente per superare — o non superare — un esame, suggerisce domande su consistenza e solidità della nostra istruzione e della nostra cultura.
“Avvenire” - 8 febbraio 2024
Un pasto per studiare: Wawira nutre il sogno
di Antonella Mariani
L’idea le è venuta quando aveva 20 anni e studiava in Australia. «Mi sentivo privilegiata: io ero potuta andare all’estero, ma i miei coetanei, nel mio Paese, faticavano perfino a mangiare. Mi chiedevo cosa potevo fare per migliorare la situazione». Così la giovane Wawira Njiru, studentessa
di Nutrizione ad Adelaide, mandò i suoi genitori a verificare cosa succedesse nelle scuole del suo distretto, nella cittadina di Ruiru, alla periferia di Nairobi, in Kenya. «Mi dissero che la maggior sfida dei bambini era quella di non svenire dalla fame. Molti andavano in classe a stomaco vuoto e le famiglie non avevano abbastanza soldi per assicurare loro il pasto». Nel 2012, dunque, dalla parte opposta del mondo, Wawira lanciò un fundrising speciale: una cena di specialità kenyana con 80 invitati. Mise insieme qualche centinaio di dollari, un gruzzolo che investì comprando una cucina e fornendo i pasti a 25 bambini di una classe elementare. Food4education è iniziata così.
"Il Sole 24 Ore" - 8 febbraio 2024
Investire nella ricerca scientifica per affrontare le catastrofi climatiche
di Michele Costabile e Alberto Calvo
Le tecnologie di domani
La crescente frequenza di fenomeni climatici anomali e la velocità con cui si alternano, spesso passando direttamente da un estremo a un altro, certamente stranisce e suscita scalpore. Ne consegue l’ormai consueta polarizzazione del dibattito. Molti si allarmano, almeno altrettanti cercano di negare o, per inerzia, di minimizzare. Pochi, e pure male ascoltati, propongono analisi scientificamente fondate e finalizzate a proposte connotate dalla centralità dell’innovazione tecnologica.
La scarsa considerazione - a volte vera e propria diffidenza - verso il progresso scientifico e tecnologico non è purtroppo una novità. La storia dell’innovazione è ricca di esempi che spiegano l’importanza delle cognizioni che, se diffuse, rendono le nuove tecnologie fluenti rispetto all’attrito che i comportamenti di mercato, e quelli sociali in genere, producono all’arrivo di qualunque novità.
“Avvenire” - 6 febbraio 2024
I ragazzi ci guardano Piena dignità al nostro futuro
di Diego Motta
I ragazzi ci guardano e non capiscono.
Non capiscono perché l’Italia continui a essere un Paese in cui la cittadinanza ai figli di genitori stranieri nati e cresciuti nei nostri quartieri, che hanno studiato nelle nostre scuole, resti un tabù. Un tabù che resiste da oltre 30 anni e che nessuno è mai riuscito a infrangere. Nel frattempo, le classi dei nostri figli sono diventate, volenti o nolenti, laboratori di culture diverse, tra progetti che hanno saputo precorrere i tempi, brusche frenate, errori e imperfezioni. Il mondo ha bussato alla porta delle nostre case, delle nostre scuole, dei nostri campi da calcio, dei nostri oratori. Ce lo ricorda il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, che ha segnato tutto il 2023, diventando emergenza silenziosa.
“Avvenire” - 6 febbraio 2024
L’ingiustizia incarnata Piena dignità al nostro futuro
di Eraldo Affinati
Come vogliamo chiamarli? Italiani non riconosciuti? Italiani nascosti? Italiani segreti? Per me sono tutte persone in carne e ossa, giovanissime, cariche d’energia propositiva, mediatrici culturali ideali: Claudia, figlia di senegalesi, la prima volta venne alla Penny Wirton, dove insegniamo gratuitamente la nostra lingua agli immigrati, accompagnata dal padre il quale, fino a pochi anni prima, era stato uno di loro. Ne aveva fatta di strada! Da analfabeta a interprete del mondo. Da vagabondo a impiegato. Da sradicato a marito con prole.
Li vidi scendere le scale ed arrivare alla porta d’entrata dove già s’affollavano gli scolari: adolescenti bengalesi, famiglie sudamericane, donne ucraine con bambini piccoli, somale coperte dal velo, filippini, cinesi, magrebini… Nel momento in cui la ragazza si sedette al banco e aprì il manuale della sillabazione, rivolta al giovane nigeriano, suo coetaneo, ospite del centro di pronta accoglienza, che gli avevamo messo di fronte, mi resi conto di star assistendo a una ricomposizione del tessuto umano lacerato.
"Il Sole 24 Ore" - 4 febbraio 2024
Per la natalità ruolo centrale degli asili nido
di Alessandro Rosina
La demografia è una sfida, può essere un problema, è anche sempre più un rebus. È una sfida perché ci costringe a cambiare, ma non necessariamente in negativo. Il vivere a lungo e bene è un processo che va alimentato in positivo fornendo strumenti per cogliere per tempo il meglio dalle varie fasi. Può essere un problema perché va ad alterare il rapporto tra generazioni, con un aumento della fascia più matura della popolazione rispetto a quella più giovane. Squilibri che però si può evitare che diventino insostenibili con politiche a supporto della scelta di aver figli per chi li desidera. È sempre di più, anche, un rebus.
"Il Sole 24 Ore" - 4 febbraio 2024
Intelligenza artificiale, urgente uno standard sulle etichette
di Rocco Panetta Vincenzo Tiani
Digitale regole
Il centro di ricerca del Parlamento europeo ha recentemente pubblicato un report sull’uso dei watermark per l’AI, tema che si allaccia alle questioni aperte del copyright e della disinformazione, molto attuale visto che nel 2024 il 40% della popolazione andrà al voto. Non riuscire a capire che si sta interagendo con un testo, un messaggio vocale, un video o una fotografia prodotti dall’Ai, potrà avere un peso considerevole alle prossime elezioni.
Il watermark si usa da decenni per le fotografie, a volte in modo visibile all’utente (si pensi a quello di Getty Images), altre in modo visibile solo alla macchina attraverso i metadati, per tracciare una eventuale violazione del copyright. Ma con l’arrivo dell’Ai tutto è cambiato.
"Il Sole 24 Ore" - 4 febbraio 2024
Lo sguardo umano si spinge più in là nell’universo
di Leopoldo Benacchio
Astrofisica. Una nuova generazione di telescopi sulle Ande permetterà di comprendere l’origine del cosmo e le leggi fondamentali della natura
Il futuro dell’astrofisica passa per le alte cime delle Ande, dove nuovi poderosi strumenti prenderanno servizio a partire dal prossimo anno.
Si tratta del nuovo telescopio europeo, Elt, un potente teleobiettivo verso le origini del cosmo, e del Vera Rubin Observatory, un telescopio a grande campo estremamente innovativo, una sorta di telecamera sull’universo. Entrambi ci faranno fare un salto in avanti nella conoscenza delle leggi fondamentali della natura e delle nostre origini. I due progetti sono in schedula e si inaugureranno nel 2025 per l’Osservatorio Vera Rubin e nel 2028 per Elt.
“Corriere della Sera” - 3 febbraio 2024
L'educazione antidoto alla povertà
di Gerardo Villanacci
Tra le numerose e complesse problematiche del nostro tempo, quella della povertà assume un ruolo centrale poiché rappresenta il punto di collegamento tra il disagio post pandemico, la certezza di una incertezza futura e la fluidità delle scelte che soprattutto nell’ultimo decennio ha espresso la propria forza dirompente nella politica o per meglio dire nella incoerenza del voto. La difficoltà principale non riguarda l’accertamento della povertà, che peraltro è sempre esistita salvo accentuarsi a partire dalla nascita della società industriale fino a giungere alla ormai strutturata e insostenibile situazione dei nostri giorni, bensì la sua complessità dimensionale che, ai fini del suo contrasto, oggi più che in passato impone un’analisi storicamente contestualizzata dal punto di vista culturale, economico e sociale.
“La Stampa” - 3 febbraio 2024
Bimbi nel mirino ma difenderli si può
di Raffaela Milano
Il commento
Gli ambienti digitali sono popolati da ragazzi e ragazze sempre più piccoli. Con la pandemia si è drasticamente abbassata l'età dei primi accessi online e, al contempo, si è dilatato il tempo giornaliero di esposizione alla Rete. La fascia dei pre-adolescenti è quella oggi più a rischio di sviluppare una dipendenza patologica o di rimanere vittima di adescamento da parte di adulti (il 9% delle vittime ha meno di 10 anni). Per troppi di loro - poco più che bambini - l'incontro con la Rete non rappresenta, come dovrebbe, una straordinaria opportunità di crescita e di apertura degli orizzonti, ma un'avventura pericolosa e, in qualche caso, un incubo.
Cosa può e deve fare il mondo degli adulti perché l'ambiente digitale sia fruito in modo creativo, libero e allo stesso tempo sicuro? Non è una domanda semplice, ma si può indicare qualche livello di responsabilità.
“La Stampa” - 3 febbraio 2024
Gli agricoltori e la terra coltivata
di Mario Deaglio
Nel bel mezzo dell'inverno la terra coltivata riposa e gli agricoltori fanno bilanci e programmi per la prossima annata produttiva.
Nell'inverno 2024, questi bilanci e programmi li stanno portando molto lontano dai campi a bloccare, con i loro trattori, grandi strade e grandi città, e persino Bruxelles, la capitale europea, com'è successo ieri. Che cos'è che li spinge a questa clamorosa protesta senza veri precedenti? Il primo fattore – che a prima vista può sembrare molto remoto – è l'Ucraina, grande produttore e grande esportatore di cereali. Se dovesse entrare nell'Unione Europea, con i parametri attuali otterrebbe una parte molto grande dei sussidi agricoli complessivi, sottraendoli così alle imprese agricole che ricevono oggi fondi cospicui (una cinquantina di miliardi l'anno in totale). In questa prospettiva, a rendere nervosi gli agricoltori c'è il taglio dei sussidi al diesel, deciso dalla Germania, nell'ambito di una più generale politica verde volta a ridurre l'uso dei combustibili fossili. Il timore che l'esempio tedesco venga seguito da altri Paesi sta spingendo gli agricoltori a una serie di agitazioni in molte parti d'Europa.
“La Stampa” - 2 febbraio 2024
La vita bugiarda dei nostri figli
di Riccardo Luna
Il commento
Lunedì parlando di Jannik Sinner, dei suoi fantastici genitori, della libertà dei giovani ci eravamo chiesti: ma il bambino Jannik oltre alla racchetta da tennis aveva per le mani anche uno smartphone, come accade purtroppo a moltissimi altri bambini? Oppure no? E l'adolescente Sinner, mentre iniziava i primi tornei, stava anche sui social? O pensava solo ad allenarsi?
Mercoledì Sinner è venuto a Roma per essere celebrato come merita e in una lunga conferenza stampa ha chiarito i nostri dubbi. Ha detto: «I social non mi piacciono. Non è quella la verità, vedi certe cose ma non sono quelle, uno magari sta male ma sui social si postano solo foto dove va tutto bene. Io personalmente vivo meglio senza e continuerò a fare così».
“La Stampa” - 2 febbraio 2024
Il flop del liceo del made in Italy
di Andrea Gavosto
Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico si chiudono il 10 febbraio. Alle superiori ci sono due novità: l'avvio del liceo del Made in Italy e la riduzione sperimentale da 5 a 4 anni dei percorsi degli istituti tecnici e professionali. Entrambe stanno faticando a imporsi: in tutta Italia 120 scuole hanno aderito al nuovo liceo, 176 al percorso breve dei tecnici e professionali. Sono numeri modesti a fronte del bacino potenziale: più di 500 licei economico-sociali, gli unici finora autorizzati a proporre il Made in Italy; alcune migliaia di indirizzi tecnici e professionali, di cui il 30% può aderire alla nuova sperimentazione. Se la risposta delle scuole è stata deludente, le prospettive dei due percorsi sono tuttavia diverse. Il Liceo del Made in Italy è un caso da manuale di come non si dovrebbe agire nella scuola, puntando al solo effetto mediatico, senza una verifica delle effettive esigenze delle famiglie.
"La Repubblica" - 2 febbraio 2024
Il fascismo spiegato a mia figlia
di Laura Barile
Da una libreria privata spunta una lettera scritta dal grande autore novecentesco alla piccola Luisa il 25 luglio 1943, giorno in cui cadde il regime: uno spaccato unico di vita privata e passione civile. Eccola
Il manoscritto che vedete qui accanto è una lettera di Ennio Flaiano del 25 luglio 1943, il giorno della caduta del fascismo.
La lettera proviene da un diario nel quale Flaiano registrava i piccoli eventi dei primi mesi della piccola Luisa, nata il 17 novembre 1942, che si interrompe bruscamente quando la bimba a otto mesi manifesta i primi segni di encefalopatia con crisi epilettiche (alcune pagine del Quaderno di
Lèlè, soprannome della bambina, sono in fotocopia al Centro Manoscritti di Pavia, e un altro alla Biblioteca cantonale di Lugano). È emersa, la lettera, con a fronte la riproduzione de Il pifferaio di Manet, in un opuscolo dalla copertina azzurra col titolo Un amore purissimo e la data 1992. Nell’occhiello si legge «In memoria di LUISA FLAIANO// 17 novembre 1942/ 3 gennaio1992», e a fronte una foto di Lèlè ragazzina, sorridente.
“Corriere della Sera” - 1 febbraio 2024
Il nuovo volto delle galassie
di Massimo Sideri
Bolle, filamenti, spirali Negli scatti del telescopio «Webb» l’Universo come non si era mai visto «Così cambia la ricerca»
È un po’ come comporre il puzzle dell’universo e vedere a un certo punto che le immagini acquistano un senso. Quel momento sta accadendo ora con galassie a spirale che emergono letteralmente dalla polvere e stelle di cui vediamo la nascita e la formazione, dunque la «crescita». È il salto tecnologico permesso dal James Webb Space Telescope (o Jwst come lo chiamano molti astronomi per lo strascico delle polemiche sulla scelta del nome e la dedica a un manager della Nasa piuttosto che a uno scienziato o scienziata) rispetto al glorioso ma ormai nell’ombra Hubble. «Le nuove immagini di Webb — ha affermato Janice Lee, scienziata presso lo Space Telescope Science Institute di Baltimora — sono strabilianti anche per i ricercatori che hanno studiato queste stesse galassie per decenni. Bolle e filamenti vengono risolti fino alle scale più piccole mai osservate e raccontano una storia sul ciclo di formazione stellare».
"Il Sole 24 Ore" - 1 febbraio 2024
Corsa all’idrogeno bianco, le start up ci scommettono
di Elena Comelli
Energia rinnovabile. Si moltiplicano le scoperte dei giacimenti per l’estrazione dell’elemento che potrebbe essere l’alternativa all’idrogeno verde e ha costi inferiori. Ma restano numerose incognite
Li chiamavano wildcatters, i primi trivellatori americani nella corsa all’oro nero, e li consideravano poco più che dei matti visionari. Dopo la prima estrazione del 1859, quando Edwin Drake riuscì a spillare petrolio dal mitico pozzo di Titusville, in Pennsylvania, arrivarono a sciami nella zona e si spostarono poi verso il Texas, la California e il Wyoming man mano che nuove scoperte venivano annunciate.
“Wild cats” erano i pozzi scavati in aree ancora vergini, ma con caratteristiche geologiche considerate favorevoli, quando ancora l’esplorazione del sottosuolo era un’attività artigianale e ci si basava soprattutto sui segnali superficiali, come le macchie d’olio nei torrenti o le pozzanghere che prendevano fuoco. Oggi ci troviamo nella stessa fase per l’estrazione dell’idrogeno, un vettore energetico considerato essenziale per completare la transizione ecologica verso fonti rinnovabili.