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Sui quotidiani e periodici marzo 2024

 # G.Dotti,La diaspora degli scienziati ai tempi della guerra # L.Eduati,La confusione nemica dell'integrazione # L.Benacchio,Tutti vogliono la Luna, ma come faremo ad abitarla? # M.Lancini,Quegli eccessi social degli adulti che non educano i nostri ragazzi # V.Fiorillo,Obiettivi climatici, il boccone avvelenato dell’esenzione # M.Cappellini,Difendere gli alberi, sentinelle verdi della biodiversità #   S.Sciandivasci,La libertà si difende con le domande # L.d’Alessandro,Quattro sfide per gli atenei: competenza, libertà, inclusione, cura del sapere # T.Boeri,R.Perotti,La cultura della prevaricazione # T.Pievani,Frans de Waal l’etologo che capì gli scimpanzé # S.Liberti,I custodi dell'Egeo - Thodoris Tsimpidis # M.Recalcati,Ragazzi, siete vivi non matti # E.Comelli,Il Sacro Graal delle piante: fertilizzate da sole # G.Colletti,Il potenziale nascosto ama l’imperfezione e parla al plurale # A.Viola,Respiriamo e mangiamo microplastica produrne meno è un modo per salvarci # V.Ardone,In difesa di Maria Montessori # R.Manzocco,Neuroscienze alle prese con l’enigma della coscienza # M.D’Ascenzo,«Ai giovani ricordo che avere un talento è una responsabilità verso la società» # E.Cattaneo,L.Segre,Il cammino delle donne # M.D’Ascenzo,M.Perrone,Intelligenza artificiale,la sfida è affidare la rivoluzione alle donne # E.Fornero,A.Lo Prete,Giornata delle donne:senza lavoro non c'è indipendenza # P.Di Stefano,L'intelligenza della mano che scrive # G.Greison,La donna che inventò la bomba atomica # P.Profeta,Economia, istruzione, politica: Italia tra gli ultimi Paesi d’Europa per la parità di genere # F.Onida,L’efficacia delle sanzioni dev’essere analizzata oltre lo sguardo a breve # M.Gabanelli,L’ombra gelida del Cremlino sui destini di una terra # F.Cerati,La nuova strategia per alterare i geni senza tagliare il Dna # L.L.Sabbadini,Includere gli alunni stranieri # M.Søndergaard,Ecco perché la poesia fa respirare il mondo # C.De Gregorio,Non sono classi di destra # M.Ceruti,Il metodo Calvino per governare con le macchine # B.Tobagi,La strategia della paura # C.Saraceno,Caro Valditara, aiutiamo così gli stranieri # A.Zanotelli,Il governo fa a pezzi la “Legge 185”, rompiamo il silenzio #


"Il Sole 24 Ore" - 31 marzo 2024
La diaspora degli scienziati ai tempi della guerra
di Gianluca Dotti
Conoscenza. Da Gaza all’Ucraina con i conflitti vengono persi saperi d’interesse internazionale, complicando i rapporti tra gruppi di ricerca

Dall’Ucraina a Gaza, dal Pakistan allo Yemen, quanto sta impattando la crescente conflittualità globale sulla ricerca internazionale? La scienza è intrinsecamente una disciplina senza confini, che necessita di apertura e di condivisione: pur essendo in linea di principio pacifista e al di sopra dei conflitti, la comunità scientifica è condizionata dagli equilibri geopolitici e dalla condivisione internazionale di dati. Per questo le guerre e le tensioni internazionali hanno un impatto decisivo, condizionando la ricerca e l’accesso a risorse economiche e infrastrutturali. «Se da un lato gli scienziati e i gruppi di ricerca, sostenuti anche da normative specifiche, godono spesso di una sorta di lasciapassare, dall’altro i Paesi belligeranti hanno necessità di trattenere i propri scienziati, a partire dai medici e dai ricercatori, proprio per aumentare le possibilità di successo», spiega Giacomo Destro, comunicatore della scienza e autore del libro «Ragione di Stato, ragione di scienza.


“La Stampa” - 29 marzo 2024
La confusione nemica dell'integrazione
di Laura Eduati

Matteo Salvini è convinto che limitando al 20% il numero degli studenti stranieri nelle classi i professori potranno spiegare scorrevolmente in italiano la loro materia, senza intralci, mentre il ministro Valditara pensa che assimilando gli stranieri ai valori della Costituzione le scuole non dovranno chiudere per Ramadan come è accaduto a Pioltello. Entrambe le convinzioni sono basate su premesse confuse.
Nel primo caso, uno studente è considerato straniero anche se nato in Italia e cita a memoria le terzine di Dante. Le scuole italiane accolgono decine di migliaia di studenti, figli di genitori stranieri, che si esprimono in un italiano eccellente, anche se sono nati all'estero e sono arrivati in Italia ancora bambini. In realtà, una legge già limita la loro presenza al 30% per classe: secondo i dati del ministero le classi che sforano questa percentuale sono soltanto lo 0,5%, e nella stragrande maggioranza dei casi questi studenti, comunque, si esprimono senza problemi nella nostra lingua e, molto spesso, sono più bravi nelle lingue straniere. Dunque, dove sta il problema? Probabilmente il ministro Salvini si riferiva ai Nai - ragazzi neo-arrivati - un numero risibile rispetto al totale degli studenti stranieri.


"Il Sole 24 Ore" - 24 marzo 2024
Tutti vogliono la Luna, ma come faremo ad abitarla?
di Leopoldo Benacchio
Spazio impresa

Pensare, progettare e costruire edifici sulla Luna, siano abitazioni o laboratori, rappresenta una vera e propria sfida per i pochi architetti che hanno iniziato a interessarsi a questo argomento, fondamentale nel progetto di ritorno alla Luna. In prima battuta si potrebbe pensare a una modifica o estensione dei modi e delle tecnologie usate per costruire sulla Terra, ma non è proprio così.
Costruire un edificio sulla Luna presenta infatti aspetti veramente unici, cui corrispondono altrettante importanti sfide, che non possono essere affrontate con i metodi e gli strumenti “terrestri”, ma richiedono, invece, un approccio interdisciplinare molto creativo, innovativo e al tempo stesso pratico.  Tanti sono i problemi di base che dovremo risolvere prima di poter pensare di costruire un qualsiasi edificio sul suolo lunare, o meglio farlo costruire ai robot.


“La Stampa” - 23 marzo 2024
Quegli eccessi social degli adulti che non educano i nostri ragazzi
di Matteo Lancini

Non so dire esattamente perché, ma questa volta l'avvenimento e le immagini colpiscono, rattristano, preoccupano più di altre volte. Non credo dipenda dal fatto che il conflitto furibondo veda come protagoniste due ragazze; purtroppo capita già da tempo che la violenza giovanile femminile sia agita anche fisicamente. Non è solo la comparsa dell'arma, l'utilizzo di un coltello per addomesticare con fendenti emozioni travolgenti, che non riescono a essere pensate, mentalizzate, comunicate verbalmente, sostenute in una relazione.
Penso, invece, dipenda moltissimo dall'orda di adolescenti che imbracciano lo smartphone.
Decine di figli e studenti che manifestano un'eccitazione emotiva, spintonandosi l'un l'altro pur di individuare uno spiraglio per inquadrare la scena, per ritagliarsi anche loro uno spicchio di popolarità, garantita dalla pubblicazione del proprio video sui social.


"Il Sole 24 Ore" - 22 marzo 2024
Obiettivi climatici, il boccone avvelenato dell’esenzione
di Vitaliano Fiorillo
Agricoltura

Nell’ultima proposta avanzata dalla Commissione sugli obiettivi al 2040, sparisce ogni riferimento agli obiettivi climatici dell’agricoltura. Non nascondo di essere rimasto un po’ scioccato. Perchè escludere un settore critico, tanto per la produzione di cibo, quanto per la sostenibilità? L’agricoltura infatti è il settore intrinsecamente adibito alla cura degli ecosistemi terrestri e marini e sviluppa, a seconda delle stime, tra l’11 e il 14,5% delle emissioni complessive dell’Ue. Si tratta soprattutto di emissioni indirette legate alla produzione dell’azoto di sintesi che l’Ue importa per il 95% del fabbisogno (il 67% da Russia e Bielorussia); un’altra larga porzione viene dalla reazione dei fertilizzanti al suolo e dal metano derivante dalla fermentazione enterica degli animali.


"Il Sole 24 Ore" - 22 marzo 2024
Difendere gli alberi, sentinelle verdi della biodiversità
di Micaela Cappellini
Giornata mondiale delle foreste

Negli ultimi tre decenni sono stati persi 178 milioni di ettari di foreste a livello mondiale, tre volte la superficie della Francia. Come ogni anno, la Giornata internazionale delle foreste che si celebra il 21 di marzo si è aperta con il necrologio della vegetazione perduta. La principale causa della deforestazione a livello globale, ricorda il Wwf, è l’espansione agricola. Per colpa dell’agricoltura vengono convertiti ogni anno cinque milioni di ettari di foreste tropicali, in particolare per la produzione di carne bovina, olio di palma, soia, cacao, gomma, caffè e legno. Soltanto nel 2022 i disturbi forestali nella regione panamazzonica sono aumentati del 14,9% rispetto al 2021.
Anche i cittadini italiani ed europei, denuncia il Wwf, sono responsabili di questo fenomeno, perché sono tra i maggiori importatori di diversi prodotti che causano la deforestazione, rendendo complessivamente l’Ue colpevole del 16% della perdita di foreste a livello globale.


“La Stampa” - 21 marzo 2024
La libertà si difende con le domande
intervista a Umberto Galimberti, a cura di Simonetta Sciandivasci
Per essere tolleranti, non basta far parlare gli altri, bisogna saperli amare. Gli studenti contestano una cattiva rappresentazione della questione palestinese: hanno ragione.

Il 2024 è un anno elettorale. Il più elettorale di sempre: si vota in 76 Paesi, 2 miliardi di persone sono chiamate a esprimersi. Sarebbe un trionfo della democrazia se non fosse che in 28 di quei 76 Paesi non ci sono elezioni libere, a meno che non la si pensi come il ministro Salvini, secondo il
quale in Russia «han votato e quindi quando un popolo vota ha sempre ragione ovunque voti».

Se non fosse che anche laddove le elezioni sono libere, l'astensionismo cresce e si irrobustisce. Se non fosse, sopratutto, che il dialogo è diventato complicato, guerresco, difficile: viene bandito, evitato, contestato, zittito, anche nei posti che ne sono la casa. Le università. Le piazze. I parlamenti. Da una parte si polarizzano le posizioni, dall'altra si radicalizza le lotte: chi non è mai stato ascoltato, non è più disposto a chiedere permesso, ad aspettare un invito, a mettersi in fila.


"Il Sole 24 Ore" - 20 marzo 2024
Quattro sfide per gli atenei: competenza, libertà, inclusione, cura del sapere
di Lucio d’Alessandro
Università

Ha senso aggiungere una nuova “giornata nazionale” alle innumerevoli giornate nazionali, europee, mondiali già esistenti? Sì, quando, nell’“era della distrazione”, mentre gli sviluppi vertiginosi della dimensione digitale sembrano fagocitare le attività capaci di creare approfondimenti del pensiero e della coscienza, queste giornate riescano a fermare l’attenzione su temi che meritano la più alta considerazione.

Si comprendono dunque le ragioni che hanno spinto la Conferenza dei Rettori (Crui) a promuovere la “Giornata Nazionale delle Università”, che oggi si celebra per la prima volta con un fitto programma di eventi aperti al pubblico: workshop, dibattiti, momenti di condivisione del patrimonio scientifico e culturale del nostro sistema accademico, che resta tra i migliori del mondo, anche se molti italiani non lo sanno o sono addirittura indotti a pensare il contrario.


"La Repubblica" - 19 marzo 2024
La cultura della prevaricazione
di Tito Boeri e Roberto Perotti
Intolleranza nelle Università

L’ episodio di squadrismo di cui è stato vittima il direttore diRepubblica a Napoli ha provocato reazioni prevedibili: le solite ferme condanne, le solite parole altisonanti su università e cultura, sulla necessità di educare al dialogo, gli inviti a non generalizzare, etc. etc. La nostra interpretazione, vissuta dall’interno dell’università, è un po’ diversa. I violenti, facinorosi ed esagitati sono certamente una minoranza, ma troppe volte agiscono nell’indifferenza, troppe volte le loro condanne sono ambigue, si portano appresso un asterisco, dei sottili distinguo.
L’8 marzo alla Sapienza di Roma un gruppo studentesco invitò David Parenzo a parlare di questione femminile.
Subissato di urla e insulti, l’opinionista riuscì a parlare, brevemente, solo dopo alcune porte e vetri rotti. Tutto questo è noto. Meno noto è che l’incontro non aveva nulla a che vedere con Gaza: semplicemente, Parenzo non aveva diritto di parlare in quanto ebreo. Ha poi ricevuto la solidarietà affettuosa, immediata e incondizionata della rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, ma non ha ricevuto un solo messaggio dai 5 mila docenti e 110 mila studenti dell’Ateneo.


“Corriere della Sera” - 18 marzo 2024
Frans de Waal l’etologo che capì gli scimpanzé
di Telmo Pievani

Era l’uomo che sussurrava agli scimpanzé. Li conosceva per nome, li studiava, li amava per tutto ciò che sanno raccontarci sulla natura umana e al contempo per la loro unicità. Frans de Waal (sotto), il grande etologo di origini olandesi e da più di trent’anni alla Emory University di Atlanta, è morto il 14 marzo. La famiglia ne ha dato notizia ieri. Un cancro allo stomaco se l’è portato via a 75 anni.
Se la vita sociale dei nostri parenti africani più prossimi è oggi per noi meno enigmatica, lo dobbiamo a lui. Dopo le ricerche di dottorato sull’aggressività nei macachi all’università di Utrecht (dove tornerà come docente nel 2013) e le migliaia di ore di osservazione sulla vita degli scimpanzé nello zoo di Arnhem, si era spostato nei primi anni Ottanta negli Stati Uniti, creando ad Atlanta una fucina per generazioni di etologi. Nel 1982 arrivò la fama internazionale con un libro sulle capacità politiche degli scimpanzé e sulla loro intelligenza «machiavellica». Memorabili diverranno le sue descrizioni della vita dei bonobo, gli scimpanzé più piccoli (e più pacifici) che vivono nel bacino del fiume Congo.


“La Stampa” - 18 marzo 2024
I custodi dell'Egeo - Thodoris Tsimpidis
di Stefano Liberti

È prima mattina, il sole è ancora basso al porto di Pythagorio, nel sud dell'isola di Samos.
Ancorata alla banchina, l'Aegean explorer è pronta a salpare, dopo tre settimane di mare grosso che hanno impedito ogni uscita. Il capitano Thodoris Tsimpidis è al timone, mentre a bordo salgono l'equipaggio e i membri di quell'università galleggiante che lui e la sua compagna Anastasia Milou hanno creato dal nulla in quest'isola dell'Egeo orientale.
Tsimpidis è il direttore di Archipelagos, organizzazione non governativa che ha fatto della tutela e della conservazione del Mediterraneo la propria missione. L'ha fondata nel 1998, imprimendo una vera e propria giravolta alla sua vita. Perché fino ad allora aveva fatto il capitano di ben altri scafi: aveva guidato le navi mercantili, dai porta-container alle petroliere, attraversando tutti gli oceani. «E proprio quello che ho visto in mare mi ha spinto a mettere in piedi questo progetto».
Così, a 36 anni, ha deciso dal giorno all'indomani di mollare tutto e di comprare con i soldi della liquidazione una nave per fare monitoraggio e salvaguardia dell'eco-sistema nell'Egeo, il mare della sua infanzia.


"La Repubblica" - 17 marzo 2024
Ragazzi, siete vivi non matti
di Massimo Recalcati
Depressione, disturbi alimentari e fuga nell’isolamento sono sempre più diffusi nelle nuove generazioni E nascondono una consapevolezza profonda

Nella prospettiva della psicoanalisi non esiste malattia mentale, né, tantomeno, un criterio per definire cosa sia una salute mentale da considerarsi normale. Se la psicopatologia classica, di derivazione psichiatrica, ha considerato la malattia mentale come una deviazione patologica dalla norma costituita dal cosiddetto “sano di mente”, quella della psicoanalisi ribalta questa valutazione.
Non si tratta tanto di misurare la deviazione patologica dalla cosiddetta normalità (che non esiste), ma esattamente il contrario. Di fronte a quello che viene classificato nosograficamente come malattia mentale la psicoanalisi non legge il semplice disfunzionamento del corpo o del pensiero, né il disturbo abnorme, ma la manifestazione di una verità antropologica profonda. Si prendano ad esempi la depressione, l’anoressia e l’attuale tendenza all’isolamento che interessa molti giovani. In questi tre “sintomi” non si manifestano tanto delle alterazioni dell’umore, dell’appetito o delle relazioni sociali, ma una verità relativa all’essere umano in quanto tale.


"Il Sole 24 Ore" - 17 marzo 2024
Il Sacro Graal delle piante: fertilizzate da sole
di Elena Comelli
Biotecnologie. La ricerca lascia intravedere la possibilità di introdurre nel genoma vegetale i meccanismi usati dai batteri per fissare l’azoto

L’azoto è uno degli elementi più abbondanti in natura, costituisce il 78% dell’aria che respiriamo, ma non è nella forma di cui hanno bisogno le piante per crescere. La ricerca di forme alternative di azoto, pronto per essere assorbito dalle piante, è essenziale per aumentare la fertilità del suolo e nutrire l’umanità avviata verso quota 10 miliardi. La domanda di azoto era così incalzante nel 19° secolo che furono combattute due guerre per il controllo di alcune isole del Sud America rinomate per l’abbondante presenza di guano.

Poi è arrivato il processo Haber-Bosch e ha appagato la fame di azoto del mondo, facendo lievitare i raccolti con un processo industriale basato sugli idrocarburi. Da allora coltivare i campi è diventato più facile e i combustibili fossili hanno nutrito l’umanità. Senza i due chimici tedeschi, si stima che quasi 4 miliardi di noi non sarebbero al mondo.


"Il Sole 24 Ore" - 17 marzo 2024
Il potenziale nascosto ama l’imperfezione e parla al plurale
di Giampaolo Colletti
Aspirazioni umanità

«Viviamo in un mondo ossessionato dal talento con modelli irraggiungibili rilanciati da social e rete. Ma chiunque può aspirare a eccellere, scoprendo il proprio potenziale nascosto. Per farlo ha bisogno del contributo dell’altro. Ma quando chiediamo un feedback, spesso riceviamo solo informazioni che non ci aiutano.  Sentiamo le cheerleader che applaudono le nostre prestazioni migliori, mentre i critici attaccano i nostri fallimenti. Invece ciò che ci serve sono coach che riconoscano il potenziale nascosto e ci aiutino a diventare la migliore versione di noi stessi». È la lezione declinata al plurale di Adam Grant, psicologo delle organizzazioni alla Wharton School, uno tra i più letti contributori del New York Times e oggi inserito tra i dieci pensatori più influenti al mondo per Fortune.   Da poco Grant è in libreria con “Il potenziale nascosto”, già bestseller in America e pubblicato per l’edizione italiana da Egea, casa editrice dell’Università Bocconi.


“La Stampa” - 12 marzo 2024
Respiriamo e mangiamo microplastica produrne meno è un modo per salvarci
di Antonella Viola

La plastica è onnipresente nelle nostre vite e la sua produzione continua a crescere a livello globale: se oggi viaggiamo intorno ai 450 milioni di tonnellate all'anno, si stima che, in assenza di una regolamentazione adeguata, nel 2060 la produzione sarà tre volte l'attuale. Una delle pericolose conseguenze dell'aver riempito il pianeta di questo materiale non biodegradabile è rappresentato dalla presenza ormai diffusa di microplastiche. Si tratta di piccoli frammenti di materiale plastico (le dimensioni delle microplastiche sono inferiori a 5 millimetri; ancora più piccole sono invece le nanoplastiche) che negli anni si sono accumulate negli oceani e nei terreni e che oggi ritroviamo persino nell'aria che respiriamo. La loro diffusione è tale che oggi la contaminazione da micro- e nanoplastiche è considerata un'emergenza ambientale e un grave pericolo per la salute umana. Studi recenti hanno infatti dimostrato che gli esseri umani sono direttamente esposti agli effetti di queste particelle, che entrano nel nostro corpo attraverso il cibo, l'acqua e l'aria.


“La Stampa” - 12 marzo 2024
In difesa di Maria Montessori
di Viola Ardone

Se arriva il giorno in cui bisogna difendere Maria Montessori, è segno che il tema dell'educazione e dell'istruzione non è mai stato di così grande attualità. E il giorno arriva a causa di un libro che sta facendo molto discutere in Germania, la cui l'autrice Sabine Seichter accusa la pedagogista italiana di non essere affatto una pedagogista, di non avere mai avuto a cuore lo sviluppo dei bambini e di aver messo a punto un metodo basato sulla manipolazione degli allievi e sulla violenza occulta. Il titolo del saggio, tradotto in italiano, sarebbe infatti: La lunga ombra di Maria Montessori. Il sogno del bambino perfetto.
Il revisionismo è terreno fertile per generare polemiche e creare una distrazione cognitiva tale da rendere plausibili anche tesi di radicale inautenticità, come in questo caso. L'immagine di una Montessori intenta, insieme alle sue collaboratrici, a forgiare bambini perfetti all'insegna di una eugenetica filo-hitleriana è un frutto di una distopia culturale profonda, che va a confliggere in maniera evidente con tutto quello che la "dottoressa dei bambini" (una delle prime laureate in medicina in Italia, nel 1896) ha sempre professato, scritto, messo in pratica.


"Il Sole 24 Ore" - 10 marzo 2024
Neuroscienze alle prese con l’enigma della coscienza
di Roberto Manzocco
Ricerca. Nei prossimi mesi esperimenti cruciali per spiegare come ha origine il pensiero cosciente e quali siano le parti del cervello coinvolte

Gli esseri umani sono porzioni di materia che, in qualche modo, sono diventate coscienti di sé e di ciò che le circonda. Il mistero della coscienza, forse il più grande di tutti, è stato al centro di intense e annose speculazioni filosofiche e, da circa una ventina d’anni, pure scientifiche. Nel 1998 un filosofo, David Chalmers, e un neuroscienziato, Christof Koch, hanno fatto una scommessa: se per il primo quello della coscienza era un “hard problem,” molto difficile da risolvere, per il secondo esso entro un quarto di secolo sarebbe stato risolto. Venticinque anni sono passati e Koch ha perso la scommessa, anche se è possibile che una qualche risposta ci arrivi proprio alla fine di quest’anno, quando verrà portato a termine il secondo round di una serie di esperimenti voluti e finanziati dalla Templeton Foundation – che sponsorizza studi scientifici relativi a questioni fondamentali – e tesi a individuare i correlati neurali della coscienza.


"Il Sole 24 Ore" - 10 marzo 2024
«Ai giovani ricordo che avere un talento è una responsabilità verso la società»
di Monica D’Ascenzo
Amalia Ercoli Finzi. La prima ingegnera aeronautica della storia d’Italia racconta le sfide di una carriera dedicata allo spazio, vincendo il patriarcato della famiglia di origine

«cum ad naturam eximiam atque inlustrem accesserit ratio quaedam conformatioque doctrinae, tum illud nescio quid praeclarum ac singulare solere exsistere». Le parole di Cicerone condensano l’essenza di Amalia Ercoli Finzi: «Quando a un’indole nobile e ricca di talento si aggiunge un metodico indirizzo scientifico, allora il vero genio si manifesta». E lo fanno in quel latino che ha imparato ad amare sui banchi del liceo scientifico in provincia di Varese e che ancora oggi la accompagna nelle sue letture serali, dopo giornate dedicate alla scienza.    Classe 1937, Amalia Ercoli Finzi, prima laureata italiana in ingegneria aeronautica quando fra 650 iscritti le donne erano solo cinque, si è dedicata alla ricerca e all’insegnamento al Politecnico di Milano ed è con il tempo diventata consulente dell’Asi, dell’Esa e della Nasa per diverse missioni spaziali.


"La Repubblica" - 8 marzo 2024
Il cammino delle donne
di Elena Cattaneo e Liliana Segre

Dal 1946 la Festa della donna ha il profumo e il colore della mimosa. A sceglierla come simbolo di questa giornata furono tre donne antifasciste, tre madri costituenti della Repubblica: Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei.
Furono in tutto ventuno le donne elette per l’Assemblea costituente il 2 giugno 1946; Mattei, con i suoi 25 anni, era la più giovane. In quell’occasione, per la prima volta, anche le donne — maggioranza della popolazione allora come oggi — ebbero il diritto di voto attivo e passivo in una consultazione nazionale. Poterono così finalmente esercitare una cittadinanza politica piena.    Si deve di certo anche a quelle donne, a quel voto — espressione di una sovranità popolare non più mutilata nel genere — e al rinnovato spirito di unità, libertà e partecipazione la formulazione dell’articolo 3 della nostra Costituzione che fa del principio di uguaglianza uno dei cardini della nostra civile convivenza.


"Il Sole 24 Ore" -  8 marzo 2024
Intelligenza artificiale, la sfida è affidare la rivoluzione alle donne
di Monica D’Ascenzo e Manuela Perrone
Scenari. Il numero di lavori Stem sta crescendo a ritmo doppio rispetto agli altri, ma in Europa la presenza femminile è inchiodata al 25%. E in Italia è uomo ben l’84% degli specialisti Ict. Un rischio anche per i diritti. Urgente orientare bambine e ragazze al digitale

Le donne dovrebbero guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Ne è convinta Anne Boden, fondatrice nel 2014 della Starling Bank, che si dedica ora a ispirare le giovani studentesse britanniche perché non incontrino le difficoltà che ha dovuto affrontare lei. Donna di mezza età e senza il physique du rôle della nerd informatica ha impiegato due anni e 300 meeting per riuscire a raccogliere i capitali per la sua start up. Oggi Boden chiama le donne alla carica delle professioni Stem, perché è lì che si gioca la partita, non solo dell’occupazione, a livello globale.


“La Stampa” -  8 marzo 2024
Giornata delle donne: senza lavoro non c'è indipendenza
di Elsa Fornero e Anna Lo Prete

È difficile dire qualcosa di non scontato nella giornata internazionale della donna, almeno nelle nostre società occidentali dove il tema della parità di genere ha indubbiamente fatto molti progressi negli ultimi decenni. Forse dovremmo ricordare le tante donne che hanno sofferto, subìto, lottato e magari dato la vita per una vita più libera leggendo la storia di alcune di esse; e riflettere su quante ancora si trovano ancora oggi in condizioni di subalternità. Il compito di realizzare una vera parità, di diritti, libertà e opportunità non è terminato, e le resistenze culturali, quando non politiche, sono anche da noi ancora molte.
Se definiamo indipendenza economica la condizione di chi può vivere la vita che preferisce senza dover dipendere da altre persone né da istituzioni pubbliche (ma ovviamente relazionandosi in maniera il più possibile positiva con le une e le altre), i primi ambiti su cui agire per mettere tutte e tutti nella condizione di raggiungerla sono la salute, l'istruzione e il lavoro: la prima è un requisito necessario; con la seconda ci si forma per affrontare la vita e possibilmente trarne soddisfazioni, compiutezza e benessere; nella terza trasformiamo tempo, capacità e fatica in redditi che ci permettano di soddisfare i nostri bisogni e le nostre aspirazioni, non necessariamente materiali.


“Corriere della Sera” -  8 marzo 2024
L'intelligenza della mano che scrive
di Paolo Di Stefano

L’invito a esercitare la scrittura a mano, e particolarmente il corsivo, viene ormai dagli scienziati quasi più che dagli esperti di didattica e dai linguisti. Quando si parla di pensiero, linguaggio, scrittura, tendiamo a pensare al mondo della cultura, mentre dimentichiamo che si tratta di fenomeni culturali che hanno un fondamento biologico. È quanto dice l’immunologa e accademica della Crusca Maria Luisa Villa: un seminario all’università Cattolica di Milano su «Lingua e scrittura nell’oggi digitale» è dedicato proprio a questi temi sentiti ormai con urgenza anche dai neurologi e dai neuropsichiatri (sempre alla Cattolica se ne parlerà ancora il 13 marzo e il 10 aprile). Lo scrivere a mano, ricorda Villa, mobilita una trentina di muscoli, una ventina di articolazioni e una dozzina di aree del cervello, creando una «memoria motoria».


“La Stampa” -  7 marzo 2024
La donna che inventò la bomba atomica
di Gabriella Greison
La scienza

I forti non sono amati da tutti. Sono scomodi. Sono poco manipolabili. I forti sanno sentire se stessi, conoscono i loro diritti e non sono disposti a rinunciarci. Per questo mi piace mettermi sulle loro tracce, soprattutto se scienziati, soprattutto se dimenticati.
Tra i forti, i miei preferiti sono quelli che sanno essere felici. Ecco, quando trovo un personaggio così io mi innamoro. Mi è successo di recente, lei si chiama Leona Woods, ed è stata la fisica più giovane ad aver lavorato con Robert Oppenheimer al Progetto Manhattan. Di lei non ha mai parlato o scritto nessuno. Per questo ci ho pensato io.
Ho trovato la sua storia mentre stavo cercando altro, stavo approfondendo la figura di Arthur Compton, il fisico Premio Nobel che ha dimostrato sperimentalmente l'effetto fotoelettrico di Albert Einstein, e il nome di Leona mi è saltato all'occhio perché trovai che Compton le leggeva passi della Bibbia durante gli anni della costruzione della bomba atomica.


"Il Sole 24 Ore" -  6 marzo 2024
Economia, istruzione, politica: Italia tra gli ultimi Paesi d’Europa per la parità di genere
di Paola Profeta
Gender gap

Nessun Paese al mondo ha raggiunto la parità di genere. Secondo l’ultimo Global Gender Gap Index del World Economic Forum (2023) i Paesi più avanti (Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia) hanno chiuso poco più dell’80% del divario di genere, gli altri sono molto più lontani.
L’indicatore misura ogni anno quattro dimensioni di disuguaglianza tra uomini e donne: le opportunità economiche, l’istruzione, la salute e sopravvivenza e l’empowerment politico. A oggi nel mondo si è chiuso il 96% del divario in salute, il 95,2% del divario in istruzione, il 60,1% del divario in partecipazione economica e opportunità e solo il 22,1% del divario in empowerment politico. L’Italia è al 79° posto su 146 Paesi, 104° per dimensione economica, tra gli ultimi Paesi in Europa.


"Il Sole 24 Ore" -  5 marzo 2024
L’efficacia delle sanzioni dev’essere analizzata oltre lo sguardo a breve
di Fabrizio Onida
AFP Effetti della guerra. In aumento l’emigrazione verso l’estero

Le alterne vicende della guerra in Ucraina, con le recenti limitate riconquiste territoriali dell’esercito russo nel Donbass e il palese indebolirsi del fronte internazionale a sostegno di Zelensky, gettano crescenti dubbi sull’affermazione dello storico americano delle sanzioni Nicholas Mulder (Yale University Press, 2022) che le sanzioni sono l’arma civile della «guerra moderna» capace di convincere il paese avversario a cambiare strategia minimizzando le vittime del conflitto.
Dalla metà degli anni 70 vi è stato un aumento esponenziale delle sanzioni nel mondo, come documentano i 1045 casi raccolti dal Global Sanctions Database sul periodo 1950-2019 (G.Felbermayr e altri, European Economic Review, ottobre 2020), classificati per tipologia, obiettivo politico-economico (principalmente grado di democrazia e rispetto dei diritti umani) e percentuale di successo.


"Il Sole 24 Ore" -  5 marzo 2024
L’ombra gelida del Cremlino sui destini di una terra
di Milena Gabanelli

Il telefono fisso squilla verso le sette del mattino: «Ciao, sono Giorgio. Non volevo svegliarti, ma sono già due ore che mi hanno portato in una stazione della polizia... Pota, mi accusano di spionaggio, mi sa che se non chiama qualcuno dell’ambasciata che gli spiega che lavoro per la Rai non mi fanno uscire di qui... Meno male che c’è almeno una stufetta, fuori sono meno 30, eh!». Era l’inverno del 2002 e Giorgio Fornoni stava facendo il «giro» dei laboratori dove nei decenni precedenti si costruivano armi biologiche. Si trovava nella sperduta Kol’cóvo, a 50 chilometri da
Novosibirsk, in Siberia. Si era portato da Mosca l’autorevole biochimico Lev Fëdorov, e aveva pensato di intervistarlo davanti al più grande centro biologico militare dove sono conservati gli stami di trecento agenti patogeni mortali, potenzialmente capaci di distruggere l’intera popolazione mondiale.


"Il Sole 24 Ore" -  5 marzo 2024
La nuova strategia per alterare i geni senza tagliare il Dna
di Francesca Cerati
Ricerca italiana. Il team del Tiget di Milano è riuscito a ridurre l’attività di un gene che influenza i livelli di colesterolo attraverso l’editing epigenetico

Le recenti approvazioni della prima terapia di modifica mirata del Dna, basata sul sistema di editing genetico Crispr-Cas9, hanno inaugurato una nuova era della medicina. Ma un nuovo studio - appena pubblicato su Nature - dell’italiano Angelo Lombardo, responsabile del laboratorio di Regolazione epigenetica e modificazione mirata del genoma all’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget) di Milano, rialza l’asticella dell’innovazione in ambito genetico, introducendo una promettente alternativa: l’editing epigenetico. Ovvero un sistema che, a differenza dell’editing genetico, regola l’attività di un gene senza però modificare la sequenza del genoma. In questo modo si evitano i possibili rischi che derivano dalla rottura e dall’alterazione irreversibile dei filamenti del Dna.


"La Repubblica" - 3 marzo 2024
Includere gli alunni stranieri
di Linda Laura Sabbadini
Scuola

Secondo la proposta del ministro Valditara la scuola dovrebbe organizzarsi con classi di accompagnamento la mattina e di potenziamento il pomeriggio, se il deficit linguistico ed eventualmente anche matematico degli alunni stranieri lo necessiti. Gli alunni stranieri dovrebbero sottoporsi ad un test al momento dell’iscrizione. Se la conoscenza dell’italiano risulta buona i ragazzi vengono inseriti in classe, altrimenti costituiscono classe a sé solo per italiano e matematica, oppure partecipano ad attività pomeridiane di potenziamento. La scelta è affidata alle singole scuole.  Non c’è dubbio che abbiamo un problema di inclusione degli alunni stranieri nella nostra scuola. Perché i dati ci dicono che la dispersione scolastica è maggiore che tra gli italiani, le competenze degli alunni stranieri sono più basse soprattutto per l’italiano. Ma la soluzione data è troppo semplicistica in rapporto alla complessità della situazione.


"La Repubblica" - 3 marzo 2024
Ecco perché la poesia fa respirare il mondo
di Morten Søndergaard
L’autore danese sarà ospite della rassegna di Roma

Che cos’è la poesia? La poesia è tutto. Ho sempre scritto tanto e ora mi sono allontanato così tanto lungo il sentiero della poesia che è troppo tardi per tornare indietro. Scrivere poesie è l’unica cosa che so fare. La poesia è il luogo in cui vivo. Da bambino ho scoperto che la lingua era una finestra che poteva aprirsi sul mondo. Ma prima dovevo imparare a leggere. Non è stato facile. Poi dovevo imparare a scrivere. Non è stato affatto facile. C’era un velo dislessico tra me e il mondo. Quando scrivevo nascevano errori di ortografia. Quando dovevo leggere ci voleva molto tempo. I miei occhi dovevano andare fino in fondo a ogni lettera e ci voleva molto tempo per risalire.
C’era bisogno di buoni muscoli delle braccia, perché il mondo non era altro che parole! C’erano così tante parole che il mondo sembrava impenetrabile. Ma poi ho scoperto che se una parola fosse stata troppo difficile, avrei potuto semplicemente sceglierne un’altra. Potevo percorrere un’altra strada attraverso la foresta delle parole. Quella strada si chiamava Poesia. Ho scoperto che le parole avevano una superficie fisica. Mi graffiavo. Inciampavo. Mi scontravo con le parole. La lingua era una materia fisica. La vita è dura, ma la poesia è più dura.


"La Repubblica" - 3 marzo 2024
Non sono classi di destra
di Concita De Gregorio
Scuola

Quindi, stando alle reazioni della sinistra e dei sindacati, mettere in una classe separata e assegnare un insegnante dedicato a chi arriva in seconda media, poniamo, senza sapere una parola d’italiano sarebbe un’idea “di destra”. “L’orrore delle classi ghetto”, dove ghetto è subito un terrificante rimando storico, non occorre spero precisare a cosa — rivolgendosi poniamo ai ventenni — ma non ne sono sicura: leggo di studenti di microbiologia che non sanno rispondere alla domanda “come si diagnostica un’influenza”, leggo che i bocciati, a centinaia, lamentano eccessiva severità del professore (i genitori annuiscono), leggo che il professore dice loro guardate che se studiate poi l’esame lo superate, è un fenomeno semplice: ci si sforza con tempo e fatica per imparare qualcosa che si ignora e la si apprende. Sia microbiologia, storia, fisica delle particelle, nomi delle capitali, a con l’acca a senz’acca.


"Il Sole 24 Ore" -  3 marzo 2024
Il metodo Calvino per governare con le macchine
di Mauro Ceruti
Intelligenza artificiale

Il sogno di costruire automi coscienti e pensanti, che, negli anni Cinquanta del secolo scorso, cominciò a prendere forma con Alan Turing, Norbert Wiener e John McCarthy, ci ha condotto alla rivoluzione informatica e sta ora spalancando le porte all’Intelligenza artificiale (Ai). Quel sogno oggi, però, diventa fonte di inquietudine e paure. Con l’avvento dell’Ai, temiamo che le macchine prendano il potere o ci soppiantino, rendendoci superflui. Tra il sogno di prima, che si amplifica nel sogno dell’uomo «aumentato», e i timori di oggi, che spesso dilagano in angosce e
misoneismo, sembriamo il «visconte dimezzato» dell’omonimo racconto di Italo Calvino. Medardo, il giovane visconte di Terralba, è diviso in due da una palla di cannone che lo colpisce al petto, dopo essere giunto con il suo scudiero Curzio nell’accampamento dei cristiani in guerra contro i turchi in Boemia. E, da quel momento, le due metà, perseguono obiettivi opposti e ugualmente “assoluti”, il male e il bene, ma nessuna delle due sembra tuttavia riuscire a concludere nulla.


"La Repubblica" -  2 marzo 2024
La strategia della paura
di Benedetta Tobagi

«Ma perché sta tornando la repressione?», mi chiede una ragazza, diciotto anni, a nome della sua classe. I compagni annuiscono, nei loro occhi vedo la preoccupazione, lo sconcerto. Non la rabbia.  La domanda arriva verso la fine di un incontro in una scuola superiore di Cagliari.
Nei primi mesi dell’anno giro per l’Italia rispondendo alle domande dei ragazzi a partire da un libro (in questo caso La Resistenza delle donne) e dalla storia si passa sempre all’attualità — negli ultimi mesi più spesso del solito. Hanno letto della repressione violenta di una manifestazione di donne radunatesi al cimitero per ricordare due ragazze partigiane ammazzate, nel marzo ’45 e, mutatis mutandis, s’interrogano sul presente.
Siamo in democrazia, adesso: perché manganellare dei ragazzi disarmati? Non si riferiscono solo a Pisa e altri episodi simili, respirano un clima. Lo respiro anch’io.


“La Stampa” - 2 marzo 2024
Caro Valditara, aiutiamo così gli stranieri
di Chiara Saraceno

Il problema è reale e va affrontato: i bambini e ragazzi di origine straniera fanno in media più fatica dei nativi a scuola ed hanno tassi di abbandono più alto, soprattutto quando non sono nati in Italia, non hanno frequentato nido e scuola dell'infanzia in Italia e sono arrivati in Italia già grandicelli. C'è sicuramente un problema linguistico, ma anche più in generale di adattamento a un contesto di vita, di norme e relazioni, nuovo ed insieme di perdita di ciò che invece era noto e familiare. Il "lavoro" di questo adattamento e il bisogno di comprensione e accompagnamento sono troppo spesso sottovalutati, nella fatica mentale ed emotiva che comportano, ma anche nella loro potenzialità educativa per i bambini e ragazzi coinvolti direttamente, ma anche per i loro compagni e gli stessi insegnanti. Non va, inoltre, ignorato, che i bambini e ragazzi di origine straniera spesso condividono le condizioni di svantaggio educativo dei loro coetanei nativi più poveri.


“il manifesto” - 1 marzo 2024
Il governo fa a pezzi la “Legge 185”, rompiamo il silenzio
di Alex Zanotelli

Sono sbalordito per l’indifferenza con cui stiamo assistendo allo smantellamento della legge 185/90, una legge varata nel 1990 grazie a una forte spinta popolare sostenuta dalle riviste missionarie come Nigrizia e Missione Oggi, da movimenti come Beati i Costruttori di Pace, da realtà ecclesiali come Pax Christi, Focolarini , Azione Cattolica , Agesci e Acli ma anche dalla federazione delle Chiese Evangeliche , e tante altre realtà laiche come sindacati, Arci….È stato un vero e grande movimento popolare che ha portato a questa legge, unica in tutta Europa. E ora la stanno smantellando: il 21 febbraio, il Senato ha approvato le modifiche alla legge 185, che regola l’import-export degli armamenti per cui verranno cancellati i meccanismi di trasparenza e controllo parlamentare sul commercio di armi e sulle banche che finanziano tali operazioni. Se verrà approvata alla Camera, non potremo più sapere quali sono le «banche armate».