Sophie Germain Libertà, uguaglianza e matematica di Cecilia Rossi, L’asino d’oro Edizioni, Roma, 2023, pp. 146, euro 15.
Recensione di Adriana Giannini
In Francia sono parecchie le scuole intitolate alla matematica Sophie Germain e pensare che quando era ragazza chissà che cosa avrebbe dato per poterne frequentare una. Purtroppo negli anni in cui visse tra il 1776 e il 1831, ma anche per molti decenni a seguire, a una giovane donna non bastava vivere a Parigi, provenire da una famiglia agiata e soprattutto essere dotata di molto talento per poter seguire corsi di studio regolari e approfonditi. Per le contemporanee era sufficiente saper leggere, scrivere, magari ricamare e suonare uno strumento, muoversi con grazia e poco più. Questo non bastava certo alla tredicenne Sophie che, in piena rivoluzione francese, scoprì che la biblioteca del padre era il posto più tranquillo e sicuro in cui rifugiarsi. Inizia con questa scoperta l’agile libretto che Cecilia Rossi ha dedicato a Sophie Germain, misconosciuta matematica ai suoi tempi e da pochi decenni rivalutata sia per i risultati in campo matematico sia per latenacia nel portare avanti i suoi studi in un mondo che, come sottolinea Roberta Fulci nella prefazione, considerava le donne del tutto inadatte a portare avanti un lavoro scientifico indipendente. Come racconta con uno stile vivace e coinvolgente l’autrice, è nella ben fornita biblioteca del padre, un agiato e colto commerciante, che Sophie scopre per caso il fascino della matematica. Leggendo il libro di Montucla sui grandi matematici resta folgorata dall’episodio dell’uccisione di Archimede di Siracusa da parte di un rozzo soldato romano incapace di capire che lo scienziato era troppo assorto in un suo problema geometrico per rispondergli. Decide che deve valere la pena approfondire una materia così appassionante e lo fa da autodidatta studiando con accanimento anche testi scritti in latino e greco. La situazione diventa preoccupante per i genitori che le proibiscono di continuare, ma Sophie studia di nascosto nel freddo della notte finché i genitori si rassegnano e assumono un istitutore. Da questo momento sarà soprattutto il padre a diventare un alleato di Sophie e ad accompagnarla dove una fanciulla di buona famiglia non sarebbe mai potuta andare da sola. Anche la mamma si dà pace: fortunatamente ha altre due figliole da seguire e far maritare. Nei suoi studi Sophie ha fatto molti progressi, ma capisce che ha bisogno di validi maestri come Legendre e Lagrange che insegnano all’Ecole Polytechnique dove le donne non sono ammesse. Ci tiene così tanto che, con la complicità del padre, riesce a procurarsi le dispense di uno studente poco assiduo dell’Ecole, un certo Antoine-August Le Blanc sotto il cui nome invia i commenti alle esercitazioni di Lagrange. Lagrange li apprezza e vuole conoscere il perspicace studente che, a questo punto e con grande stupore e ammirazione di Lagrange, si rivela essere una ragazza di 22 anni. In realtà questo furto d’identità non crea problemi a Sophie, lo studente Le Blanc si è ritirato o forse è morto e lei può continuare a usare il suo nome nelle lettere che tra il 1804 e il 1809 scrive al grande matematico tedesco C. F. Gauss per commentare le sue Disquisitiones Arithmeticae. Con Gauss il segreto dura circa tre anni perché Sophie, preoccupata per la vita del suo maestro epistolare dopo la conquista della Prussia da parte di Napoleone, prega un generale amico di famiglia di proteggere lo scienziato. Anche lui così viene a conoscere il vero nome della sua salvatrice, ma questo lo conferma solo nel suo entusiasmo per il suo “genio straordinario”. Purtroppo l’interessante carteggio con Gauss - di cui l’autrice del libro è un’esperta avendo scritto la sua tesi di laurea su di esso - si interrompe e sarà la sola Sophie a scrivergli ancora molti anni dopo per comunicargli che intende affrontare il più famoso rompicapo dei matematici: la dimostrazione del teorema, o meglio della congettura, di Fermat. Non ci riuscirà, ma ci andrà abbastanza vicino, meglio dei tanti matematici che ci si sono arrovellati fino al 1994, anno in cui Andrew Wiles è riuscito a dimostrarlo. Del resto Sophie non teme le sfide: tra il 1811 e il 1813 è l’unica partecipante al concorso proposto dall’Institut de France per trovare un modello matematico applicabile alle superfici vibranti di Chladni. Un impegno che richiede infiniti e inediti esperimenti, ma che dopo tre tentativi la farà diventare la prima donna a ottenere un premio dall’Accademia delle scienze. Un vero riconoscimento che si affianca alla laurea honoris causa che Gauss le farà attribuire dall’Università di Gottinga nel 1831. Purtroppo Sophie morirà poco prima di riceverla. Questa a grandi linee la vita di Sophie Germain che non solo ha saputo attraversare uno di più tumultuosi periodi della storia francese – dal Terrore alle alterne vicende napoleoniche e alla Restaurazione – senza mai perdere il suo tenace entusiasmo per la matematica, ma è riuscita, nonostante l’isolamento causato dall’essere donna e quindi non poter frequentare scuole o accademie, a raggiungere risultati di livello pari o spesso molto superiore a quelli dei colleghi uomini.
Non ho volutamente citato altri importanti risultati di Sophie Germain nel campo della matematica pura e applicata rimandando i lettori a quanto scrive l’autrice perché mi piacerebbe che questo libro attirasse l’attenzione di lettori e lettrici di vario tipo, dagli amanti della storia a chi si interessa di matematica, dagli studiosi del femminismo a chi desidera conoscere il lato avventuroso del progresso scientifico. Sono sicura che non resteranno delusi/e.
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Gruppo editoriale di Academia Biology
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Andre ha prestato servizio in diverse capacità editoriali per una varietà di riviste per più di 25 anni. La sua ricerca è generalmente focalizzata sui meccanismi molecolari che controllano la crescita e la differenziazione cellulare negli organismi dei mammiferi.
Nota di Andre
Stiamo lanciando Academia Biology nella tradizione decantata dell'editoria nelle scienze biologiche e biomediche per migliorare la condivisione pubblica di dati e concetti sperimentali. Gli articoli sottoposti a revisione paritaria riflettono la frontiera in rapido avanzamento della conoscenza empirica nel campo, oltre a documentare la nostra comprensione del mondo naturale e delle basi biologiche delle malattie umane. Academia Biology accelererà la documentazione di nuove scoperte e stimolerà nuove scoperte seguendo tre principi fondamentali. La pubblicazione in Academia Biology è (i) veloce con tempi di consegna rapidi e (ii) robusta con un processo di revisione tra pari di esperti, mentre garantiamo (iii) un'ampia diffusione a un pubblico veramente globale di milioni di membri di Academia.edu e oltre.
Mentre intraprendiamo questa nuova missione, ci sforziamo di affrontare tre sfide principali nella condivisione pubblica di nuove scoperte in Academia Biology . Per essere veloci, consideriamo i limiti nella velocità della pubblicazione accademica. Per essere robusti, ci concentriamo sulla creazione di fiducia e fiducia nel rigore dei risultati sperimentali. Per supportare la diffusione globale, incoraggiamo il coinvolgimento della comunità tramite l'iscrizione ad Academia.edu.
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Prime pubblicazioni da Academia Biology
Academia Biology ha pubblicato 15 articoli come parte del suo primo numero. Di seguito sono riportati i primi dieci che sono stati pubblicati:
Un modello matematico di meccanotrasduzione di Bradley J.Roth Visualizza o scarica
L'esplosione cambriana: macroevoluzione e biomineralizzazione di Mark Mc Menamin Visualizza o scarica
Mieli delle province di Chaqueña e Monte in Catamarca e La Rioja di Aimará Ayelen Poliero, Inés Aubone, Marisa Amadei Enghelmeyer, Valeria Soledad Rosso, Sandra Rosa Fuselli, Rosa Maria Alonso-Salces Visualizza o scarica
Una nuova definizione e tre categorie per classificare gli ecosistemid i Jaime Gomez Marquez Visualizza o scarica
Altezza degli alberi, copertura della chioma e produzione di lettiera di foglie di Rhizophora apiculata a Baganga, Davao Oriental, Filippine di Lizel L. Sabino, Edison D. Macusi
Alternative terapeutiche di origine animale per il trattamento della candidosi di Manuela Gomez-Gaviria, Joaquin O. Chavez-Santiago, Jose A. Martinez-Alvarez, Hector M. Mora-Montes
Effetti del trattamento con zeolite nei mangimi su alcuni biomarcatori nelle vacche da latte con mastite subclinica di Dražen Ðuricic, Silvijo Vince, Nino Macešic, Damjan Gracner, Mislav Kovacic, Ivan Folnožic, Sonja Perkov, Marko Samardžija Visualizza o scarica
L'insulino-resistenza contribuisce alla "decolorazione" del tessuto adiposo bruno? di Orien Tulp Visualizza o scarica
Gli effetti dell'ipossia acuta sui parametri cognitivi e cardiovascolari in soggetti sani di Rajeevlochan Ravi, Mirza MF Subhan Visualizza o scarica
Guardare indietro per vedere avanti: la diversità delle specie cambia dal 1980 sulle barriere coralline delle Bahamas attraverso la fotografia subacquea di Kathleen Sullivan Sealey, Katherine Black Visualizza o scarica
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I redattori accolgono con favore contributi interdisciplinari dall'avanguardia della ricerca biologica incoraggiando quelli che guidano la connettività tra discipline tra cui, ma non solo, la biologia cellulare molecolare, le neuroscienze, l'immunologia, la scoperta di farmaci e la biochimica. Coinvolgendo la comunità di Academia.edu, il team globale di redattori di Academia Biology fornirà agli autori un rapido e solido feedback di revisione paritaria in singolo cieco prima della pubblicazione
Chiara Montalti, Il corpo (in)atteso, ETS - Pisa Editore, Pagine: 148, cm.14x21, 2023, ISBN: 9788846757005 La pillola anticoncezionale tra alienazione e autopoiesi
La pillola anticoncezionale è un corpo estraneo, che trasforma le donne a loro insaputa, o può invece rivelarsi anche uno strumento? Essa appare il crocevia di istanze opposte, e luogo della loro possibile ricombinazione: destruttura, ad esempio, i concetti di naturale e artificiale. I suoi effetti sono allo stesso tempo inattesi e attivamente ricercati, e l’esperienza corporea di chi la assume riflette questa profonda ambivalenza. La pillola anticoncezionale ha infatti una natura bifronte: da un lato produce un aumento del controllo, uno spazio fertile per una maggior autonomia, rappresentando inoltre un modo per modellare se stesse ed ingaggiare un confronto creativo con la propria femminilità. D’altro canto, gli effetti collaterali, spesso imprevedibili, possono ingenerare alienazione: può essere percepita la sensazione straniante di non essere autentiche, ma – almeno in parte – fabbricate. Ogni donna, pertanto, negozia di volta in volta la propria relazione con questo contraccettivo.
Chiara Montalti (Cesena, 1993) si è laureata, prima in Filosofia (2015) e poi in Scienze Filosofiche (2017), all’Università di Bologna. Nel 2022 si è addottorata in Filosofia presso le Università di Firenze e di Pisa, con una tesi dal titolo “Per una prospettiva cyborg della disabilità: relazioni con l’alterità, politica e futuri culturali”. La sua ricerca si concentra principalmente sui Disability Studies, i Tecno-femminismi e il Postumanesimo filosofico. Nel 2021 ha svolto un periodo di ricerca in collaborazione con l’Università di Oslo. Nel 2021 e nel 2022 ha collaborato con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, sia nell’ambito dei progetti multimediali che nella comunicazione.
Noemi Fiorito, Trovando sulle nuvole la chiave di casa, ETS-Pisa Editore Pagine: 128 · Formato: 14x21 · Anno: 2022 · ISBN: 9788846765550 Significati, usi e procedimenti metalinguistici e metanarrativi nelle opere di Gianni Rodari
Giochi linguistici, binomi fantastici, errori ortografici, storie e fiabe sbagliate sono solo alcuni dei procedimenti che caratterizzano l’opera artistica di Rodari. Il loro uso sapiente diverte il bambino (e non solo) e al contempo aiuta a sviluppare creatività e pensiero divergente, abituando a una continua riflessione attorno alla narrazione, alla parola e ai suoi usi. Invenzioni fantastiche, impregnate di realtà quotidiane, accompagnano i (piccoli) lettori verso un riconoscimento del mondo e nella ricerca di soluzioni nuove. Ma come si realizzano, nella mente del bambino, queste nuove aperture? Che cosa fa sì che le opere di Rodari siano davvero una continua palestra di rinnovamento del pensiero? E qual è il rapporto fondamentale tra pensiero, linguaggio e uso della parola? In questo libro si analizzano le basi teoriche e i significati etici e letterari dei procedimenti metalinguistici e metanarrativi di Rodari, i rapporti con alcune delle fonti che hanno accompagnato le sue riflessioni nel tempo e gli intrecci con la sua incessante ricerca esistenziale, motore del suo agire radicato nel mondo.
Noemi Fiorito è Dottoranda in Storia della Pedagogia, dell’Educazione e della Letteratura per l’infanzia a Roma Tre. Tagesmutter e pedagogista, si è occupata di analisi narratologica applicata alle autobiografie a scopo orientativo. I suoi studi attuali si concentrano sulla presenza e il significato di aspetti metanarrativi nella letteratura giovanile, anche nel loro rapporto con l’educazione linguistica, e sulle forme di riscrittura dei classici nella letteratura per l’infanzia.
Prima di immergersi nella biografia di Dante, gli autori si soffermano nella storia di questo periodo in cui l'Italia offriva un panorama molto complicato, i cui dettagli sono profondamente radicati nella Commedia.
L'ambientazione storica è importante anche per comprendere la vita di Dante, che fu plasmata dalle lotte politiche che lo resero una figura di spicco a Firenze fino al 1302, quando i suoi nemici vinsero e lui fu condannato a morte, quindi a un esilio perpetuo. Fu costretto a cercare ospitalità e protezione presso le corti di governanti amici che approfittarono delle sue capacità politiche come ambasciatore. Non si conoscono molti dettagli certi sui suoi continui viaggi. Dapprima fu a Verona, poi a Sarzana, a Parigi (forse), da qualche parte in Casentino, di nuovo a Verona e a Ravenna. Sebbene obbligato a essere una sorta di cortigiano, Dante continuò a essere uno studioso di alto rango scrivendo importanti saggi come De Vulgari Eloquentia,Convivio e De Monarchia in cui spiegò il suo punto di vista sulle carenze dei governanti italiani. Scrisse anche epistole (lettere) di grande visibilità all'imperatore, ai cardinali e, infine, agli amici fiorentini. Non cercava certo l'oblio al contrario, ha voluto rendere forte e chiaro il suo punto di vista.
Avrebbe voluto tornare a Firenze dove viveva ancora la sua famiglia, ma, nonostante i capricci politici, la sua ostinata attitudine a rifiutare compromessi non aiutò e continuò a essere bandito da Firenze e morì a Ravenna nel 1321.
Gli autori hanno fatto davvero un bel lavoro per preparare il lettore a immergersi nella Commedia.
Poco si sa della genesi della Commedia, probabilmente fu concepita intorno al 1307 ma il viaggio immaginario ebbe luogo all'inizio del secolo. Dante non fornisce una data per l'inizio della sua avventura, sarebbe stato troppo facile. Fornisce piuttosto una serie di indizi astronomici: la Luna era piena quando Venere era visibile al mattino nella costellazione dei Pesci, mentre il Sole era in Ariete e Marte insieme a Saturno in Leone. Potrebbe essere stata la primavera del 1300, primo anno giubilare della storia, ma questa scelta non corrisponde alla posizione di Venere, che potrebbe essere soddisfatta posticipando la partenza un anno dopo, nella notte tra il 24 e il 25 marzo 1301. A causa delle sottigliezze del calendario fiorentino, era ancora l'anno giubilare, quindi questa data sembra abbastanza plausibile.
Tutto sommato, il viaggio di Dante attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso fu piuttosto veloce, poiché terminò alla mezzanotte del 31 marzo nella gloria dell'Empireo.
Alessandro Pingitore, Alfonso Maurizio, Il paziente come persona, Springer, 2023, New Paradigms in Healthcare (NPH)
Un approccio integrato e sistemico al paziente e alla malattia
Presta particolare attenzione ai pazienti in quanto “persone” e non come “portatori di malattia”
Descrive i nuovi approcci complementari ai pazienti: il nuovo umanesimo, la medicina narrativa,
Sottolinea il dialogo tra medicina e filosofia,
Nell'era attuale, la medicina basata sull'evidenza e le varie tecnologie di supporto dominano la pratica clinica quotidiana, secondo un approccio incentrato sulla malattia, piuttosto che sul paziente. Hanno ovviamente migliorato la gestione clinica delle malattie ed è quindi irragionevole pensare a una medicina in cui non siano considerati fondamentali. La forza della nuova medicina, infatti, dovrebbe essere quella di adattare le conoscenze scientifiche a uno specifico caso clinico.
Questo libro guarda dunque alla prospettiva di una nuova medicina centrata sulla 'persona', che si affianchi alla medicina centrata sulla 'malattia' e sul 'paziente', che ponga particolare attenzione alla soggettività del sapere scientifico e al rapporto tra medico e paziente. È importante sottolineare che questo libro è scritto da più mani, cioè da esperti di diversi campi, medici, filosofi, architetti, sociologi, critici d'arte, fisici e ingegneri. Ciò con l'intento di fornire una prospettiva quanto più ampia possibile sul rapporto medico-paziente. Grazie al suo approccio traduttivo e multiculturale all'argomento, il libro sarà di interesse per un vasto pubblico di lettori, da esperti medici a studenti, psicologi, filosofi e attori istituzionali.
Paola Cadelli, Rosalind Franklin: ho fotografato il DNA, Morellini editore, Milano, 2022
Recensione di Rossana Cecchi
“L’idea che ci fosse, a pochi chilometri da Londra, una giovane scienziata inglese con i capelli sporchi di fuliggine, che dedicava la vita a studi che potevano rendere migliore la vita di tutti, le ridava fiducia nell’umanità.”
La storia delle donne e la scienza solo dieci anni fa era una storia quasi impossibile, e i libri e i saggi dedicati alle scienziate erano innumero strettamente limitato e spesso molto specialistici, quindi rivolti a pochi studiosi. Ma dopo la collana Profilo di Donna (L’Asino d’oro edizioni) curata da Pietro Greco, giornalista scientifico, che si è molto battuto nella sua vita per i diritti delle donne, e alcuni libri pubblicati recentemente che sottolineavano molto bene come le donne fossero in alcuni ambiti, in particolare la scienza, molto penalizzate dalla cultura e da una visione cattolica del loro ruolo nella società, queste biografie sono molto aumentate e sono proliferati saggi scientifici, compilazioni, e tantissimi libri divulgativi e per bambini (ricordiamo la bella collana di Editoriale Scienza). Per secoli la donna è stata sottovalutata nella sua intelligenza e in particolare considerata non adeguata agli studi scientifici. Ci dispiace molto dirlo ma ancora Darwin a metà dell’800, sposato ad una donna intelligente e che incise molto nella sua vita, sosteneva che «Il potere mentale medio dell'uomo è superiore a quello delle donne». E quando qualcuno rispondeva che è questione di educazione, di opportunità intellettuali, Darwin replicava che, l'attuale diseguaglianza delle qualità mentali tra i sessi non potrebbe essere annientata da una eguale educazione». Insomma non ci dava molta speranza e fiducia. Non meravigliamoci pertanto se poco più di mezzo secolo dopo una donna intelligente, colta, appassionata, fine e ostinata ricercatrice, ebbe vita non facile e il suo contributo alla scoperta del DNA fu tenuto nascosto. Stiamo parlando di Rosalind Franklin la cui biografia scritta da Paola Cadelli e pubblicata da Morellini editore, racconta molto bene quanto accadde. La scoperta di Rosalind e il suo lavoro furono talmente taciuti che il premio Nobel per la scoperta del DNA (1962) fu assegnato a James Watson, Francis Crick e Maurice Wilkins che per anni avevano inseguito più o meno dignitosamente questo risultato. Una parte importante in questa scoperta l’aveva invece avuta proprio la Franklin che, morta nel 1958, esperta di cristallografia ai raggi X, aveva chiarito i segreti della molecola e individuato la famosa elica. La bellezza di questo libro che ci pare il caso di consigliare soprattutto ai giovani e gli insegnanti anche non esperti di biologia, sta proprio in questo: nel fatto che racconta una ricerca e una passione vera, utilizzando una operazione di fantasia, che lascia impressa nella mente la storia di una vita semplice, talvolta giudicata triste per la mancanza di storie d’amore e i condizionamenti della famiglia, ma invece estremamente viva, specchio di una identità forte, piena di passione per la ricerca e la scienza al servizio di tutti. Questo breve libro, forse l’unico difetto è che è troppo breve, svela con tono convincente e interessato, potremmo dire anch’esso appassionato, la ricerca scientifica, il modo di vivere (spesso solitario e difficile, ma anche pieno e affettivo per i rapporti con la famiglia, alcuni colleghi, l’amica), la solitudine e allo stesso tempo la forza di un donna il cui ruolo nella scoperta del DNA fu fondamentale e purtroppo le costò la vita. Cosi nel leggere le ricerche di Rosalind -raccontate con un linguaggio chiaro e semplice, alla portata di tutti- e le sue scelte, a scuola e successivamente nel lavoro, comprese quelle che metteranno a confronto una Londra e una Parigi del dopoguerra, dove la seconda emerge per bellezza e apertura culturale sulla prima, grigia e chiusa nelle sue stesse istituzioni scientifiche, in modo imprescindibile, ci sembra impossibile che siano state tenute nascoste per tanto tempo e siano ancora così poco conosciute. Ed è chiaro nella conclusione il discorso che Cadelli vuol far passare e che è bene insegnare ai giovani e a chi pensa che queste ricerche non possano interessare tutti: la pochezza dei colleghi, ormai famosi scienziati che presero il Nobel senza farne menzione, è di gran lunga superata e vinta dalla correttezza, l’amore per la ricerca e i giusti mezzi, di una sconosciuta donna grande studiosa, sottolineando quanto può essere diverso fare ricerca e stare davvero dalla parte della scienza (non del successo o dell’industria), quella scienza e conoscenza di cui abbiamo bisogno tutti per migliorare la nostra vita, quella ricerca che permette di avere ancora fiducia nell’umanità appunto.
Lucia Tongiorgi Tomasi, Il libro d'herbe di Gerardo Cibotra arte, natura e scienza, fuori collana, Pagine: 40, ill. Formato: cm.11x16 Anno: 2022 ISBN: 9788846762573, disponibile
Vissuto nella seconda metà del XVI secolo, Gherardo Cibo, affascinante e poliedrica figura di artista e naturalista, è l’autore del Libro d’herbe, un raffinato piccolo manoscritto che si conserva presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze.
Lucia Tongiorgi Tomasi, storica dell’arte e accademica dell’Accademia Nazionale dei Lincei, si occupa della produzione artistica dei secoli XVI-XVIII, con particolare riguardo ai rapporti tra arte e scienza, alla grafica, alla natura morta e alla storia dei giardini.
Giacomo Destro, Ragione di Stato ragione di Scienza, Ambiente e sviluppo · Energia · Fisica · Genetica · Geopolitica · Storia, Codice ed. 25 gennaio 2023, Euro: 18,00, Pagine: 208, ISBN: 9791254500125
Una leggenda narra che la prima ambasceria dell’impero romano in Cina portasse in dono all’imperatore celeste carapaci di tartarughe, pietre preziose, stoffe e… un trattato di astronomia. La conoscenza scientifica è stata sempre utilizzata dalle società anche come strumento per relazionarsi con le altre comunità, e dalla seconda metà dell’Ottocento scienza e politica internazionale si sono sempre più legate in un rapporto tanto complesso quanto simbiotico. In Ragione di Stato, ragione di scienza Giacomo Destro ripercorre i grandi temi globali in cui la scienza si intreccia con le relazioni tra le nazioni, come le questioni ambientali ed energetiche e i confini etici della ricerca. E lo fa raccontando storie di scienziati che spiano e vengono spiati, di diplomazia spaziale e neocolonialismo, di crimini efferati e cooperazioni internazionali. Un viaggio avventuroso e suggestivo che ci porterà nei luoghi più significativi della diplomazia scientifica, per capire come questo tema sia molto più vicino alle nostre vite di tutti i giorni rispetto a quanto si possa immaginare.
«IL MONDO DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI NON È SOLTANTO PACE E TENTATIVI DI COSTRUIRE RELAZIONI POSITIVE, MA ANCHE UN MONDO FATTO DI COMPETIZIONE, SPIONAGGIO E GUERRA; E IN TUTTI QUESTI AMBITI LA SCIENZA E GLI SCIENZIATI HANNO AVUTO E HANNO ANCORA OGGI UN RUOLO. LIMITARSI A VEDERE SOLO LE RELAZIONI PACIFICHE SIGNIFICA AVERE UNA VISIONE RIDOTTA DELLA POLITICA INTERNAZIONALE. È VERO, SENZ’ALTRO, CHE LA SCIENZA È UN INCREDIBILE PROPELLENTE PER LA PACE, MA È ALTRESÌ VERO CHE È FONDAMENTALE PER LA GUERRA, CHE LO VOGLIA O MENO.»
Autore/i: Hermann von Helmholtz, Ottica e pittura, ETS-Pisa
In Ottica e pittura von Helmholtz scompone l’immagine pittorica nelle dimensioni in cui le sue proprietà divergono dalla percezione a causa dei vincoli della raffigurazione. La pittura diventa una serie di scoperte con cui gli artisti risolvono il problema di renderla intellegibile. Questa accumulazione di conoscenze sulla percezione si deve all’esercizio di un pensiero inventivo che è capacità condivisa anche dalla scienza. La traduzione è preceduta da un saggio che ricostruisce il contesto filosofico e scientifico in cui von Helmholtz perviene all’idea che la ricerca in arte, filosofia e scienza comporti benefici reciproci contribuendo così alla formazione della cultura.
Carmelo Calì è professore associato all’Università di Palermo. I suoi interessi di ricerca principali sono la filosofia e la psicologia della percezione, le scienze cognitive, i fondamenti percettivi delle arti, del design e dell’interazione uomo-robot.
Giorgio Chinnici, Il segreto del nucleo, Fisica · Storia della scienza, Codice ed. 25 gennaio 2023, Euro: 18,00, Pagine: 168, ISBN: 9791254500514
Il nucleo è un minuscolo puntino materiale al centro dell’atomo, del quale possiede pressoché tutta la massa. Un puntino apparentemente insignificante che cela in realtà un intero mondo. Per esempio, la sua struttura e le interazioni che in esso avvengono sono all’origine dei tre tipi di radioattività che possiamo osservare e misurare. Inoltre, mentre nei processi chimici gli elementi si ridistribuiscono, nei processi nucleari gli elementi vengono invece trasformati gli uni negli altri, quasi riecheggiando sul piano scientifico quella che era una delle idee centrali dell’alchimia: la trasmutazione della materia. Lo studio della fusione nucleare, cui si deve l’enorme ammontare di energia prodotta nel Sole, ci svela come nascono, evolvono e muoiono le stelle. Infine, l’esistenza stessa del carbonio, l’elemento alla base delle molecole organiche, poggia sulla struttura del nucleo. Giorgio Chinnici esplora questi e altri temi, che si intrecciano con le storie delle grandi personalità della ricerca nella fisica, e ci conduce alla scoperta dei segreti del nucleo, colmando un vuoto nel panorama della divulgazione scientifica. «OGNI SECONDO IL SOLE TRASFORMA IN ENERGIA 4 MILIONI DI TONNELLATE DI MASSA, PARI A QUELLA DI UN VOLUME D’ACQUA DI BASE 1 CHILOMETRO QUADRATO E ALTO 4 METRI. IL PROCESSO FISICO MEDIANTE IL QUALE AVVIENE QUESTA TRASFORMAZIONE È LA FUSIONE NUCLEARE, CHE SENZA DUBBIO E PER DIVERSI MOTIVI RAPPRESENTA UNO DEI PIÙ IMPORTANTI FENOMENI NATURALI. DAL SOLE PROVIENE TUTTA L’ENERGIA CHE SULLA TERRA PERMETTE E SOSTIENE LA VITA IN OGNI SUA MANIFESTAZIONE, NONCHÉ I FENOMENI GEOLOGICI E QUELLI CLIMATICI, COME LA CIRCOLAZIONE ATMOSFERICA E OCEANICA E IL CICLO DELL’ACQUA; È DAL SOLE CHE IN ULTIMA ANALISI HA ORIGINE L’ENERGIA CHIMICA IMMAGAZZINATA NEI COMBUSTIBILI FOSSILI O NEI NOSTRI MUSCOLI.»
A cura di: Ilaria Perusin, Adriana Stefani Gli ecomusei sono paesaggio, ETS-Pisa
Educazione e partecipazione per la vivibilità dei territori
Collana: fuori collana Pagine: 96 Anno: 2022 ISBN: 9788846765444
Stato: Disponibile, € 15,20
Il paesaggio è per gli ecomusei un tema di particolare rilevanza.
La Convenzione europea del paesaggio assegna alle comunità un ruolo centrale nella cura e nella trasformazione del proprio spazio di vita ed incoraggia l’attivazione di percorsi partecipativi della popolazione alle scelte di conservazione e valorizzazione. Gli ecomusei sono istituzioni impegnate con il territorio in attività di formazione, educazione, comunicazione e pianificazione. Il volume analizza il rapporto tra gli ecomusei e il paesaggio, adottando uno sguardo interdisciplinare e intergenerazionale che pone attenzione nello stesso tempo all’intreccio tra aspetti naturali e culturali, tra fattori materiali e immateriali. Il progetto “Scopriamo il paesaggio con gli ecomusei” presenta un percorso partecipativo che, lavorando sulle relazioni tra le giovani generazioni, le comunità ed il patrimonio, favorisce la conoscenza e il senso d’appartenenza promuovendo la riattivazione e la rigenerazione attraverso azioni di sviluppo territoriale.
Contributi di Gianluca Cepollaro, Alessandro Franceschini, Luca Mori, Ilaria Perusin, Raffaella Riva, Annibale Salsa, Adriana Stefani, Giorgio Tecilla.
Ilaria Perusin lavora in Tsm|step Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio sul tema dell’educazione e della promozione di una cultura diffusa del paesaggio.
Adriana Stefani è coordinatrice della Rete degli Ecomusei del Trentino
Curatrici: Alba L’Astorina e Cristina Mangia 'Scienziati in Affanno?' è una Collana Cnr Edizioni che intende promuovere e far conoscere ad un vasto pubblico gli studi e le ricerche sui cambiamenti in atto nella produzione e condivisione della conoscenza scientifica, in un contesto di sfide globali in cui le relazioni con la società e la politica sono oggetto di discussione e ridefinizione pubblica. La serie di volumi affronta argomenti dibattuti nell’ambito di diverse comunità scientifiche ed epistemologiche, ma che spesso rimangono confinati entro cerchie ristrette di addetti ai lavori, e intende contribuire a a ridurre la distanza tra chi fa scienza e chi riflette sui suoi cambiamenti. Il titolo della Collana riprende idealmente il filo di un discorso avviato nel 2018 con il volume Cnr Edizioni, a cura di Alba L’Astorina e Monica Di Fiore, Scienziati in Affanno? Ricerca e Innovazione Responsabili (RRI) in teoria e nelle pratiche e allude alla possibilità di superare l’affanno che a volte ricercatori e ricercatrici avvertono quando si confrontano, nell’arena pubblica, con tematiche quali la responsabilità, l’etica, il rapporto tra scienza, società e politica, la comunicazione in situazioni di incertezza e complessità.
Periodicità: biennale; Numeri monografici; Registrazione: ISSN/ISBN/DOI.
Direttrici della collana: Alba L’Astorina, Cristina Mangia e Alessandra Pugnetti
Comitato scientifico: Laura Colucci Gray, Bruna De Marchi, Paola Fossati, Silvio Funtowicz, Emilio Gianicolo, Rita Giuffredi, Stefano Guerzoni, Antonella Lugliè, Giorgio Matteucci, Massimiliano Saccone, Mariachiara Tallacchini, Fabio Trincardi, Adriana Valente
La formazione degli insegnanti neoassunti Modelli, strumenti, esperienze A cura di: Gianfranco Bandini , Raffaella Biagioli , Maria Ranieri Collana: pedagogicamente e didatticamente (9) 220 pag., cm.14x21, 2022 ISBN: 9788846764805 Stato: Disponibile
Il Corso di Studi in Scienze della Formazione Primaria dell’Università degli Studi di Firenze e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana hanno ideato e sperimentato da diversi anni, all’interno di un accordo quadro, uno specifico percorso formativo che nelle pagine di questo volume viene presentato e commentato nelle sue peculiari caratteristiche: una serie di standard professionali che attualizzano le norme giuridiche nazionali di riferimento; un insieme di strumenti di osservazione e valutazione, validati e di sicura efficacia; un ponte tra dimensione locale e dimensione internazionale della didattica; un dispositivo formativo fondato sul rapporto e lo scambio culturale tra scuola e università. Il volume illustra, da un lato, l’esperienza di arricchimento professionale degli insegnanti-tutor dei neoassunti attraverso la partecipazione ad una comunità di ricerca e, dall’altro, presenta i risultati dell’esperienza relativa all’impiego di strumenti di osservazione e di valutazione dei docenti nell’anno di formazione e di prova. Attraverso il resoconto dei risultati conseguiti utilizzando questo modello formativo, il testo offre strumenti teorici e metodologici utili agli insegnanti, ai dirigenti e a tutti i professionisti della formazione. Gianfranco Bandini, PhD, è professore ordinario di Storia della pedagogia presso l’Università di Firenze. Si occupa di storia dell’educazione e della scuola in età contemporanea, con particolare attenzione alle minoranze educative. Negli ultimi anni ha avviato un filone di studi e di iniziative sulla Public History of Education. Raffaella Biagioli, PhD, è professoressa associata di Pedagogia Generale e Sociale presso l’Università di Firenze, dove dirige il Laboratorio di Metodologie narrative e Memorie migranti. Negli ultimi anni ha avviato un filone di studi per i dirigenti scolastici con ricadute sulla Didattica e sui Processi Formativi. Maria Ranieri, PhD, è professoressa ordinario di Didattica generale e Pedagogia speciale presso l’Università di Firenze, dove dirige il Laboratorio di Tecnologie dell’Educazione e il Master “Le nuove competenze digitali”. È co-editor della rivista internazionale Computers & Education
Roberto Travaglini OSSERVARE I PROCESSI EDUCATIVI Strumenti, contesti ed esperienze per comprendere Collana: Ricerca educativa e innovazione pedagogica, 192 pg. cm.14x21, 2022. ISBN: 9788846764850
Il testo affronta il tema dei processi osservativi in campo educativo nelle sue plurali sfaccettature strumentali, esperienziali e formative, complessificandone, ove possibile, le manifestazioni teoretiche e operative, e il suo eventuale intrecciarsi con percorsi di senso che pedagogicamente si possano allocare in particolari contesti performativi. Un simile modo di osservare può configurarsi quando le condizioni metodologiche lo consentano perché adeguate, pertinenti, concrete, attive, laboratoriali, grazie alle quali all’educatore è possibile lasciare il giusto spazio all’espressione di aspetti cognitivi (e creativi) fondamentali per un adeguato processo formativo. Si può osservare direttamente l’oggetto su cui verte la ricerca, come pure osservarlo indirettamente con adeguate strategie apposite per mediare tra la mente osservante e il fenomeno indagato, al fine di varcare il confine delle apparenze, come avviene in certi contesti relazionali in cui fare “domande” o usare test appositamente validati consente la conoscenza di aspetti non così immediatamente evidenti.
Roberto Travaglini è professore associato di Pedagogia generale e sociale all’Università degli Studi di Urbino, dove insegna Metodologia della ricerca pedagogica e Pedagogia del gioco, e dove dirige il master in “Pedagogia e educazione del gesto grafico”. È coordinatore dei laboratori del corso di studi in Scienze dell’educazione. Tra le sue recenti pubblicazioni ricordiamo: Pedagogia del gioco e educazione (Franco Angeli, 2021), Pedagogia della creatività (Aracne, Roma, 2020); Il modello pedagogico attivista. Da Dewey ai nostri giorni (Aracne, Roma, 2020); I modelli e i contesti educativi della ricerca. Dal modello sperimentale alla ricerca-azione tra laboratorio e apprendistato (Aracne, Roma, 2019); Pedagogia e educazione dell’attività grafica infantile (ETS, Pisa, 2019); L’arte dell’aikido (Luni, Milano, 2019).
Laurence M.Krauss, La fisica del cambiamento climatico, Cortina, 2022
recensione di Lucia Torricelli
Si sta sgretolando sempre più velocemente la casa comune che ci ospita. Eventi metereologici estremi sempre più frequenti, alterazione dei cicli stagionali e dei ritmi riproduttivi di piante e animali, riduzione della biodiversità, siccità, migrazioni, epidemie e pandemie, crisi sociali e altri disastri sono facce della catastrofe climatica che sta minacciando la vita sulla terra e la nostra stessa sopravvivenza. L’assalto alle risorse naturali ritenute a torto inesauribili, la distruzione degli ecosistemi, il continuo accumulo di rifiuti inquinanti non biodegradabili, le mol-teplici conseguenze del consumo massiccio di combustibili fossili sono errori di prospettiva di Homo sapiens il quale nella sua visione miope si illude di poter dominare la natura oltre ogni limite. Ma la natura non si lascia dominare e continuerà con i suoi corsi e ricorsi senza curarsi della nostra sorte. Gli appelli di scienziati lungimiranti che già da tempo andavano proponendo un modello di sviluppo compatibile con l’economia del sistema Terra sono rimasti a lungo inascoltati o sottovalutati. Non c’è più tempo, e si impone un cambiamento di rotta. Percorsi di alfabetizzazione scientifica della società per un coinvolgimento responsabile e informato potrebbero aprire uno spiraglio di luce verso una nuova coscienza ecologica a livello planetario. Tutti in una società così complessa dovrebbero avere gli strumenti scientifici per gestire con razionalità e logica le sfide del nostro tempo. Le conferenze internazionali sul clima sono importanti, ma avranno un senso solo se i decisori riusciranno a percepire l’urgenza e la gravità di un problema globale che richiede soluzioni globali e tradurranno le intenzioni e i trattati in azioni concrete, come chiedono a gran voce i molti giovani che si sentono defraudati del loro diritto al futuro. Entro la fine di questo secolo la temperatura terrestre, secondo le previsioni, sarà più alta dappertutto, in special modo nelle regioni tropicali e subtropicali, dove le ricadute della crisi climatica sull’agricoltura colpiranno pesantemente popolazioni malnutrite che pagano il prezzo dei danni provocati dai paesi sviluppati, i quali subiranno a loro volta le ripercussioni degli squilibri sistemici. Questo libro, una miniera di dati e di evidenze scientifiche, nell’intenzione dell’Autore potrà fornire ai «soggetti interessati » gli strumenti per capire il nostro posto nel mondo, per valutare le cause della crisi globale che stiamo vivendo e prevedere gli scenari futuri, per valorizzare il ruolo della scienza, per agire con consapevolezza e senso di responsabilità prima di arrivare a un punto di non ritorno. Laurence M.Krauss, fisico teorico di fama internazionale, guida il lettore nel cuore del problema e spiega con il linguaggio della fisica le dinamiche che governano il clima, un sistema complesso influenzato dalla interazione di molteplici variabili. Racconta della feconda collaborazione con climatologi e altri esperti, il cui contributo è stato fondamentale per un approccio integrato al problema. Grafici, tabelle, modelli matematici, proiezioni, stime riferite a intervalli temporali diversi mettono in evidenza il ritmo sempre più rapido con cui procede il cambiamento climatico di origine antropica. I modelli numerici permettono di fare previsioni e di quantificare stime e misure entro un certo intervallo di incertezza, come prevede il metodo scientifico, ma alcune situazioni «potenzialmente importanti » non sono prevedibili né direttamente spie-gabili con la fisica elementare. Ci possono essere « meccanismi di risposta che influenzano il clima difficili da modellare a causa delle variazioni improvvise che possono apportare ». Molte pagine sono dedicate ai cambiamenti climatici nella lunga storia dell’origine della terra e della sua evoluzione, alla storia delle nostre origini come figli delle stelle, alla formazione e all’ evoluzione dell’atmosfera primitiva, al ciclo del carbonio nell’equilibrio geologico prima e dopo la comparsa della vita fino a oggi, al ruolo degli oceani e dei ghiacciai, ai meccanismi d’azione dei gas serra, all’ incidenza delle caratteristiche geografiche e fisiche dei territori. Altri temi interessanti, accessibili anche a lettori non esperti, attraversano la maggior parte dei capitoli. Tutti, secondo Krauss, dovrebbero leggere questo libro. I carotaggi nel ghiaccio permettono di effettuare viaggi a ritroso nel tempo e di ottenere istantanee del clima del passato attraverso l’analisi delle bolle d’aria via via trattenute nel ghiaccio. Curve relative all’epoca recente, all’era industriale e alle diverse ere geologiche mostrano con chiarezza la relazione tra la concentrazione in atmosfera di anidride carbonica derivante dall’utilizzo di combustibili fossili negli ultimi 150 anni e l’aumento della temperatura a livello globale. Se si bloccheranno le emissioni di anidride carbonica, osserva l’Autore, si bloccherà rapidamente l’aumento di temperatura, ma la riduzione delle emissioni non provocherà una diminuzione significativa della temperatura. Allo stato attuale «i livelli di CO2 sono del 30% più alti rispetto a qualunque altro periodo compreso nell’ultimo milione di anni». Particolarmente preoccupanti sono i “punti di non ritorno”, «cambiamenti drastici, su varie scale temporali, che una volta messi in moto sono probabilmente irreversibili». Alcune zone del pianeta rischiano di avvicinarsi pericolosamente al punto di non ritorno. Sono a rischio i ghiacciai e le piattaforme che li sostengono. Se vengono meno le piattaforme è inevitabile che i ghiacci finiscano in mare sotto l’azione della gravità con conseguente innalzamento del livello del mare, come è già accaduto in passato secondo alcune «evidenze paleoclimatiche». In una situazione critica come quella attuale non è da escludere «il collasso totale del ghiacciaio della Groenlandia».
Le conseguenze del riscaldamento nell’Artico potrebbero innescare un «circolo vizioso potenzialmente grave» a causa dello scioglimento del permafrost siberiano, ricco di materiale organico. Grandi quantità di anidride carbonica e metano, che è un «gas serra ancora più potente della CO2», potrebbero riversarsi in atmosfera. Il processo di scioglimento del permafrost è già in corso e potrebbe diventare irreversibile a una certa temperatura. Previsioni non tranquillizzanti riguardano la foresta Amazzonica la cui deforestazione ha già raggiunto il 17%. Se si raggiungerà un punto di non ritorno la foresta potrebbe trasformarsi in «un’arida savana » e di conseguenza una grande quantità di anidride carbonica, al momento bloccata nella vegetazione della foresta, si riverserà nell’atmosfera. Secondo alcune stime, se a una deforestazione del 20-25% si aggiungono incendi e riscaldamento globale si crea una situazione esplosiva che potrebbe accelerare il processo di distruzione della foresta, con il rischio di raggiungere il punto di non ritorno «prima della metà del secolo o addirittura entro questo decennio». Alcuni studi hanno dimostrato che i punti di non ritorno in determinate aree possono influenzarsi reciprocamente con «effetto domino» in altre aree. Un editoriale di Nature del 2019 citato dall’Autore spiega che la perdita di ghiaccio della Groenlandia sta immettendo un flusso di acque fredde nell’Atlantico settentrionale con un impatto su un’importante corrente oceanica (l’Atlantic Meridional Overturning Circirculation o AMOC) fondamentale per il trasporto di sale e calore nell’Oceano. Un rapido scioglimento della Groenlandia e ulteriori ripercussioni sull‘AMOC potrebbero destabilizzare i monsoni dell’Africa Occidentale, portare siccità in Amazzonia, perturbare i monsoni dell’Est asiatico e causare il riscaldamento dell’Oceano Meridionale che accelererebbe la perdita di ghiaccio in Antartide. Scenari futuri inquietanti, probabili, nessuno certo, ma c’è il rischio, continua Krauss, che ciascuno di essi possa avere a breve un impatto più devastante del ritmo con cui procede il riscaldamento climatico. Oggi siamo in una situazione in bilico «che alcuni vedono come un precipizio e altri come la cima di una montagna, dalla quale possiamo vedere più lontano di quanto abbiamo mai fatto in passato. Il futuro ci sta arrivando addosso come un treno merci, ma su binari che abbiamo costruito noi. Abbiamo ancora tempo per dirottare il treno, o magari per costruire un ponte in modo che ci oltrepassi. Non lo sapremo mai se non ci proviamo». La scienza è la via maestra per vedere sempre più lontano e per costruire quel ponte. Le tecnologie innovative di cui disponiamo permettono di intervenire per arginare la catastrofe in corso.
I primi risultati incoraggianti sulla fusione nucleare aprono orizzonti nuovi, come prevedono gli scienziati impegnati in questo progetto. Roberto Battiston, ordinario di fisica sperimentale all’Università di Trento, in una recente intervista (la Repubblica, 23 gennaio) sostiene che «l’approccio più razionale sarebbe di investire subito su quelle energie rinnovabili e carbon free che già oggi hanno un costo bassissimo». Propone un Cern del clima e maggiori finanziamenti per la ricerca scientifica sottolineando la differenza tra il finanziamento del panel intergovernativo dell’Onu sul clima (IPCC) con solo 6 milioni di euro annui e il finaziamento di 1800 milioni annui del CERN di Ginevra. Un CERN del clima ben finanziato, continua Battiston, potrebbe ampliare l’orizzonte della ricerca. Per esempio si potrebbe studiare come sfruttare meglio l’energia del sole se pensiamo che “basterebbe la decimillesima parte di quella che arriva sulla Terra per risolvere i nostri problemi.” Vogliamo immaginare che grazie alla ricerca scientifica l’umanità in un futuro non troppo lontano possa utilizzare una fonte inesauribile di energia pulita e senza scorie, come avviene nel sole e nelle altre stelle. È l’energia che ha dato impulso alla vita su questo pianeta e che potrà continuare ad alimentare la vita. «Quale dei possibili futuri sarà quello vissuto dai nostri nipoti e pronipoti è in larga parte una nostra scelta. Dovremmo entrare in quel futuro con gli occhi ben aperti».
Letture consigliate -La natura è più grande di noi. Storie di microbi, di umani e di altre strane creature, Telmo Pievani, Solferino, 2022 Uno sguardo al nostro rapporto con la natura, una riflessione sui guasti che procuriamo e sulla nostra ignoranza di fronte ai molti segreti che ancora non conosciamo. Cinque capitoli densissimi sull’Antropocene. -L’alfabeto della natura. La lezione della scienza per interpretare la realtà, Roberto Battiston, Rizzoli, 2022 “Tra le povertà invisibili è l’analfabetismo scientifico quella che colpisce la maggior parte delle società contemporanee. Una società che voglia esprimere una volontà di futuro, di crescita, di eliminazione di tutte le forme gravi di povertà e di ingiustizia, dovrebbe darsi l’obiettivo chiaro di combattere e ridurre l’analfabetismo scientifico”.
-La fine del mondo. Guida per apocalittici perplessi,
Telmo Pievani, il Mulino, prima Pubblicazione, 2012
Ancora una volta Pievani coinvolge con le sue pillole di saggezza e le sue argomentazioni interessanti. “Il fatto che sia davvero l’intelligenza a renderci unici è ancora da dimostrare, fino a prova contraria, e dipende da quanto a lungo saremo capaci di gestire con saggezza la nostra presenza sul pianeta. La Terra non è nostra proprietà,
ma ci è data in prestito dai nostri figli. Ne discende una consapevolezza non ancora prevista dai nostri codici: togliere futuro a chi verrà è un crimine contro l’umanità “.
Daniele Luti (a cura) "A come ArteLettura critica dell'opera di Mino Trafeli" Collana: Quaderni volterrani. Ultima frontiera (3) pagine: 144, Formato: cm.16,5x21 Anno: 2022 ISBN: 9788846763433
Il volume raccoglie una serie di contributi a partire dalla giornata di studi su Mino Trafeli svoltasi a Volterra nell’ottobre 2019. L’opera dell’artista viene indagata da diversi punti di vista e con uno sguardo sui suoi diversi ambiti di creazione: la scultura, il design, l’immagine in movimento, le arti nel loro insieme. Il racconto di un originale percorso si intreccia con la città di Volterra e col mondo, con una consapevolezza critica e intellettuale sempre vigile, con una vita segnata dall’ impegno politico e civile. Il volume, corredato da numerose fotografie, contiene anche ricordi e testimonianze sull’attività formativa, sul dialogo con i critici d’arte, sugli affascinanti atelier di Trafeli e sulle sue folgoranti intuizioni. Una preziosa raccolta di testimonianze di critici d’arte, artisti, ex allievi, amici, sodali.
Testi di: Daniele Luti, Marco Tonelli, Roberto Veracini, Carlo Bimbi, Amedeo Cappelli, Sandra Lischi, Ilario Luperini, Anna Mazzanti, Nicola Micieli, Gianluca Paoletti Barsotti, Nico Stringa, Ciriaco Campus, Giuseppangela Campus, Sergio Ciulli, Angelo Lippi, Stefano Tonelli, Marta Trafeli.
Carl Safina "Animali non umani" Traduzione di Isabella C. Blum Animalia, 9 2022, pp. 565, 5 ill.in b/n, 33 fotografie a colori isbn: 9788845937033 Temi: Etologia
Secondo un pregiudizio diffuso, la «cultura» sarebbe un tratto distintivo ed esclusivo di Homo sapiens. Proseguendo il lavoro innovativo avviato con Al di là delle parole, Carl Safina evidenzia l’infondatezza di quel luogo comune e mostra come, al contrario, il rapporto tra «innato» e «appreso» coinvolga le intelligenze e le competenze di molti «animali non umani». Safina demitizza infatti l’«unicità» di tante nostre facoltà o comportamenti paragonandoli a quelli di specie nascoste nelle profondità delle foreste pluviali o degli abissi oceanici: il che vale per gli strumenti tecnologici, per le capacità linguistico-musicali o per le cure e gli insegnamenti parentali, come riassume la lezione esemplare di certe scimmie antropomorfe o dei capodogli, presso i quali una neonata (in attesa di cibo nelle acque tiepide di superficie) e la madre (a caccia di calamari nei fondali gelidi) sono legate dal filo invisibile dei click dei sonar. Oppure, di fronte a uno stormo di are macao – vistosi pappagalli dalle code ondeggianti «simili a comete infuocate» –, riflette sul ruolo della bellezza quale motore segreto dell’evoluzione. In questa visione complessa e ramificata le varie specie da lui prese in esame non sono più dunque tessere intercambiabili del mosaico della vita, ma dimostrano la loro individualità irriducibile e insieme la loro contiguità rispetto all’uomo. Un’alterità/prossimità che Safina esplora in ogni sfumatura, cogliendone i punti di contatto e affrontando le vertiginose domande che ne scaturiscono. Senza però mai distogliere troppo il lettore da uno stato di perpetua meraviglia. (due pagine dal testo)
Luciano Luciani "Rossa e plebea. Pisa, mezzo secolo fa" Collana Carmignani Editrice Progetto DOC ISBN: 9788893832199 Sku: 9788893832199
Pisa, primi anni Settanta. Una città difficile, contraddittoria: creativa, culturalmente e politicamente vivace (nella sua Università e collegi elitari, Normale e Sant’Anna, si è formata davvero la classe dirigente del Paese), ma anche statica, lenta, un poco depressa. Sulla città e sul suo popolo pesano trasformazioni radicali che ne hanno cambiato l’identità in modo profondo. Repubblica marinara abbandonata dal mare, con le catene del porto appese sulle pareti del Camposanto monumentale, città industriale, la seconda per occupazione e per numero di fabbriche alla fine dell’Ottocento, umiliata a triste realtà di servizi, invasa da un ceto impiegatizio piuttosto immune dai lampi della fantasia. Pisa, una realtà bellissima e maltrattata. (Dalla Prefazione di Daniele Luti).
Nota Biografica Luciano Luciani (Roma, 1947) ha insegnato italiano e latino nei licei di Capannori, Forte dei Marmi, Viareggio e Lucca. Ha scritto libri di storia e antropologia del cibo, sul Risorgimento e la Resistenza. Ha collaborato e collabora con numerose testate locali e nazionali, di carta e on line. Per Carmignani Editrice ha pubblicato Santo sudicio! Trenta storie tra sporco e pulito, 2020.
Catalogo della mostra "L'occhio della scienza" che si articola in due grandi sezioni:
- Al Museo della Grafica di Pisa: "L’occhio della scienza: un secolo di fotografia scientifica in Italia (1839-1939)"
- Al Museo Stibbert di Firenze: "L’occhio della scienza: Giorgio Roster e Odoardo Beccari, esploratori di luoghi e immagini"
Il 1839 segna la nascita della fotografia e l’inizio di un rapporto stretto e complesso fra il nuovo “strumento” e la pratica scientifica, da cui peraltro trae origine. Si aprono nuovi orizzonti conoscitivi, rivelati da immagini che sembrano garantire una solida oggettività al sapere scientifico, ma che successivamente mostreranno elementi di criticità. Le grandi aspettative ottocentesche sulle potenzialità del mezzo fotografico saranno così ridimensionate. L’occhio della scienza propone, attraverso le due mostre al Museo della Grafica di Pisa e al Museo Stibbert di Firenze, una narrazione del primo secolo della fotografia scientifica italiana che privilegia la prospettiva storico-scientifica rispetto a quella artistica. La fotografia scientifica determina un nuovo modo di fare scienza e di vedere il mondo; la macchina fotografica diviene l’occhio dello scienziato che permette di cogliere dimensioni prima ignote della realtà.
Eugenio Baronti, Noi ragazzi dell’idrolitina. Vivere l’Italia degli ultimi sessant’anni. Percorsi individuali di liberazione, Carmignani Editrice, Staffoli (Pi), 2022, pp. 326, Euro 16,00
Un libro di Eugenio Baronti ripercorre sessant’anni di storia italiana
Luciano Luciani
I ragazzi dell’Idrolitina che diedero l’assalto al cielo
Si dice deluso e amareggiato, Vittorio, il protagonista del libro Noi ragazzidell’idrolitina scritto da Eugenio Baronti, una vera e propria scrittura autobiografica sotto mentite, e riconoscibilissime, spoglie. Pagine in cui l’Autore, storico esponente lucchese della Nuova Sinistra in Toscana e non solo, realizza una lunga carrellata che, come recita il sottotitolo del volume, racconta “l’Italia degli ultimi sessant’anni”. E lo fa da un particolarissimo punto di vista geografico. Infatti, Baronti, fedele all’affermazione tolstoiana secondo la quale “se vuoi essere universale, racconta il tuo villaggio”, espone la storia del nostro Paese nella seconda metà del secolo scorso nelle sue radicali trasformazioni economiche, politiche, culturali, di mentalità, muovendo non da Roma, né Milano e neppure Firenze, ma da Lammari, frazione di Capannori, un tempo uno tra i Comuni rurali territorialmente più estesi d’Italia. Così, nella narrazione di Vittorio-Eugenio, incontriamo, ben raccontata e non priva di più di una punta di nostalgia, l’agonia del mondo rurale e l’irruzione di più complesse culture e nuove sensibilità in un tumultuoso, e a volte torbido, processo che ridefinisce geografie produttive e sociali. Sotto un impulso inarrestabile e tra non poche tensioni, l’Italia cambia: non solo nei modi di produrre e consumare, ma anche di vivere il presente e di progettare il futuro. Di sognare. Sono gli anni del cosiddetto “miracolo economico” che non risparmia, ovviamente, la piccola comunità lammarese. In un breve volgere d’anni quel lembo di Toscana conosce l’arrivo della luce elettrica e della televisione, dei servizi igienici e del frigorifero, mentre la scuola media unica apre le porte dell’istruzione anche ai figli delle famiglie che ne erano state storicamente escluse. Anche qui non tengono più i vecchi orizzonti mentali e una nuova cultura inizia a contendere alla Chiesa il monopolio delle coscienze e i comportamenti privati e collettivi si fanno più laici e liberi: anche Lammari, remoto borgo della Piana lucchese, inizia a vivere più da presso il respiro del mondo. E se nuove ingiustizie si aggiungono alle antiche, prende vigore, però, anche una molteplicità di originali percorsi personali di liberazione sul lavoro, nella scuola, nella famiglia… Mentre nel Paese gli equilibri politici registrano una nuova formula chiamata centro-sinistra, nella società civile si fanno strada nuove forme di protagonismo collettivo solo in parte legate alle organizzazioni di massa emerse dal dopoguerra: siamo agli esordi del lungo ’68 italiano destinato a durare per ben due lustri. Ed è su questi scenari, uno grande nazionale, l’altro più piccolo, paesano, che Vittorio, prima bambino, poi adolescente, quindi adulto conduce la sua esistenza. Prima ribelle in famiglia e in parrocchia, quindi militante politico a tutto tondo, libertario e movimentista, generoso e determinato a organizzare nel suo paese, a Lammari, una presenza politica a sinistra del Partito comunista, percepito da lui e da molti suoi coetanei come inadeguato a costruire in Italia una vera alternativa alla Democrazia cristiana e ai suoi alleati, tutti infeudati agli Usa e ai padroni di Confindustria. E dai giorni della solidarietà al Cile democratico di Salvador Allende, costretto in ginocchio dal macellaio Pinochet, Vittorio-Eugenio non si fermerà più: promotore di innumerevoli iniziative, pacifiste, ambientaliste, culturali, conoscerà il lavoro più strettamente politico dentro e fuori i piccoli partiti della Nuova Sinistra, dentro e fuori le istituzioni. Un bilancio dopo mezzo secolo? Certo, oggi “per la prima volta, i figli vedono un marcato peggioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro rispetto a quelle dei loro genitori e la regressione sociale culturale è sempre più evidente”, ma Vittorio non si arrende ed Eugenio, memore della lezione di “quella generazione che ha avuto la forza e il coraggio di ribellarsi”, nemmeno.
Martina Benedetti, Fushimi Inari, collana Battitore libero, Giovane Holden edizioni Viareggio (Lu), 2022, pp. 216, Euro 14,00
Una convincente opera prima
Le magie del Fushimi Inari
Luciano Luciani
Romanzo d’esordio per Martina Benedetti, massese, infermiera di terapia intensiva: un nome ancora poco noto al grande pubblico, mentre nel marzo 2020, è diventato popolarissimo il selfie di denuncia che ha proposto al pubblico dei social il suo viso, segnato dai dispositivi di sicurezza anti Covid-19 e dalla fatica per i turni di lavoro massacranti. Ma, oltre a questa bruciante esperienza di vita, cosa ha da raccontarci ancora Martina? Per esempio, una storia d’amore, ambientata nella nostra contemporaneità tra una Lei e un Lui che più diversi non potrebbero essere… Siamo a New York e Sophia Turner, figlia di un ricco magnate americano delle costruzioni con forti interessi nella carta stampata, lavora svogliatamente nella redazione di “Wiews”. Bella, ricca, arrogante, senza alcuna motivazione ideale, pratica un giornalismo tra il pettegolo e il finanziario più per hobby che per amore della verità: una trumpiana perfetta. Di tutt’altra pasta Dave Williams, che, invece, scrive su “Expose”, una combattiva testata liberal: innamorato della verità, penna affilata e affidabile, il giovane redattore non ha esitato a rischiare spesso anche la vita per amore di un’informazione senza padroni. Li avvicina e li mette l’una contro l’altro, il caso di un senatore repubblicano, autorevole figura dell’establishment conservatore, accusato di violenza sessuale nei confronti di una giovane cameriera d’albergo: una vicenda che li vede schierati su due linee interpretative diverse e contrarie. Insomma, sembrerebbe la consueta commediola sentimentale a cui Hollywood ci ha abituato da tempi immemorabili: i due protagonisti, contrastando e polemizzando tra loro, finiranno per conoscersi meglio, apprezzarsi e innamorarsi. L’autrice, però, convinta che le cose intorno a noi, anche le più banali, nascondano una realtà più profonda dove il tempo e lo spazio abitabili perdano di senso, evita fastidiosi effetti di déjà vu e spiazza i Lettori con una originale trovata: Sophia e Dave, infatti, godranno della straordinaria possibilità di conoscere, dall’interno, le reciproche esistenze in tutte le loro complicatezze e sfaccettature passate e presenti: infelicità, generosità e miserie, contraddizioni e coerenze… Uno strano incantesimo: se poi tale interazione prodigiosa si stabilisce sui millenari scenari di Kyoto, l’antica capitale giapponese, complice un biglietto della fortuna trovato dentro un dolcetto nipponico, in un ristorantino che prima c’era e poi non c’è più, allora abbiamo ben più di un tocco d’esotismo che, si sa, in una relazione magica non guasta mai. Strane coincidenze del destino porteranno i nostri due eroi protagonisti, fianco a fianco, presso il Fushimi Inari, il grande santuario sulle alture di Kyoto, la città più bella del mondo secondo alcuni, fino al riconoscimento del legame particolare che li unisce e alla scoperta di una versione migliore di se stessi.
Una storia d’amore e di speranza. Sentimenti che resistono anche quando tutto sembra congiurare contro di essi, il cui avvicendarsi tiene il Lettore con gli occhi incollati alla pagina per seguirne gli sviluppi. Cosa sarà della passione nata tra i due giovani giornalisti? E come finirà il processo all’onnipotente senatore della destra americana? Amore e verità possono andare d’accordo? Scritta in un buon linguaggio di comunicazione e nonostante talune ingenuità proprie di un’autrice esordiente, la vicenda prende il Lettore che non l’abbandona sino all’ultima pagina. E per un’opera prima è senz’altro un buon inizio.
Si analizza la tendenza al greenwashing ormai pervasiva nel mondo delle imprese. Che in realtà danneggiano sé stesse, perdendo credibilità e potere sul mercato
L’ecologismo di facciata mina alla base la credibilità delle imprese. E allontana i consumatori assediati da formule vaghe e roboanti. Una guida, con tanto di buone pratiche e strumenti concreti, al servizio degli imprenditori, dei comunicatori e dei cittadini che vogliano mettere in campo una narrazione etica
Il processo è già in atto, rapido e dirompente. Non c’è contesto – politico, editoriale, commerciale – in cui non si parli disostenibilità, dell’urgenza di ripensare paradigmi obsoleti, di conciliare i ritmi produttivi con il benessere della natura. In quella che appare sempre più un’ubriacatura ecologica, si leva potente la voce di Rossella Sobrero, presidente di Koinètica e di Ferpi (Federazione relazioni pubbliche italiana) che nel suo Verde, anzi verdissimo(Egea, 2022) mette in guardia dai rischi di una comunicazione sterile, in cui le tematiche green appaiono ridotte a slogan, spie necessarie a “coccolare” il cliente.
Rachel e i pettirossi. Danilo Selvaggi racconta il suo libro dedicato alla celebre naturalista
La natura, i suoi suoni, i movimenti che l’attraversano. La potenza delle immagini catturate dalla Carson viaggia in parallelo al suo acume scientifico, al coraggio di donna e intellettuale. Ora un libro (il primo in Italia interamente dedicato) scritto dal direttore generale della Lipu ne celebra il vissuto
A sessant’anni dall’uscita di Primavera silenziosa (Silent Spring, 1962) il direttore generale della Lipu, Danilo Selvaggi, pubblica un libro dedicato alla splendida figura di donna che fu Rachel Carson. Scienziata, letterata, indicata ex post come madre dell’ambientalismo contemporaneo, l’autrice americana sfidò i colossi della chimica per denunciare gli effetti nefasti del Ddte dei pesticidi sugli ecosistemi e la salute umana. Una vita straordinaria, di studio e impegno.
E un lavoro militante, controcorrente, che Selvaggi scandaglia intrecciando vicende intellettuali e umane, in un testo che già dal titolo rivela la poeticità sottesa al rigore della Carson: Rachel dei pettirossi(Pandion, 2022).
«Le albe, che una volta risuonavano del gorgheggio mattutino dei pettirossi, delle ghiandaie, delle tortore, degli scriccioli e della voce di un’infinità di altri uccelli, adesso erano mute; un completo silenzio dominava sui campi, nei boschi e sugli stagni». Questo passaggio di Silent Spring racchiude il senso dell’opera di Rachel Carson, l’idea che nei suoni della natura si trovi la spia di un equilibrio ecologico e nella loro assenza una preoccupante alterazione.
Danilo Selvaggi, il libro “Rachel dei pettirossi” pone l’accento proprio su tale dato. Da qui la scelta del titolo? L’interesse per gli uccelli selvatici era diffuso già molto prima di Rachel Carson, specialmente nei paesi anglosassoni. La novità di Primavera silenziosa sta nel mostrare come, in effetti, gli uccelli siano anche una spia fedele dello stato di salute dell’ambiente e direi più ingenerale della società. Rachel Carson lo fa raccogliendo i moltissimi casi di morte “ambientale” degli uccelli in giro per gli Stati Uniti, compreso quello dei pettirossi di East Lansing, Michigan, che fu un po’ il centro della storia.
David Monacchi L’arca dei suoni originari, Mondadori, 312 pag., 2019, ISBN: 9788804683964
“Sempre più insistentemente ho iniziato a pensare che avrei dovuto fare qualcosa di utile con la mia professione in uno scenario che cominciava a percepirsi serio e devastante e che contemplava deforestazione, cambiamenti climatici e riduzione drammatica degli habitat della biodiversità. Io amo le foreste, amo il suono naturale, amo questi alberi vecchi a tal punto che, appena ho un minuto, vado nei boschi ad alto fusto e ci passo le ore ad ascoltare; vado a stare lì, perché sento che c’è qualcosa che mi nutre, un respiro dell’anima che si riverbera nella mia creatività.
Mi chiedevo: come mettere insieme l’impegno ambientalistico, la cura e l’amore per la foresta, con la mia attività di compositore e sound designer? Come unire le due cose? La risposta arrivò nel 1998, semplicemente: dovevo andare nelle foreste primarie tropicali e registrarle per sensibilizzare il mio pubblico sull’estinzione in atto.” Professore di musica elettroacustica al Conservatorio “Rossini” di Pesaro, David Monacchi è un’utopia vivente e vibrante. Da quasi vent’anni lavora a Fragments of Extinction, un progetto che registra con tecniche tridimensionali innovative – messe a punto da Monacchi stesso – i suoni delle foreste vergini di tutto il mondo. In questi luoghi in cui l’essere umano non ha ancora lasciato traccia, la Natura canta e respira come nella notte dei tempi, probabilmente per l’ultima volta. Queste registrazioni hanno il nome evocativo di “ritratti acustici” e restituiscono, fissandolo nel tempo, il linguaggio sonoro di un pianeta che rotola verso la sesta estinzione."
Il meraviglioso progetto di Monacchi è quello di creare un’arca immateriale che custodisce i suoni del mondo naturale, e di costruire un teatro sferico per l’ascolto immersivo, un’arca reale, di speranza, dove accrescere la coscienza ecologica pubblica al fine di salvare quanti più ecosistemi possibili.
In questo libro l’autore racconta la sua straordinaria intuizione e l’incredibile parabola di un progetto internazionale partito dall’Italia, che fonde musica, innovazione tecnologica, natura e battaglia ecologica planetaria. È la storia di un guerriero armato solo di microfoni e di una grande anima, di un cacciatore di suoni, di un musicista a mani nude e a orecchie aperte che sta raccogliendo la colonna sonora del mondo primordiale prima che sia zittita dall’incoscienza dell’umanità.
“L'arca dei suoni originari è uno straordinario viaggio alla scoperta delle ecosinfonie che avvolgono i punti più ancestrali della Terra.”
Il Manifesto,
David Monacchi (Urbino, 1970) si è formato in Italia, perfezionato in Canada e Stati Uniti, e insegna oggi al Conservatorio Statale di Pesaro. Artista interdisciplinare, compositore e ingegnere del suono, conduce una ricerca di lungo termine sul patrimonio dei suoni delle foreste primarie equatoriali più remote e ancora incontaminate del pianeta. Con il progetto Fragments of Extinction ha sviluppato un approccio di divulgazione scientifica e artistica basato su registrazioni 3D ad altissima definizione per creare consapevolezza sulla crisi globale della biodiversità. È titolare del brevetto internazionale Eco-acoustic Theatre per la fruizione immersiva degli ecosistemi sonori naturali. Dal 1992 realizza concerti e installazioni sonore e tiene conferenze in tutto il mondo. Tra le più recenti, il suo intervento alla sessione plenaria della Conferenza ONU sulla Biodiversità (COP-14, Egitto). È membro fondatore della International Society of Ecoacoustics e autore del film Dusk Chorus, premiato come "Best European Science Film 2018".
Intervista all'autore “L’utopia concreta della Sonosfera e di questo progetto mira a creare le condizioni per fare esperienze immersive dirette sull’armonia del suono degli ecosistemi che può stupire, curare e dimostrare la necessità di una sensibilità nuova del mondo come “casa comune” dove riposizionarsi come ospiti, in ascolto.”
(David Monacchi su Robinson, La Repubblica)
Planta sapiens
Paco Salvo, Natalie Laurence, versione inglese, IBS
Preparati a viaggiare nell'affascinante mondo delle piante e metti sottosopra i tuoi preconcetti sulla vita intelligente e sulla supremazia dell'umanità. Questo libro è una sfida stimolante per tutti: da chi crede che le piante siano probabilmente intelligenti a chi pensa che non potrebbero esserlo.
1. Informazioni sul libro
Una finestra sorprendente sul mondo interiore delle piante e sulla scienza all'avanguardia nell'intelligenza vegetale.
com'è essere una pianta?
Non è una domanda che potremmo pensare di contemplare, anche se molti di noi vivono circondati da piante. La scienza ha esplorato a lungo i meravigliosi modi in cui le piante comunicano, si comportano e modellano i loro ambienti: dalla guerra chimica al trasformare i loro predatori al cannibalismo. Ma spesso sono solo lo sfondo delle nostre frenetiche vite animali.
Anche se le piante potrebbero non avere cervello o muoversi come noi, la scienza all'avanguardia sta rivelando che hanno mondi interiori sorprendenti di un tipo alternativo al nostro. Possono pianificare in anticipo, imparare, riconoscere i loro parenti, valutare i rischi e prendere decisioni. Nuovi strumenti innovativi potrebbero permetterci di vederli effettivamente fare queste cose, dalle registrazioni elettrofisiologiche alle scansioni MRI e PET. Se riesci a guardare nel modo giusto, un mondo pieno di drammi si dispiega.
In Planta Sapiens, il professor Paco Calvo offre una nuova prospettiva audace sulla biologia vegetale e sulle scienze cognitive. Utilizzando le ultime scoperte scientifiche, Calvo ci sfida a fare un salto di fantasia in un mondo così vicino eppure così alieno. È uno che amplierà la nostra comprensione delle nostre menti.
Dalle loro ricche esperienze soggettive al modo in cui stanno ispirando nuovi modi di affrontare la crisi ecologica, Planta Sapiens è un'esplorazione abbagliante delle vite delle piante e un invito ad affrontare il modo in cui pensiamo al mondo naturale in un modo nuovo e anticonformista.
2. A proposito degli autori
Paco Calvo è Professore di Filosofia della Scienza presso il Minimal Intelligence Lab (MINT LAB) dell'Università di Murcia, in Spagna, dove la sua ricerca consiste principalmente nell'esplorazione e nella sperimentazione delle possibilità dell'intelligenza vegetale. Nella sua ricerca presso MINT LAB, studia le basi ecologiche dell'intelligenza vegetale conducendo studi sperimentali all'intersezione tra neurobiologia vegetale e psicologia ecologica. Nell'ultimo decennio ha tenuto numerosi discorsi sul tema dell'intelligenza vegetale al pubblico accademico e non accademico di tutto il mondo.
Natalie Lawrence è una scrittrice e illustratrice con un dottorato di ricerca e un Master in Storia e Filosofia della Scienza e un MCantab in Zoologia presso l'Università di Cambridge. Il suo lavoro è apparso su BBC Wildlife, Aeon Magazine e Public Domain Review. È stata una oratrice TEDX ed è apparsa su BBC Woman's Hour.
Pietro Greco, Margherita Hack, L'Asino d'Oro Collana: Profilo di donna, Anno edizione: 2013, 215 p., brossura EAN: 9788864432083
L'Asino d'Oro Collana: Profilo di donna, Anno edizione: 2013, 215 p., brossura EAN: 9788864432083
Per almeno quattro decenni volto e voce della scienza italiana, Margherita Hack è stata tra i personaggi più popolari della comunità scientifica. Scienziata militante, non solo ha contribuito alla costruzione di una nuova visione dell'universo e ha trasformato l'Osservatorio astronomico di Trieste in un centro di valore internazionale, ma si è impegnata per la diffusione delle nuove scoperte e delle conoscenze scientifiche, convinta del loro essere fonte di progresso intellettuale e civile per tutti. Si è dedicata con passione e con tenacia alla lotta per i diritti delle donne, alla politica, alla difesa degli animali e dell'ambiente. Ha saputo leggere l'Italia a ogni livello senza pedanteria accademica, ma con lucidità, coerenza e ironia. È riuscita nel grande compito di 'umanizzare' la scienza. Ammiratore e amico di Margherita Hack, Pietro Greco racconta la vita di questa grande donna, presentando in un intreccio inestricabile il percorso della scienziata e quello dell'astronomia.
Mari Fitzduff CERVELLI IN GUERRA Cartaceo euro 26,00 E-book | euro 14,99 Pagine: 288 Neuroscienze, sociologia, attualità, democrazia
In trent’anni di esperienza nel campo della risoluzione di conflitti e tensioni sociali,
Mari Fitzduff ha imparato che per interpretare e affrontare concetti come guerra,
politica e leadership, bisogna rivolgersi a discipline come la genetica comportamen-
tale, le neuroscienze sociali e la psicologia politica. Perché solo così possiamo piani-
ficare strategie di peacebuilding più efficaci, in un mondo sempre più diviso.
Fred Scharmen Mondi lontanissimi
Cartaceo | euro 24,00 E-book | euro 12,99 Pagine: 268 Futuro, design, letteratura, storia
Colonizzare e abitare lo spazio è un sogno che l’uomo coltiva da più di centocinquant’anni. Tra architettura e scienza, design e letteratura, Fred Sharmen racconta questi sogni di esplorazione e conquista, dai cosmisti russi di fine Ottocento agli americani degli anni Sessanta e della Guerra Fredda, dagli scrittori di fantascienza come Arthur C. Clarke al capitalismo delle grandi corporation di Elon Musk e Jeff Bezos.
Nicholas P. Money Natura veloce, natura lenta
Cartaceo | euro 19,00 E-book | euro 12,99 Pagine: 200 Biologia, complessità, filosofia
Cosa succede quando un biologo specializzato nello studio dei funghi e appassionato di filosofia scrive un libro sulle velocità che regolano i meccanismi della natura? Ciascuno capitolo di Natura veloce, natura lenta è dedicato a una particolare scansione temporale, dai milionesimi di secondo ai tempi lentissimi della formazione dell’universo e della vita. Tempi e istanti che vanno a comporre un ritratto della natura ammaliante e poetico
Prime pubblicazioni da Academia Biology
Academia Biology è una rivista innovativa ad accesso aperto che pubblica articoli originali di ricerca e revisione che coprono tutte le aree delle scienze biologiche. La rivista offre:
•Pubblicazione veloce nel campo della biologia.
•Robusto processo di peer review e redazione.
•Diffusione ampia e accurata.
•Discussione, impegno e scambio di comunità.
Gruppo editoriale di Academia Biology
Andre van Wijnen, caporedattore, Università del Vermont
Andre ha prestato servizio in diverse capacità editoriali per una varietà di riviste per più di 25 anni. La sua ricerca è generalmente focalizzata sui meccanismi molecolari che controllano la crescita e la differenziazione cellulare negli organismi dei mammiferi.
Nota di Andre
Stiamo lanciando Academia Biology nella tradizione decantata dell'editoria nelle scienze biologiche e biomediche per migliorare la condivisione pubblica di dati e concetti sperimentali. Gli articoli sottoposti a revisione paritaria riflettono la frontiera in rapido avanzamento della conoscenza empirica nel campo, oltre a documentare la nostra comprensione del mondo naturale e delle basi biologiche delle malattie umane. Academia Biology accelererà la documentazione di nuove scoperte e stimolerà nuove scoperte seguendo tre principi fondamentali. La pubblicazione in Academia Biology è (i) veloce con tempi di consegna rapidi e (ii) robusta con un processo di revisione tra pari di esperti, mentre garantiamo (iii) un'ampia diffusione a un pubblico veramente globale di milioni di membri di Academia.edu e oltre.
Mentre intraprendiamo questa nuova missione, ci sforziamo di affrontare tre sfide principali nella condivisione pubblica di nuove scoperte in Academia Biology . Per essere veloci, consideriamo i limiti nella velocità della pubblicazione accademica. Per essere robusti, ci concentriamo sulla creazione di fiducia e fiducia nel rigore dei risultati sperimentali. Per supportare la diffusione globale, incoraggiamo il coinvolgimento della comunità tramite l'iscrizione ad Academia.edu.
Academia Biology ha pubblicato 15 articoli come parte del suo primo numero. Di seguito sono riportati i primi dieci che sono stati pubblicati:
Un modello matematico di meccanotrasduzione di Bradley J.Roth Visualizza o scarica
L'esplosione cambriana: macroevoluzione e biomineralizzazione di Mark Mc Menamin Visualizza o scarica
Mieli delle province di Chaqueña e Monte in Catamarca e La Rioja di Aimará Ayelen Poliero, Inés Aubone, Marisa Amadei Enghelmeyer, Valeria Soledad Rosso, Sandra Rosa Fuselli, Rosa Maria Alonso-Salces Visualizza o scarica
Una nuova definizione e tre categorie per classificare gli ecosistemid i Jaime Gomez Marquez Visualizza o scarica
Altezza degli alberi, copertura della chioma e produzione di lettiera di foglie di Rhizophora apiculata a Baganga, Davao Oriental, Filippine di Lizel L. Sabino, Edison D. Macusi Visualizza o scarica
Alternative terapeutiche di origine animale per il trattamento della candidosi di Manuela Gomez-Gaviria, Joaquin O. Chavez-Santiago, Jose A. Martinez-Alvarez, Hector M. Mora-Montes
Effetti del trattamento con zeolite nei mangimi su alcuni biomarcatori nelle vacche da latte con mastite subclinica di Dražen Ðuricic, Silvijo Vince, Nino Macešic, Damjan Gracner, Mislav Kovacic, Ivan Folnožic, Sonja Perkov, Marko Samardžija Visualizza o scarica
L'insulino-resistenza contribuisce alla "decolorazione" del tessuto adiposo bruno? di Orien Tulp Visualizza o scarica
Gli effetti dell'ipossia acuta sui parametri cognitivi e cardiovascolari in soggetti sani di Rajeevlochan Ravi, Mirza MF Subhan Visualizza o scarica
Guardare indietro per vedere avanti: la diversità delle specie cambia dal 1980 sulle barriere coralline delle Bahamas attraverso la fotografia subacquea di Kathleen Sullivan Sealey, Katherine Black Visualizza o scarica
I redattori accolgono con favore contributi interdisciplinari dall'avanguardia della ricerca biologica incoraggiando quelli che guidano la connettività tra discipline tra cui, ma non solo, la biologia cellulare molecolare, le neuroscienze, l'immunologia, la scoperta di farmaci e la biochimica. Coinvolgendo la comunità di Academia.edu, il team globale di redattori di Academia Biology fornirà agli autori un rapido e solido feedback di revisione paritaria in singolo cieco prima della pubblicazione