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Sui quotidiani e periodici agosto 2024

# A.Pascale,Queste le bugie che l'ecologia bio-illogica mette in giro per spaventarci # A.Panebianco,Il ruolo che merita la scuola # E.Bruno,M.Finizio,Ius scholae, a Nord il 16% degli alunni è straniero # N.Vassallo,Perché la cura non è un compito (solo) femminile # G.Bignami,Incubi d’elefante e sogni d’ornitorinco # T.Boeri,Il valore della cittadinanza # A.Barbera,"Incentivi a giovani e famiglie o la previdenza collasserà" # S.Tagliagambe,Ma l’uomo sa costruire scenari # C.De Gregorio,Non siamo estranei. Ti racconto che cosa ci lega # P.Virtuani,La «signora degli abissi» Prima donna a esplorare i fondali con gli americani # V.Ardone,Chi oggi dice no a ius soli o ius scholae è fuori dalla storia # C.Valerio,“Anche i pulcini nel loro piccolo sanno contare” # M.Serra,"Quei ragazzini bulli in strada e sui social La colpa è nostra, spegniamo i telefonini" # L.Fraioli,“Dalle Galapagos a Napoli vivo con il mare dentro Ho visto i polpi dare baci” # D.Quirico,Schiavi del cacao # B.Carfagna,La sfida saudita per creare dal mare l’acqua potabille # M.Maggiani,La scuola della Garfagnana dove la maestra libera dalla schiavitù dell'ignoranza # N.Polla-Mattiot,«I giovani vogliono ballare e occorre dar loro un futuro: la gratitudine è pure restituzione» # T.Pievani,Ridere aiuta a condividere le emozioni # C.Rovelli,Sfatare il mito della sovranità # M.Tucci,Il brutto vezzo italico di proclamarsi somari in matematica #    


"Il Foglio Quotidiano" - 31 agosto 2024
Queste le bugie che l'ecologia bio-illogica mette in giro per spaventarci
di Antonio Pascale

L’ecologismo dovrebbe essere un movimento troppo serio, importante, vitale e foriero di innovazioni per essere lasciato in mano a quegli ecologisti che hanno un’indole conservatrice e preferiscono lanciare slogan utili pro domo sua, nella fattispecie per accreditarsi nei talk o favorire certe ascese politiche. Gli ecologisti conservatori tendono a semplificare parecchie questioni, mancano di uno sguardo di insieme: quello che risulta necessario per valutare sia lo stato dell’arte, sia gli strumenti per cambiare lo stato dell’arte, sia stabilire realisticamente la fisiologica velocità della transizione. E’bello lanciare frasi a effetto, per esempio “le fonti fossili sono figlie del patriarcato”, come scrisse nel 2018 Cara Daggett, introducendo il termine “petromascolinità”. Più faticoso tuttavia è studiare come funziona il mondo, attraverso quali meccanismi energetici (grazie alle fonti fossili) abbiamo costruito una società più benestante e libera.


“Corriere della Sera” - 26 agosto 2024
Il ruolo che merita la scuola
di Angelo Panebianco
Gli insegnanti hanno un doppio compito: diffondere conoscenza ed educare ai principi della convivenza

Prediche inutili le definiva Luigi Einaudi. L’interessante confronto pubblico sullo ius scholae forse lo sarebbe di più se i suoi animatori, da una parte e dall’altra, non si fidassero solo dei loro ricordi scolastici, sapessero che cosa sia oggi la scuola in Italia. Giusta, in linea di principio, l’idea che, cittadinanza o meno, la scuola sia il luogo in cui vengono apprese (in cui si dovrebbero apprendere) le regole della convivenza civile. È alla scuola che si affida il doppio compito di diffondere conoscenze e di educare al rispetto delle norme sociali vigenti. Un doppio compito assai delicato in una società mono-etnica e che lo è ancor di più laddove essa lasci il campo alla multietnicità. La scuola è il lungo in cui si decide il futuro di una società multi-etnica: pacifica convivenza oppure conflitto fra l’etnia maggioritaria e le altre. Sfortunatamente, in Italia lo stato della scuola, e per essa la qualità dei processi educativi, anche nell’età mono-etnica, non interessava a nessuno tranne che agli operatori del settore.


"Il Sole 24 Ore" - 26 agosto 2024
Ius scholae, a Nord il 16% degli alunni è straniero
di Eugenio Bruno e Michela Finizio
I numeri. L’incidenza ogni 100 iscritti è più alta a Prato, Piacenza e Parma, al Sud scende al 4% Il 65% è nato in Italia, un terzo fa le elementari

Sono 914mila gli alunni con cittadinanza non italiana, secondo le ultime statistiche del ministero dell’Istruzione e del Merito pubblicate l’8 agosto e aggiornate all’anno scolastico 2022/2023. A questa platea guarda chi vorrebbe lo ius scholae, la riforma tornata nelle ultime settimane al centro del dibattito politico, che darebbe la cittadinanza ai minori stranieri che hanno frequentato regolarmente uno o più cicli scolastici in Italia. Si tratta dell’11,2% degli alunni iscritti nelle nostre scuole, un’incidenza che sale al 16% al Nord mentre scende intorno al 4% al Sud e nelle Isole. E per il 65% (in tutto 598.745) sono ragazzi nati sul territorio nazionale, quindi “stranieri di seconda generazione”.


"Il Sole 24 Ore" - 25 agosto 2024
Perché la cura non è un compito (solo) femminile
Nicla Vassallo
Etica

Una gran parte delle nostre azioni etiche si ergono sulle relazioni interpersonali, venendo a costituire alcuni punti centrali del “prendersi cura di”, ovvero dell’etica della cura, sviluppata con consistenza, negli anni 80 dello scorso secolo, specie nell’ambito delle filosofie femministe e di quelle ambientaliste. Il nome più noto, in proposito, è quello di Carol Gilligan, la quale riserva l’etica della cura alle donne, opponendola alla classica etica della giustizia che, a suo dire, sarebbe di stampo esclusivamente maschile. Tale proposta risulta criticabile, sotto più punti di vista; il principale consiste nel seguente: l’insistenza sulla cura, quale compito femminile, e non maschile, finisce col difendere un’idea di donne, quale caregiver, deprivandole troppo spesso di svolgere professioni lavorative remunerate, nonché di coltivare le proprie passioni e i propri interessi.


"Il Sole 24 Ore" - 25 agosto 2024
Incubi d’elefante e sogni d’ornitorinco
di Giulia Bignami
Come dormono gli animali. Il suggestivo libro di David Peña-Guzmán passa in rassegna le ricerche che documentano come i sogni non siano prerogativa della specie umana. Dai polpi in technicolor agli scimpanzé parlanti sonnambuli...

Bianco alabastro omogeneo e costante, giallo lampeggiante con chiazze color mandarino, viola scuro e penetrante, infine gialli e grigi chiari attraversati da increspature di creste e corna appuntite. Anche se vi lascerà perplessi, quello che vi ho appena descritto è un sogno, il sogno di un polpo di nome Heidi. Una femmina di polpo diurno che è stata filmata nella sua vasca e sembrava riposarsi tranquillamente fino a quando la sua pelle si è accesa in sgargianti metamorfosi che ci forniscono un possibile quanto ambitissimo accesso all’imperscrutabile mondo interiore di un altro
animale.     Secondo il proprietario di Heidi, il biologo David Scheel, basta descrivere i cambiamenti della pelle della sua amata cefalopode per narrare il sogno: all’improvviso Heidi vede un granchio, cattura la preda allontanandosi dal fondo e infine si mimetizza per potersi sistemare a mangiarlo senza essere vista.


"La Repubblica" - 21 agosto 2024
Il valore della cittadinanza
di Tito Boeri

La nostra legge sulla cittadinanza è scritta per un Paese di emigrazione, non per uno che ogni anno accoglie sul proprio territorio centinaia di migliaia di persone per lo più in cerca di lavoro. Serve a mantenere legate al nostro Paese persone che magari non hanno mai vissuto da noi, ma che sono figli di genitori italiani.  Non definisce un percorso di integrazione sociale ed economica al termine del quale si può, se si vuole, acquisire la cittadinanza e, con questa, il diritto di voto.
Il problema non è tanto nella natura restrittiva della legge vigente. Negli ultimi anni siamo stati il Paese dell’Unione Europea che ha concesso la cittadinanza al maggior numero di residenti stranieri, sia in termini assoluti che relativamente alla popolazione. Il fatto è che la nostra legge non spinge chi arriva all’assimilazione delle nostre regole di convivenza civile e non si rivolge prioritariamente a chi è maggiormente in condizione di integrarsi, vale a dire gli immigrati di seconda generazione.


“La Stampa” - 21 agosto 2024
"Incentivi a giovani e famiglie o la previdenza collasserà"
di Alessandro Barbera
l'intervista a Alessandro Rosina

La realtà dei numeri è l'unica speranza a cui attaccarsi. Uno in particolare, esposto a fine giugno dal Consiglio di vigilanza dell'Inps: se l'Italia non invertirà la piramide dell'età, nel giro di pochi anni il bilancio dell'istituto di previdenza andrà a gambe all'aria. Oggi è in attivo per 23 miliardi, nel 2032 sarà in rosso per 45. Non c'è riforma delle pensioni che tenga, passaggi al contributivo, penalizzazioni. L'enorme problema italiano è politico e demografico. Alessandro Rosina, demografo della Cattolica di Milano scuote la testa: «Ci sono quattro Paesi in Europa in cui si sommano squilibrio demografico e scarse opportunità per i giovani: Romania, Bulgaria, Grecia e Italia».


“Corriere della Sera” - 18 agosto 2024
Ma l’uomo sa costruire scenari
di Silvano Tagliagambe
Le indicazioni del matematico sulla questione della probabilità

Le guerre che ci circondano ci condizionano al punto da indurci a pensare esclusivamente nei termini di una logica conflittuale, dimenticando l’insegnamento di John Nash, la «mente meravigliosa» dell’omonimo film (A Beautyful Mind), che gli valse il premio Nobel per l’Economia del 1994, basato sulla nozione di equilibrio e sull’importanza della cooperazione tra i giocatori. A suo parere un gioco può essere descritto in termini di strategie che i giocatori devono seguire nelle loro mosse: l’equilibrio c’è quando nessuno riesce a migliorare in maniera unilaterale il proprio comportamento. Per cambiare, occorre agire insieme. Unilateralmente possiamo solo evitare il peggio, mentre per raggiungere il meglio abbiamo bisogno di cooperazione.
Forse per questo vizio di fondo riusciamo a pensare alla relazione tra intelligenza naturale e Intelligenza artificiale solo in termini competitivi. È proprio il nome dell’IA, del resto, a suggerire una forma di antropomorfizzazione, insinuando l’idea di una possibile sostituzione degli esseri umani da parte delle macchine, per cui siamo indotti a chiederci con angoscia chi è destinato a prevalere alla fine.


"La Repubblica" - 18 agosto 2024
Non siamo estranei. Ti racconto che cosa ci lega
di Concita De Gregorio

La fine del dialogo, il disprezzo degli altri. Dov’è la sorgente, quale la causa e quale l’effetto? È stata la fine del dialogo — l’isolamento, la vita in cuffia, il soliloquio — ad aver provocato il disprezzo e la paura dell’altro? L’altro, in generale: che arrivi dal mare, che sia in carcere, che abbia diritto a morire come crede, a dirsi italiano per nascita, per studi, ad avere figli in accordo con chi e come vuole senza doverli nascondere per non incorrere in reati universali immaginari. L’altro da te.
Oppure è stata la paura della “contaminazione” — sapete: quel timore di essere contagiati da chi ha meno fortuna, salute, da chi con la sua sola vicinanza porta disgrazia — a renderci sordi, dunque inabili alla comunicazione e incapaci di metterci nei panni altrui? Che dilemma interessante, mentre appunto fuori si dibatte di cittadinanza, di pena espiazione e redenzione, di identità e procreazione con una ferocia inaudita, sconcia, insopportabile e misera: schieramenti che trasformano delicatissime questioni personali e universali in battaglie ideologiche in cui nessuno ascolta nessuno, giacché tutti hanno uno slogan a prescindere, e che gli altri non siano liberi ma debbano adeguarsi è conseguenza ovvia.


“Corriere della Sera” - 15 agosto 2024
La «signora degli abissi» Prima donna a esplorare i fondali con gli americani
di Paolo Virtuani
Maria Bianca Cita, geologa, è morta a Milano a quasi 100 anni

Estate 1968: per la prima volta gli americani chiamano uno straniero per partecipare a una campagna di perforazioni sul fondo degli oceani a bordo di una loro nave. Quello straniero è una donna italiana: Maria Bianca Cita. «Perché mi hanno invitato? L’ho saputo dopo: conoscevo i fossili», ammetterà con candore la professoressa percorrendo la sua carriera scientifica.
Maria Bianca Cita, scomparsa lunedì un mese esatto prima di compiere 100 anni, era conosciuta come «la signora degli abissi». Anche il presidente Mattarella nel messaggio di cordoglio ha voluto ricordare «l’insigne scienziata di fama internazionale, pioniera degli studi sull’ambiente marino». «È stata prima in tutto», ricorda Elisabetta Erba, una sua ex allieva e ora professoressa ordinaria di Paleontologia e paleoecologia al dipartimento Scienze della Terra dell’università di Milano, cattedra che fu della stessa Cita. «Nel 1946 fu il primo laureato in assoluto in geologia a Milano sotto la direzione di Ardito Desio, nel 1989 la prima presidente dalla Società geologica italiana». La spedizione del ‘68 fu una pietra miliare per la geologia.


“La Stampa” - 15 agosto 2024
Chi oggi dice no a ius soli o ius scholae è fuori dalla storia
di Viola Ardone

C'è un'Italia migliore. Un'Italia che non ha bisogno di gridare, che ha smesso di arrabbiarsi, che non si sente in obbligo di mettere like o di lasciare una risposta a ogni post. C'è un'Italia migliore, spesso anche di chi la rappresenta, un'Italia che non sente la necessità di analizzare i tratti somatici di un volto per dedurre quanto siano italiani; un'Italia che non gareggia solo per vincere, un'Italia che si sente tale anche senza gagliardetti, parole d'ordine, nemici da combattere, polemiche di un giorno o di mezz'ora. C'è un'Italia, come quella olimpica, per la quale l'integrazione esiste già, è un dato di fatto, esiste come ricchezza, come condivisione, come relazione. È l'Italia delle ragazze con la divisa blu e le medaglie al collo, che alle domande sul colore della pelle non hanno voluto nemmeno dare una risposta.


"La Repubblica" - 13 agosto 2024
“Anche i pulcini nel loro piccolo sanno contare”
di Chiara Valerio
Partendo dalle ricerche sugli animali il neuroscienziato Giorgio Vallortigara ha allargato i confini della coscienza matematica E in questa intervista dice: “L’IA non comprende i significati”

Giorgio Vallortigara è un neuroscienziato, studia il cervello. Ha scritto di quanto i pulcini sappiano compiere operazioni aritmetiche senza che nessuno gliele abbia insegnate, spostando dunque il confine tra biologia e metafisica. Il saggio si intitola Il pulcino di Kant (Adelphi, 2023). In Pensieri della mosca con la testa storta(Adelphi, 2011), uno dei libri più belli che abbia letto sulla definizione di coscienza, Vallortigara studiando vespe e piccioni, tenta di rispondere alla domanda, quando la distinzione tra sé e non sé diventa necessaria per un organismo? Vallortigara e la sua squadra di ricerca all’università di Trento (a Rovereto) hanno ricevuto un finanziamento europeo per sviluppare uno strumento diagnostico (un gioco per tablet) per valutare la discalculia nei bambini e correggerla. Le matematiche mi sono sempre sembrate un esercizio di democrazia. L’idea che una comunità sia tale non per sangue ma per un sistema di regole inderogabili e modificabili mi ha spesso convinto.


“La Stampa” - 13 agosto 2024
"Quei ragazzini bulli in strada e sui social La colpa è nostra, spegniamo i telefonini"
di Monica Serra
Gli ultimi episodi - Intervista a Matteo Lancini

«Dobbiamo smetterla di scaricare tutte le colpe sulla famiglia o su internet. La colpa è della società che noi adulti abbiamo costruito, dove tutto è spettacolarizzazione, dove la sfera intima non esiste più, e del modo in cui noi utilizziamo il web e i social . Dobbiamo essere noi i primi a spegnere i cellulari: genitori, insegnanti, politici».
Lo psicoterapeuta Matteo Lancini, presidente dell'associazione Minotauro e autore del libro «Sii te stesso a modo mio. Essere adolescenti nell'epoca della fragilità adulta», davanti ai recenti casi di baby gang e violenza tra i più giovani – il ragazzino picchiato in Irpinia e costretto al baciamano, il dodicenne circondato dal branco e obbligato a inginocchiarsi a Vieste, per citare gli ultimi – tutti rigorosamente filmati coi cellulari, spiega che «abbiamo creato una società individualista ma di massa, con una pornografizzazione di tutto, nella quale il problema di internet è come lo utilizzano gli adulti: come gestiscono la famiglia attraverso i gruppi di Whatsapp, come lo usa la politica ogni giorno, governando il proprio processo di potere attraverso i social network».


"La Repubblica" - 13 agosto 2024
“Dalle Galapagos a Napoli vivo con il mare dentro Ho visto i polpi dare baci”
di Luca Fraioli
È uno degli esperti più influenti al mondo Ha studiato i vermi in Antartide. E ora vuole salvare i fondali inquinati del Golfo

Dalle Galapagos al Golfo di Napoli. La vita, non solo scientifica, di Roberto Danovaro è una continua traversata, una perenne immersione nei mari di tutto il mondo. Insegna sulle sponde dell’Adriatico (ecologia all’Università Politecnica delle Marche), ma studia i vermi dell’Antartide e le barriere coralline dell’Indonesia. Tanto che già lo scorso decennio, secondo la prestigiosa piattaforma Expertscape ,Danovaro era risultato ricercatore più influente nel settore Sea and Ocean Worldwide . Lo incontriamo che è appena rientrato dalle Galapagos e prima di “tuffarsi” nel mare di Napoli.


“La Stampa” - 12 agosto 2024
Schiavi del cacao
di Domenico Quirico

È una vecchia regola, funziona così: prevede che alcune parti del mondo si specializzino nel guadagnare e altre nel rimetterci. Lo sfruttamento è razziale nella filosofia e spaziale nell'applicazione. L'Africa per esempio: specializzata nel rimetterci. Vogliamo chiamarla, questa regola che sembra costruita contro l'uomo africano, divisione internazionale del lavoro? Un po' marxista, puzza di vecchio, di terzomondismo bruciacchiato? Allora diciamo globalizzazione! Così un bel manipolo di economisti, banchieri, finanzieri d'assalto e succhiasangue vari sono placati.
Una volta tanto non parliamo di petrolio, gas, coltan, terre rare, rame, cobalto, insomma le materie strategiche: uffa! Parliamo di qualcosa di soffice, delizioso, dolce, gourmant, di un innocuo prodotto per pasticcieri. Sì, il cacao, forse il più gustoso dei semi dell'Eldorado. Tra le tante penurie non è per noi la più drammatica, ma nel Sud del mondo il nostro voluttuario ha conseguenza gravi.


"Il Sole 24 Ore" -  9 agosto 2024
La sfida saudita per creare dal mare l’acqua potabille
di Barbara Carfagna
Innovazione

La desalinizzazione potrebbe rappresentare il futuro a livello mondiale nel consumo di acqua e a dimostrarcelo è lo strano paradosso che vede Sicilia, Sardegna e in queste ore Calabria in crescente crisi per siccità e carenza di acqua e l’Arabia Saudita, che parte da condizioni molto meno vantaggiose ma ha investito in ricerca e sviluppo, in testa al mondo nella creazione di acqua dolce e potabile. La usa per innaffiare milioni di piante allevate nelle nursery e poi piantate e curate per i primi anni di vita allo scopo di fermare il deserto, e le usa anche per le immense piscine degli hotel di lusso che crescono in tutto il Paese. Oltre che, naturalmente, per dissetare residenti, pellegrini e turisti. Il consumo di acqua potabile nel mondo è passato da 650 miliardi di metri cubi all’anno a 4600 miliardi nel 2020. Nel 2050 potrebbe raggiungere i 6000 miliardi di metri cubi.


“La Stampa” -  5 agosto 2024
La scuola della Garfagnana dove la maestra libera dalla schiavitù dell'ignoranza
di Maurizio Maggiani
Una storia difforme

Questa è una storia d'Appennino, e dell'Appennino è una storia di Garfagnana, la valle del Serchio sigillata tra l'Appennino e l'Alpe Apuana. Per noi di qua dal gioco apuano, apui di Val di Magra assoggettati all'impero di Roma, che calchiamo sotto i piedi la SS 1, la via del console Aurelio che da Roma porta nel mondo, e solo per questo ci sentiamo appartenuti dalla contemporaneità e quasi domestici, noi che siamo così mondani da comparire persino nelle Ceneri di Gramsci, «dalle sue palpebre chiuse Luni all'addiaccio…», ecco, per noi la Garfagnana è il luogo dell'Altrove.

Lo è anche se è solo di là dalla montagna che ci guarda le spalle, ora e ci si arriva in automobile in un amen come quando da ragazzi ci si avventurava in Vespa arrancando sulla Spolverina, la strada che a piedi facevano i nostri nonni per andare a lavorare le cave di marmo che dirupavano su Campocecina.  


"Il Sole 24 Ore" -  4 agosto 2024
«I giovani vogliono ballare e occorre dar loro un futuro: la gratitudine è pure restituzione»
di Nicoletta Polla-Mattiot
Roberto Bolle. L’étoile, protagonista l’8 settembre di Ballo in Bianco a cui partecipano tutte le scuole di danza italiane: «Trovare il modo di sostenere la produzione in Italia»

Si arrampica con le mani, avvita il busto lungo le sbarre d’acciaio, fa leva sulle braccia, aggancia le gambe come un trapezista scalando il vuoto. Danza in mezzo alle fiamme e sul crescendo della Sinfonia n. 7 in La maggiore di Beethoven (per tutti i cinefili è quella che accompagna la climax de Il discorso del re, ndr), ruba il fuoco agli dei.     Guardi l’ultima performance di Roberto Bolle-Prometeo e capisci che cosa significa la frase che ripete più spesso: «Si danza con la testa prima che con i piedi». Poi, quando questa specie di scultura vivente scende dal palcoscenico e si siede davanti a te, al mito del più intelligente dei Titani si sovrappone quello del puer aeternus. Fisico da gigante, viso da adolescente, ogni volta che lo incontri la vertigine dello straordinario si mescola alla più stabile normalità. Forse solo la voce di Roberto Bolle riesce a tenere insieme due impressioni così distanti fra loro perché contiene l’eco appena percettibile della sua terra, radice di un Piemonte antico come una cantilena, e la fermezza ben piantata dell’esperanto del successo internazionale.


“Corriere della Sera” - 4 agosto 2024
Ridere aiuta a condividere le emozioni
di Telmo Pievani
Il riso non è un’esclusiva umana. Sul piano evolutivo è un collante sociale, poi sviluppa altre funzioni, come la sfida ai potenti. Ne scrivono la storia il neuroscienziato Fausto Caruana e l’etologa Elisabetta Palagi.

Jorge da Burgos — il vecchio monaco cieco che veglia, arcigno, sulla labirintica biblioteca del Nome della Rosa — è ossessionato dal potere satanico e immorale del riso, al punto da avvelenare le pagine dell’unica copia esistente del misterioso secondo libro della Poetica di Aristotele, dedicato appunto alla commedia e al ridere. Umberto Eco erge Jorge a difensore della teoria del riso come espressione di superbia e senso di superiorità verso gli altri, sostenuta da Platone prima, da Thomas Hobbes e Henri Bergson poi. Secondo questa tradizione, il riso è derisione: una forma di cinico scherno in cui non si ride con qualcuno, ma di qualcuno. I tedeschi hanno la parola Schadenfreude per indicare chi ride e gode delle sciagure altrui, di fallimenti, goffaggini, fragilità. Nel celebre saggio sul riso, Bergson lo considera una punizione sociale contro l’inadeguatezza, un castigo contro chi non è conforme.


“Corriere della Sera” - 2 agosto 2024
Sfatare il mito della sovranità
di Carlo Rovelli

Credo che Per una Costituzione della Terra (Feltrinelli), di Luigi Ferrajoli, sia un libro importante. È un libro che apre una prospettiva nuova e forse sorprendente nel dibattito politico internazionale. Prende in considerazione con consapevolezza le difficoltà che sta affrontando il mondo, eppure è profondamente ottimista. È un libro che apre alla speranza, e mostra una direzione, anche se non facile, per un possibile futuro. Un libro, credo, che dovremmo tutti assorbire e meditare.
Luigi Ferrajoli, allievo di Norberto Bobbio, è giurista, ex magistrato, e teorico del diritto. Ha ricoperto ruoli istituzionali presso il ministero della Giustizia e ruoli accademici. Ha ricevuto ampi riconoscimenti, tra cui una ventina di lauree honoris causa da altrettante università internazionali.


“Corriere della Sera” - 1 agosto 2024
Il brutto vezzo italico di proclamarsi somari in matematica
di Maurizio Tucci
Considerazioni a margine del rapporto Invalsi 2024 in cui si nota ancora una grave ritardo degli studenti. Ma non è soltanto questione di rendimento, è anche un problema culturale

I recenti risultati delle prove Invalsi 2024 che hanno interessato gli studenti italiani non appaiono particolarmente esaltanti e spicca, in negativo, un grave deficit in matematica. Al di là delle tante considerazioni generali sulla preparazione complessiva dei nostri studenti (anche con la comprensione di un testo scritto in italiano non siamo messi bene), le carenze in matematica inducono ad una riflessione culturale sul nostro popolo di santi, poeti e navigatori. Immemori di Pitagora, di Leonardo e Galileo (che, è bene ricordarlo per chi potrebbe fare confusione, non sono coevi), la matematica nella nostra «cultura» umanistica è sempre stata considerata un po’ di serie B rispetto ad altre discipline. Non tanto come importanza in astratto (anzi, sempre grande ammirazione per i matematici), ma come conoscenza indispensabile nel bagaglio culturale individuale.