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in rete da maggio 2024

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Nuovo fungo marino che divora i rifiuti di plastica  Kum, a Teramo nasce lo studio di medicina solidale  La lotta alla malaria vale oltre 140 miliardi  L’umanità è il pericolo, è il meteorite che ha sterminato i dinosauri • Energia semi-infinita dal magma • Seicento opere d’arte sequestrate negli Stati Uniti tornano in Italia • Europee 2024: l’appello della scienza • La medicina del futuro • Disturbi alimentari: quali sono e come uscirne • I macronutrienti • 

Come risolvere il problema dello spreco alimentare • Quanti alunni con disabilità possono stare in una classe? • Rischio eruzione e pericolosità dei Campi Flegrei • Invasione di specie tropicali



 

 

fungomangiaplastica

Scoperto nella Great Pacific Garbage Patch un nuovo fungo marino che divora i rifiuti di plastica: è il quarto conosciuto

 

Il fungo Parengyodontium album è in grado di divorare i rifiuti di plastica sospesi nella Great Pacific Garbage Patch, abbattendo in particolare il polietilene a base di carbonio esposto ai raggi UV

 Un gruppo internazionale di scienziati marini ha scoperto un fungo trasportato dall’oceano che divora i rifiuti di plastica sospesi nella Great Pacific Garbage Patch, come dettagliato in un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Science of the Total Environment”. Il fungo, chiamato Parengyodontium album, è stato trovato tra i sottili strati di altri microbi che vivono dentro e intorno al mucchio di plastica galleggiante nel Pacifico settentrionale.

Secondo lo studio, Parengyodontium album è il quarto fungo marino conosciuto in grado di consumare e abbattere i rifiuti di plastica. I ricercatori hanno scoperto che P. album era specificamente in grado di abbattere il polietilene a base di carbonio esposto ai raggi UV, il tipo di plastica più comunemente usato per realizzare prodotti di consumo come bottiglie d’acqua e sacchetti della spesa e la forma più pervasiva di rifiuti di plastica che inquina gli oceani della Terra.


 

Kum, a Teramo nasce lo studio di medicina solidale
Alessandro Zoppo,  7 Giugno 2024
Kum, a Teramo nasce lo studio di medicina solidale
L’obiettivo di questa realtà polispecialistica appena inaugurata nella città abruzzese è garantire l’universalità delle cure: attivi oltre 30 medici in pensione.

Con la sanità pubblica al collasso, oggetto di tagli feroci da sinistra a destra, l’inaugurazione del Kum di Teramo rappresenta una boccata d’ossigeno e un passo avanti fondamentale nel diritto alla salute. Il centro di medicina solidale, ospitato in un immobile di proprietà comunale in via Potito Randi, è stato ufficialmente inaugurato in presenza del sindaco Gianguido D’Alberto. La missione dietro questo progetto è fondamentale.

 

 


  

Malaria

La lotta alla malaria vale oltre 140 miliardi di dollari di Pil

’Italia beneficerebbe di maggiori export verso i Paesi africani più colpiti dalla malattia per oltre 280 milioni di dollari entro il 2030
di Francesca Cerati 5 giugno 2024

In vista del vertice dei Leader del G7 (giugno 13-15) sarà presentata una nuova ricerca (“The Malaria Dividend”) dalla quale emerge che il raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile di ridurre la malaria del 90% entro il 2030 potrebbe incrementare significativamente il Pil dei Paesi endemici a livello globale di 142,7 miliardi di dollari, di cui 127 miliardi solo in Africa – equivalente a quasi 16 miliardi di incremento medio annuo tra il 2023 e il 2030.

Il report, commissionato dall’organizzazione Malaria NO More UK e realizzato dalla società di ricerca Oxford Economics Africa con il supporto del Global Fund, ha anche dimostrato che il raggiungimento di questo obiettivo potrebbe generare ulteriori 31 miliardi di dollari di esportazioni verso alcuni dei Paesi africani più colpiti dalla malaria, con un aumento di quasi 4 miliardi di dollari per i Paesi del G7 (ca 1,5 miliardi per gli Stati Uniti e oltre 450 milioni per il Regno Unito).

 

 


  

 

Gutierres

L’umanità è il pericolo, è il meteorite che ha sterminato i dinosauri”: l’allarme dell’Onu dopo 12 mesi di caldo record

 

Rosita Cipolla Pubblicato il 06/06/2024
La più grande minaccia dell'umanità e del Pianeta? È l'umanità stessa, che si sta autodistruggendo. L'Onu lancia l'ennesimo allarme dopo che abbiamo collezionato ben 12 mesi consecutivi di caldo record

 Intervento all'ONU di Gutierres 

Siamo sempre più vicini al superamento dell’obiettivo di 1,5 ? previsto dall’Accordo di Parigi. Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, infatti, c’è una probabilità dell’80% che ciò si verifichi entro i prossimi 5 anni.

Stiamo giocando alla roulette russa con il nostro Pianeta – ha aggiunto Guterres. Abbiamo bisogno di una rampa di uscita dall’autostrada verso l’inferno climatico. Ma possiamo ancora invertire la rotta: il timone è nelle nostre mani. Tutto dipenderà dalle decisioni prese dai leader politici durante i prossimi anni. Il primo passo è quello di abbandonare i combustili fossili e investire nelle energie rinnovabili, ma anche il superamento del sistema di allevamento intensivo è una priorità. La salvezza è a portata d

 

  


 

energia dal sottosuolo

PRIMA PAGINASCIENZA
CROSTA TERRESTRE
Energia semi-infinita dal magma
Con l'aiuto dei satelliti si può cercarlo e capire come si muove
Scienziati e scienziate dell’Università di Pisa sono riusciti, per la prima volta, grazie a innovative tecniche di geodesia satellitare, a studiare il magma a profondità sinora mai esplorate per capire come si muove e come risale verso la superficie. Il magma, infatti, può essere utilizzato come fonte di energia semi-infinita e rinnovabile, ma per farlo è prima necessario capire dove si trova sotto i nostri piedi e come si muove.

La ricerca “Simultaneous rift-scale inflation of a deep crustal sill network in Afar, East Africa” è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications ed è stata svolta dal dottore Alessandro La Rosa e dalla professoressa Carolina Pagli del dipartimento di Scienze della Terra dell’Ateneo pisano. Hanno inoltre collaborato al lavoro il professore Freysteinn Sigmundsson della University of Iceland e altri studiosi da Cina, Francia e Regno Unito.
Monitorata una depressione nel Corno d’Africa
Racconta Carolina Pagli: «La possibilità di ricavare energia dal magma è una opportunità concreta allo studio in Paesi come l’Islanda. Per misurare i movimenti millimetrici della superficie terrestre, la tecnica principale che abbiamo usato è l’Interferometric Synthetic Aperture Radar (InSAR) che abbiamo combinato con il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) per avere una visione a tre dimensioni dei movimenti della crosta terrestre».

Il monitoraggio satellitare è durato dal 2014 al 2021 e ha riguardato il rift dell’Afar, una depressione nel Corno d’Africa tra Stato di Gibuti, Eritrea, Somalia ed Etiopia, dove si trova il punto più basso del continente africano. I risultati hanno rilevato un sollevamento della crosta terrestre di circa 5 mm/anno rivelando la comune origine di fenomeni in superficie molto distanti fra loro.


  

furti ripresei

 

Seicento opere d’arte sequestrate negli Stati Uniti tornano in Italia

 

Alessandro Zoppo
- 8 Giugno 2024
L’operazione dei Carabinieri del nucleo TPC riporta nel nostro Paese tesori del passato sottratti illegalmente e circolati sul mercato nero americano.
La piaga del mercato nero e del commercio illegale di oggetti storico-artistici del patrimonio italiano subisce un’importante battuta d’arresto: i Carabinieri che lavorano per preservare l’integrità dei nostri tesori sono riusciti nell’impresa di far tornare in Italia seicento opere d’arte sequestrate negli Stati Uniti. Il Comando TPC (l’unità per la tutela del patrimonio culturale) ha portato a termine l’operazione collaborando con diverse Procure, il New York District Attorney’s Office e l’Homeland Security Investigations.

Opere sequestrate negli Stati Uniti rientrano in Italia
I seicento oggetti raggiungono un valore complessivo di circa 60 milioni di euro. Si tratta di opere d’arte e di antiquariato, beni archivistici, numismatici e archeologici risalenti al periodo tra il IX secolo avanti epoca corrente e il II secolo EC. Tra di loro ci sono vasi e lastre etrusche, ceramiche, corone in oro, coppe cesellate in argento, un mosaico romano di epoca imperiale con Orfeo e gli animali, statue e quadri.

 

 


 

Europee 2024: l’appello della scienza

Europee 2024: l’appello della scienza

  

19 Aprile 2024
22 società scientifiche italiane chiedono ai candidati alle europee 2024 di basare le politiche su solide evidenze scientifiche per affrontare cambiamenti climatici e perdita di biodiversità
ShareFacebookTwitterPinterestWhatsAppLinkedin “Ascoltare la scienza“, questo è l’appello lanciato da 22 società scientifiche italiane che hanno unito le forze in vista delle elezioni europee 2024.

Firmato dai presidenti delle società che rappresentano migliaia di scienziati impegnati nello studio della natura, dell’ambiente e del clima, l’appello chiede ai futuri legislatori europei di basare le loro decisioni politiche sulle evidenze scientifiche consolidate.

Le ricerche condotte negli ultimi decenni dimostrano senza ombra di dubbio che l’influenza umana è una causa predominante dei cambiamenti climatici e della trasformazione dei sistemi naturali. Cambiamenti che stanno accelerando la perdita di biodiversità, il degrado delle condizioni ambientali e causando danni economici e sociali significativi, oltre a mettere a rischio la salute e la vita umana.

Nonostante l’ampio consenso nella comunità scientifica, le conoscenze acquisite continuano a essere sfidate o ignorate a causa di interessi economici contrari o ideologie politiche. Sono state orchestrate, inoltre, campagne sistematiche di disinformazione, spesso sostenute da lobby economiche. Il fine è quello di per confondere il pubblico e mettere in discussione la validità delle evidenze scientifiche.
False verità impediscono o ritardano le azioni urgenti necessarie per affrontare i cambiamenti climatici e proteggere la biodiversità. Inoltre riducono le nostre capacità di adattamento e mitigazione degli impatti previsti.

Ricordiamo che “Global Risk Report 2024“ del World Economic Forum, nel suo, ha posizionato la disinformazione e la misinformazione come uno dei maggiori rischi globali.
Una minaccia che influisce non solo sulle percezioni pubbliche, ma minaccia direttamente la qualità delle decisioni politiche.

Le società scientifiche insistono dunque perchè tutte le forze politiche impegnate nelle elezioni europee del 2024 riconoscano i risultati della ricerca scientifica.


 

 

La medicina del futuro

La medicina del futuro

 

Salute Magazine - 26/4/2024

Servizio La medicina del futuro

Salute, un chip per scoprire le malattie in tre minuti
Sul mercato un rivoluzionario sistema per diagnosticare le influenze e le infezioni più comuni direttamente nello studio del medico
di Lello Naso 27 aprile 2024

Un laboratorio di analisi tascabile e pienamente affidabile che in tre minuti dà i risultati su molte infezioni, direttamente nello studio del medico, senza ricorrere a un centro specializzato, con i suoi tempi di attesa e i suoi costi. Tutto in una scheda e un totem di 40 centimetri che si appoggia tranquillamente su una scrivania, semplice da utilizzare. Vivalytic, la piattaforma di analisi considerata la nuova frontiera della medicina, è stata realizzata da Bosch con la collaborazione di Randox Laboratories, multinazionale irlandese della diagnostica, a cui si aggiungerà, per ulteriori sviluppi, la tedesca R-Biopharm, altro colosso del biomedicale.

 

 


 

 Disturbi alimentari: quali sono e come uscirne

Disturbi alimentari: quali sono e come uscirne

 

In occasione della Giornata nazionale del fiocchetto lilla, gli specialisti suggeriscono cosa mettere nel piatto per evitare quella che è a tutti gli effetti un’epidemia sociale.
Il Sisdca, la società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare, rivela che nel 2023 si sono registrati 1,68 milioni di nuovi casi di fenomeni come l’anoressia, la bulimia e il binge eating disorder. L’esordio dei disturbi alimentari è sempre più precoce tra le fasce giovani della popolazione, anche nei bambini di 8-9 anni. La nutrizione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel contrasto all’insorgere dei Dca.

Disturbi alimentari: quali sono e come uscirne
In occasione della Giornata nazionale del fiocchetto lilla, dedicata proprio ai disturbi del comportamento alimentare, numerose iniziative hanno sensibilizzato la popolazione su queste patologie, che utilizzano il corpo come mezzo per comunicare un disagio più profondo. I punti cardine individuati dagli specialisti per combattere i Dca sono tre.

Innanzitutto promuovere una corretta educazione alimentare. In secondo luogo, avere un approccio non restrittivo al cibo. Infine, associare una dieta bilanciata al sostegno alla salute generale. In tal senso, è essenziale il ruolo dei nutrizionisti per lavorare sia sulla prevenzione primaria, che aiuta a correggere sul nascere le abitudini alimentari errate, sia in quella secondaria, la diagnosi precoce da condividere con paziente e famiglie.


 

 

I macronutrienti 


Macronutrienti: cosa sono, quali sono, perché sono importanti in una dieta equilibrata

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I macronutrienti sono componenti essenziali per una dieta sana ed equilibrata e sono rappresentati da carboidrati, lipidi e proteine. Queste molecole contenute negli alimenti forniscono al corpo l’energia e i nutrienti di base di cui ha bisogno per funzionare correttamente.

Ogni macronutriente fornisce un certo quantitativo di calorie e partecipa in modo differente al metabolismo energetico di cellule, organi e tessuti.

Oltre a questa funzione, sono importantissimi anche per la loro funzione strutturale. Basti pensare all’importanza delle proteine nella costruzione di muscoli e tessuti oppure al ruolo degli acidi grassi (fosfolipidi) nella formazione delle membrane cellulari. Scopri cosa sono, quali ruoli svolgono nel corpo e i benefici di includerli nella dieta.

Che cosa sono i macronutrienti?
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Sono molecole nutritive di cui l’organismo ha bisogno in grandi quantità per svolgere le sue funzioni vitali. Forniscono energia e calorie necessarie per mantenere le attività di cellule e tessuti, ma sono importanti anche per la loro funzione strutturale.

 

 


 

Spreco alimentare

Come risolvere il problema dello spreco alimentare: le soluzioni
BUSINESS LIFESTYLE
Come risolvere il problema dello spreco alimentare: le soluzioni da vagliare
Daniela Caruso - 3 Maggio 2024
Come risolvere il problema dello spreco alimentare: le soluzioni da vagliare
Lo spreco alimentare rappresenta un serio ostacolo per l’ecosistema, l’economia e la società: come combatterlo.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) stima che circa un terzo dei cibi prodotti globalmente sia perso o sprecato lungo la catena di distribuzione. Affrontare la sfida dello spreco alimentare, dunque, è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030.

Innovazione e tecnologia contro lo spreco alimentare
Il settore Agrifood-Tech, che è in rapida espansione, ha come obiettivo quello di riformare l’industria alimentare attraverso l’innovazione. Numerose sono le iniziative che utilizzano app, startup e soluzioni tecnologiche avanzate per combattere lo spreco alimentare.

 

 


 

 

 

In classe quanti disabili? Lavoro e Diritti
 Quanti alunni con disabilità possono stare in una classe?

 Pubblica Amministrazione: Scuola
 Luna Luciano 1 Maggio 2024 - 09:41

Terminate le iscrizioni a scuola, è tempo di comporre le classi per il prossimo anno: ecco quanti alunni con disabilità possono stare in aula e quali sono i loro diritti.
Quanti alunni con disabilità possono stare in una classe?
A febbraio si sono chiuse le iscrizioni alle scuole e ha avuto inizio la composizione delle classi che non possono essere formate da più di 26 alunni per materne e primarie e 27 alunni per le secondarie, ma tutto ciò cambia se sono presenti alunni con disabilità in classe.

In tal caso, infatti dovrebbero ridurre il proprio volume di studenti per lasciare maggior possibilità di spazio e integrazioni ad alunni che ancora troppo spesso sono discriminati anche dal sistema scolastico.

Tutt’oggi la scuola non può garantire tutti gli strumenti necessari per accogliere studenti con disabilità fisiche e neurodivergenze. E se questo è un problema con il quale necessariamente dovrà fare i conti il Ministero dell’Istruzione, è bene che i genitori conoscano i diritti dei propri figli, per verificare che questi siano realmente rispettati dalle istituzioni scolastiche.

 

 


 

Flegrei

TERREMOTO
Rischio eruzione e pericolosità dei Campi Flegrei
Dopo il terremoto ai Campi Flegrei di magnitudo 3.9, che ha messo paura anche a Napoli, ci si domanda se esista un pericolo eruttivo nella caldera
Rischio eruzione e pericolosità dei Campi Flegrei

Il cono e il cratere del Monte Nuovo.
Dopo il terremoto ai Campi Flegrei di magnitudo 3.9, che ha messo paura anche a Napoli, ci si domanda se esista un pericolo eruttivo nella caldera

Apartire dal 2005 i Campi Flegrei sono interessati dal fenomeno bradisismico, che causa il sollevamento del suolo, terremoti ed emissioni fumaroliche. Siamo di fronte alla più grande caldera urbanizzata attiva nel cuore del continente europeo.

La caldera è costantemente monitorata da un sistema di monitoraggio multiparametrico. Tutti i dati forniti da tale sistema, al momento, non mostrano evidenze dell’imminenza di una eruzione vulcanica, tantomeno di grandi proporzioni (fonte: “Bollettini di sorveglianza dei vulcani campani”).

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) precisa in un comunicato che la pericolosità dei Campi Flegrei (come quella di tutti i vulcani attivi) è basata sullo studio della storia eruttiva, sui dati sperimentali che man mano si acquisiscono, sui dati del monitoraggio (sempre più implementato) e sulle simulazioni che forniscono preziosissimi dati di processi avvenuti nel passato di cui altrimenti non avremmo conoscenza.

  


 

 

invasione specie aliene Invasione di specie tropicali
 l nudibranco Chromodoris quadricolor. È entrato nel Mediterraneo dal Mar Rosso attraverso il Canale di   Suez. Immagine gentilmente concessa da Michele Solca (www.deepsee.it)

 


 Le origini della tropicalizzazione del Mediterraneo
Una nuova invasione tropicale minaccia la biodiversità del Mediterraneo
Se non si riuscirà a controllarlo, il riscaldamento climatico favorirebbe entro la fine del secolo la tropicalizzazione e l’invasione del Mar Mediterraneo da parte di specie tropicali provenienti dall’Oceano Atlantico. Quasi la metà delle specie che abitano il Mar Mediterraneo non si trova in nessun altro luogo del mondo, ma il bacino si sta riscaldando rapidamente, mettendo a rischio questa biodiversità unica.

 

Per comprendere come l’ecosistema del Mediterraneo potrebbe reagire al previsto riscaldamento globale e quale sarà l’impatto sul nostro mare, un gruppo di ricercatori ha fatto un tuffo nel passato.

 

I risultati dello studio “The dawn of the tropical Atlantic invasion into the Mediterranean Sea” sono stati pubblicati dalla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States PNAS.

 

L’indagine è stata condotta da Paolo G. Albano e Lotta Schultz della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Silvia Danise dell’Università di Firenze, Marco Taviani del CNR e Stefan Dullinger e Johannes Wessely dell’Università di Vienna.