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Crescono le rinnovabili • Bici elettrica ad elevata autonomia  L'impatto ambientale tra energia e CO2 • Le guerre fanno male anche al clima • Rinnovabili 

 

Fieri di essere tassati  Un drone per moditorare i catacei • Meiofauna abissale  Laguna di Orbetello1 • Laguna di Orbetello 2  La scuola di Putin evoca precedenti inquietanti  Scandalo ecologico • Svelato Mytho, il gene della giovinezza • Multati turisti americani • Buono, pulito e giusto lo Slow Food •
L’Italia punta ai treni green 



 

 

Crescono le rinnovabili, ma senza la riduzione dei consumi dei combustibili fossili

Schizofrenie energetiche

Michele Mauri 

 

Sono stati da poco pubblicati i risultati del Peoples’ Climate Vote 2024 (scarica qui il documento), un’interessante indagine condotta per capire qual è l’impatto del cambiamento climatico sulla gente comune. Sono state intervistate oltre 73.000 persone in 77 Paesi, in rappresentanza dell’87% della popolazione mondiale.

Il sondaggio, condotto da GeoPoll per conto dell’UNDP, la principale organizzazione delle Nazioni Unite che lotta per porre fine all’ingiustizia della povertà e della disuguaglianza, è stato poi elaborato da analisti dell’Università di Oxford, che hanno ponderato i dati per creare stime rappresentative dell’opinione pubblica. Gli esiti arrivano in un momento cruciale. Nell’ultimo anno, i principali organismi scientifici hanno avvertito che il cambiamento climatico sta accelerando più rapidamente del previsto. Molti Paesi si sono dovuti confrontare con i peggiori eventi meteorologici estremi verificatisi fino ad oggi: dagli incendi in Canada che hanno coperto di fumo la costa orientale del Nord America per settimane alla tempesta Daniel in Grecia, Bulgaria, Turchia e Libia, fino al ciclone tropicale Freddy, il più longevo mai registrato che ha colpito Mozambico e Madagascar. Senza dimenticare che il 2025 segnerà il decimo anniversario dell’Accordo di Parigi e i governi inizieranno ad aggiornare i loro piani d’azione per il clima. (continua)

 


 

Bici elettrica ad elevata autonomia

Daniela Caruso 12 Luglio 2024 

 

L’importanza della bicicletta elettrica in Africa si manifesta in vari modi che riguardano lo sviluppo sostenibile e la mobilità urbana. Tali veicoli mettono a disposizione una soluzione pratica ai problemi di accesso che molte comunità africane affrontano quotidianamente. Con infrastrutture stradali spesso inadeguate e distanze importanti da percorrere, soprattutto nelle aree rurali, le biciclette elettriche facilitano l’accesso a educazione, lavoro e assistenza sanitaria in modo più efficiente rispetto alle biciclette tradizionali. Per questo motivo, la bici elettrica ideata dall’imprenditrice Valerie Labi può fare la differenza, un’innovativa imprenditrice ghanese, ha ideato una bicicletta elettrica capace di cambiare il modo di muoversi nel suo Paese.

 

Attraverso la sua azienda, Wahu!, Valerie ha sviluppato un modello unico di bicicletta che è trasformato in elettrico attraverso l’installazione manuale di una batteria speciale. Questa batteria permette una notevole autonomia di 128 chilometri per ogni carica, un traguardo molto importante per il settore. (continua

 

 


 

A.I.L'impatto ambientale tra energia e CO2

 

Tessa Gelisio   12-07-2024 - 06:00

 

Non è di certo un segreto: l’Intelligenza Artificiale è ormai entrata con prepotenza nelle nostre vite digitali, per rendere più semplici tante necessità quotidiane. E non bisogna pensare soltanto agli strumenti in grado di generare autonomamente testi e immagini, ma anche delle piccole e “silenziose” funzionalità che da tempo arricchiscono i nostri smartphone, a partire dalla semplice gestione dei nostri appuntamenti o al miglioramento dei nostri selfie. Ma quanto ci costa tutta questa comodità, quale impatto ha sull’ambiente?Non è facile rendersene conto, ma ogni volta che ci avvaliamo dell’Intelligenza Artificiale, le nostre richieste vengono inoltrate a server remoti, che le elaborano per fornirci risultati sempre più precisi e mirati. E così sono nate numerose server-farm dove sono presenti migliaia e migliaia di computer, attivi 24 ore su 24, che consumano quindi energia e rilasciano grandi quantità di CO2. Un vero e proprio dramma per l’ambiente, ma come coniugare sviluppo tecnologico e sostenibilità ambientale? (continua)

 

 


 

Le guerre fanno male anche al clima

Le spese militari della NATO hanno prodotto oltre 230milioni di tonnellate di CO2 in un solo anno (è più del Qatar)

Secondo un nuovo rapporto, gli Stati membri avrebbero versato 1,34 trilioni di dollari nelle loro forze armate l'anno scorso, con un aumento di 126 miliardi di dollari rispetto al 2022

Sono tutti là, a Washington DC, i leader dei Paesi membri, a celebrare il 75° anniversario della NATO, incuranti del loro impatto ambientale. E non soltanto dell’occasione in sé, quanto di tutte le attività di guerra che si portano appresso: dagli aerei, che consumano enormi quantità di combustibili fossili, alle basi militari e agli hub logistici, passando per l’equipaggiamento militare, che deve essere utilizzato e mantenuto regolarmente per essere pronto al combattimento. Il che, ovvio, produce inquinamento.

Una spesa, quindi, quella militare, che sta aumentando di fatto la crisi climatica, producendo circa 233 milioni di tonnellate di gas serra, più inquinamento da riscaldamento del pianeta di alcuni interi Paesi, come Qatar o Colombia.

Leggi anche: Quanto ci costa la guerra? Stiamo spendendo più in armi che per la messa in sicurezza del territorio italiano

Sono i dati che emergono da un nuovo rapporto dei tre centri di ricerca Transnational institute, Tipping point North South e Stop wapenhandel, che rivela come i bilanci militari dei Paesi membri dell’Alleanza atlantica producano circa 233 milioni di tonnellate di gas serra ogni anno. (continua)


 

Rinnovabili: la Cina sta costruendo il doppio degli impianti eolici e solari rispetto al resto del mondo messo insieme.

 

La Cina sta costruendo il doppio dell'energia eolica e solare rispetto al resto del mondo messo insieme. Questo rapido sviluppo avvicina l'obiettivo globale di triplicare l'energia rinnovabile entro il 2030. Tuttavia, deve affrontare sfide significative, tra cui la dipendenza dal carbone e la necessità di migliori tecnologie di stoccaggio. La Cina ospita quasi due terzi dei progetti di energia solare ed eolica su scala industriale in costruzione nel mondo. È quanto emerge dallo studio pubblicato da Global Energy Monitor, dal titolo piuttosto esplicativo “La Cina continua a guidare nel settore eolico e solare, con una capacità in costruzione doppia rispetto al resto del mondo messo insieme“. Secondo lo studio, attualmente ci sarebbero in Cina circa 339 gigawatt (GW) di capacità rinnovabile in costruzione: 159 GW di energia eolica e 180 GW di energia solare. Questa cifra è quasi il doppio di quella del resto del mondo messo insieme, ponendo la Cina al primo posto, seguita dal Brasile con appena 13 GW in costruzione e dagli Stati Uniti, che con 50 GW in costruzione si posizionano al terzo posto. (continua)

  


 

"Fieri di pagare"

Davos: lettera di 250 miliardari: "Vogliamo essere tassati 

Sono in 250, hanno soldi a bizzeffe ma si sono esposti in primo piano - almeno apparentemente, "a fin di bene" - per "essere tassati". "La nostra richiesta è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società", si legge in una lettera aperta ai leader mondiali e pubblicata dal Guardian.  "Ciò non modifichera' radicalmente il nostro tenore di vita, nè priverà i nostri figli, nè danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni.  Ma trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro futuro democratico comune".

I "ricconi" firmatari dell'appello
Tra i firmatari provenienti da 17 paesi figurano l'erede della Disney, Abigail, e poi Brian Cox che interpretava il miliardario immaginario Logan Roy in "Succession", la serie pluripremiata agli Emmy di ieri.

E poi ancora, l'attore e sceneggiatore Simon Pegg e Valerie Rockefeller (erede della dinastia statunitense). (continua)


 

 

 Un drone per moditorare i cetacei

L'Europa premia la guardia costiera italiana e il progetto per la tutela dei cetacei condotto con l'Istituto Thethys

 

ll progetto “Eye in the Sky”, che Tethys ha condotto per due anni consecutivi in collaborazione con la Guardia Costiera, è stato insignito del prestigioso Premio europeo per la Greening Award Initiative.

L’idea centrale del progetto è di monitorare balene, delfini e altri grandi vertebrati marini con modalità del tutto innovative, mediante un drone ad ala fissa a lunga percorrenza. Il Premio nella categoria “Stewartship of the Seas” ha riconosciuto gli eccezionali contributi della Guardia Costiera e il suo ruolo determinante per la protezione, promozione e ricerca anche in campo ambientale. 

“Eye in the Sky” è condotto nel Santuario Pelagos, un tratto di mare compreso nel territorio francese, monegasco e italiano, classificato come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM). Utilizzando il servizio RPAS (Remotely Piloted Aircraft Systems Services) fornito dall’EMSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima), la Guardia Costiera ha ampliato le sue tradizionali attività marittime di monitoraggio e sorveglianza, di ricerca e salvataggio e protezione ambientale, con l’obiettivo di valutare, insieme all’Istituto Tethys, il potenziale utilizzo di grandi droni per il monitoraggio dei cetacei. (continua)


 

Meiofauna abissale

 

La meiofauna è costituita da piccoli organismi di dimensioni inferiori al millimetro che si annidano nei sedimenti marini dei 5 oceani. Combinando immagini 3D ad alta risoluzione e intelligenza artificiale, il progetto Meiodyssea condotto dagli scienziati dell’Ifremer, in collaborazione con i team del Jamstec in Giappone, del Naturalis Biodiversity Center nei Paesi Bassi e del Museo di Storia Naturale di Senckenberg in Germania, sta affrontando la sfida di descrivere da 125 a 200 nuove specie di meiofauna ed è finanziato dalla Sasakawa Peace Foundation.

Il progetto Meiodyssea mira a colmare le nostre lacune di conoscenza sulla diversità, l’ecologia e la storia evolutiva della fauna marina invisibile, per facilitare la conservazione degli ecosistemi marini vulnerabili.  Il progetto si distingue per il metodo sviluppato e per il numero di campioni di sedimenti, già esistenti o da raccogliere durante future campagne oceanografiche, che verranno analizzati. I campioni proverranno da 1.437 siti in tutto il mondo e il database che verrà realizzato coprirà tutti gli ambienti marini, dalla costa al mare aperto, comprese le pianure abissali e le trincee adriatiche, da profondità di pochi centimetri a oltre 6.000 metri, nel cuore delle acque polari e dei mari tropicali. Anche sulle spiagge più conosciute, in media il 50% delle specie campionate sono nuove. E in alcuni ecosistemi ancora relativamente inesplorati, come le profondità marine, il 90% della meiofauna osservata non è stata finora descritta. «Con le 125-200 nuove specie che saranno descritte nel corso del progetto, aumenteremo di circa 1/5 il numero di nuove specie di meiofauna descritte ogni anno nel mondo. Questo ci aiuterà a comprendere meglio il ruolo di queste specie, invisibili all’occhio, nella dinamica degli ecosistemi marini» spiega Daniela Zeppilli, responsabile del progetto Meiodyssea e direttrice del laboratorio di ambiente profondo dell’Ifremer. (continua)

 

 


 

Le temperature elevatissime nella laguna di Orbetello stanno provocando grande sofferenza all’ecosistema con morie di pesci e un incremento di macchie anossiche

La laguna di Orbetello, in provincia di Grosseto, sta affrontando un periodo di grande stress ambientale a causa delle elevate temperature estive. Il sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti, ha recentemente segnalato via social un incremento delle macchie anossiche, particolarmente estese nella zona di ponente e in misura minore a Levante.

Queste condizioni hanno portato a una significativa moria di pesci, una situazione che si ripete ogni estate da otto anni. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza del monitoraggio continuo della laguna, con un comitato scientifico che si riunirà domani per valutare e discutere la situazione. Sarà incaricato di controllare attentamente lo stato della laguna per tutta la settimana, in un tentativo di mitigare gli effetti del caldo e prevenire ulteriori danni alla fauna ittica e all’ecosistema. A fargli eco è stato il consigliere delegato alla Laguna Roberto Berardi che ha spiegato come siano stati giorni complicati per la Laguna. La situazione è costantemente monitorata anche attraverso riprese aeree per cui sono stati utilizzati dei droni, ma le temperature elevate hanno provocato l’esplosione della fioritura dell’alga valonia che contribuisce in modo importante ai fenomeni anossici.  (continua)

 


 

Il Comune di Orbetello, in provincia di Grosseto, deve fronteggiare un nuovo problema: ragni e ragnatele nella laguna come conseguenza all'invasione di moscerini senza precedenti che ha preso di mira la città toscana, rovinando l'estate di cittadini e turisti. Non bastavano i migliaia di Chironomidae, moscerini simili alle zanzare, che hanno preso d’assalto il Comune toscano di Orbetello nei mesi estivi, facendo fuggire a gambe levate i turisti e costringendo ristoratori e commercianti a chiudere anticipatamene i loro esercizi. Dopo i moscerini a Orbetello arrivano i ragni e sono tantissimi. La vegetazione della laguna si riconosce a stento. Gli arbusti sono ricoperti da quelli che sembrano fitti veli ma che in realtà sono impressionanti ragnatele. La laguna di Ponente appariva così nei giorni scorsi. 

Non si sa ancora quali specie siano responsabili di questa nuova invasione, ma si tratta senza dubbio di una risposta della natura all’esubero di moscerini che ha interessato Orbetello. Una risposta che però preoccupa e che potrebbe avere non solo ripercussioni pesanti sull’ecosistema lagunare.

In molti cittadini hanno già riferito di aver perso numerose piante, morte per colpa degli aracnidi e di avere paura di quello che potrebbe succedere. Ancora nessuna risposta è giunta però da parte del sindaco Andrea Casamenti e dell’amministrazione comunale sul da farsi. (continua)

  


  

La scuola di Putin evoca precedenti inquietanti 

Un approfondito e documentato articolo di Matteo Puglise, giornalista e collaboratore dell’ISPI (Istituto di Studi di Politica Internazionale), pubblicato sul periodico online Linkiesta (18 luglio 2024), offre una dettagliata informazione sulle più recenti misure di politica scolastica che sono state introdotte nella scuola russa, ispirate direttamente dal presidente Putin.

A partire dall’invasione dell’Ucraina del 2022 il tradizionale indottrinamento degli studenti coinvolge ormai anche i bambini. A partire dal settembre di quell’anno è stata infatti introdotta a scuola un’ora settimanale chiamata “conversazioni sulle cose importanti”, scrive Pugliese, “in cui vengono esaltati i valori tradizionali e l’ideologia russa in contrapposizione con l’Occidente, ritenuto decadente per i diritti civili, il femminismo e le libertà di espressione”.

I programmi scolastici dei ragazzi più grandi, già intrisi di nazionalismo, sono stati ulteriormente militarizzati con l’introduzione nel 2023 di un corso sull’uso del fucile Kalashnikov, mentre nei primi anni delle superiori e all’università vengono insegnati anche fondamenti di “guerra psicologica e informativa” con l’intervento di rappresentanti del regime che giustificano l’impiego della disinformazione presentandola come una legittima arma di destabilizzazione dell’Occidente. (continua)


 

Il gruppo ambientalista Ecoagents dell’Ecuador ha lanciato un appello urgente al governo cinese affinché interrompa la pratica di scaricare rifiuti nelle acque vicino alle Isole Galapagos. Questa richiesta arriva in risposta ai crescenti problemi di inquinamento marino che minacciano la biodiversità unica dell’arcipelago ecuadoriano.

Secondo Ecoagents, ogni anno circa 160 tonnellate di plastica vengono raccolte lungo le coste delle Galapagos, e una parte significativa di questi rifiuti proviene dalle imbarcazioni della flotta peschereccia cinese. Questi rifiuti vengono trasportati dalla corrente di Humboldt, che si sposta lungo la costa sudamericana, fino a raggiungere le isole, dove causano gravi danni all’ecosistema marino.

La situazione è diventata così critica che il collettivo ambientalista ha organizzato una protesta a Quito, culminata in un sit-in davanti all’ambasciata cinese. Durante l’evento, hanno presentato una petizione al governo cinese chiedendo interventi concreti per ridurre l’inquinamento da plastica causato dalle navi pescherecce. (continua)


 

 

Mythos

Svelato Mytho, il gene della giovinezza: scoperta rivoluzionaria

Un gruppo di ricercatori internazionali, guidati dall’Università di Padova, ha individuato Mytho, il gene della longevità.

Una scoperta rivoluzionaria che combatte l’invecchiamento e apre le porte alla longevità: un team di ricercatori internazionali guidato dall’Università di Padova ha identificato il gene Mytho, inedito alleato nella lotta all’invecchiamento.

Mytho, il gene della longevità. Mytho, finora sconosciuto, è risultato essere presente in diverse specie animali e svolge un ruolo fondamentale nel garantire un buono stato di salute nel corso del tempo. Questa scoperta assume un’importanza fondamentale in un’epoca caratterizzata da un aumento della longevità: ha l’obiettivo di ridurre le spese sanitarie, ma anche e soprattutto di migliorare la qualità della vita nella terza età. 

La ricerca, durata ben nove anni, è stata pubblicata sulla rivista medica Journal of Clinical Investigation. Un team di scienziati di fama internazionale, provenienti da vari istituti di ricerca, ha collaborato al progetto, finanziato in parte con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il percorso è iniziato con un’analisi informatica volta a identificare geni sconosciuti nel genoma umano. Tra i vari candidati, Mytho aveva una più elevata conservazione tra diverse specie animali. Attraverso ingegneria genetica, i ricercatori hanno dimostrato il ruolo chiave di Mytho: la sua inibizione, infatti, accelera l’invecchiamento cellulare e accorcia la vita, mentre la sua attivazione favorisce la longevità e la salute. (continua)

 

 


 

 

era ora!

Multati turisti americani che sfrecciavano con le moto d’acqua nella meravigliosa (e protetta) Cala Brandinchi

 

Rebecca Manzi Rebecca Manzi Pubblicato il 01/08/2024

Nuovo esempio di turismo incivile in Sardegna, con due vacanzieri che hanno deciso di lanciare le loro moto d’acqua nell’Area Marina Protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo

 

Due turisti americani sono stati multati per un totale di 708 euro (354 euro a testa) dopo aver violato le normative ambientali all’interno dell’Area Marina Protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo vicino Olbia, in provincia di Sassari.

Il reato ambientale di cui si sono resi colpevoli è avvenuto il 29 luglio quando i due vacanzieri, a bordo di uno yacht di lusso, hanno lanciato le loro moto d’acqua in acqua a tutta velocità davanti alla spiaggia di Cala Brandinchi, situata tra Punta Aldia e Isola Rossa.

La loro azione ha immediatamente attirato l’attenzione dei bagnanti che hanno immediatamente chiamato le autorità locali. Il personale del Corpo Forestale di La Caletta, in servizio di vigilanza marittima, è intervenuto prontamente per fermare i due turisti e identificarli. (continua)

 

 

 


 

Buono, pulito e giusto: la missione di Slow Food e la sfida del settore agricolo

In un’era in cui la sostenibilità e la giustizia alimentare acquistano sempre più importanza, il movimento Slow Food funge, dunque, da punto di riferimento per un approccio consapevole ed etico alla nutrizione. Recentemente, ha trovato un punto di incontro con le proteste degli agricoltori, che chiedono equità e sostenibilità nel settore. Slow Food, dunque, è un alleato importante, al fine di promuovere la valorizzazione delle produzioni locali, la biodiversità e il rispetto per l’ambiente.

Che cos’è lo Slow Food?

Contrapposto al fast food, lo Slow Food si concentra sulla qualità e l’attenzione alle tradizioni alimentari. Fondato nel 1986, il movimento si impegna nella promozione di un cibo che sia buono (fresco e di stagione), pulito (prodotto senza inquinare) e giusto (rispettoso del lavoro dei produttori), in modo che lo stesso contribuisca ad un’alimentazione salutare e sostenibile.

 

Cibo italiano

Le recenti proteste agricole in Europa sottolineano una crescente frustrazione verso un modello agricolo che privilegia le grandi filiere industriali, che danneggia l’ambiente e la salute pubblica. (continua)


 

 

levitazione magnetica

L’Italia punta ai treni green con levitazione magnetica e ferrovie elettriche

L’Italia si impegna per un futuro ferroviario sostenibile con treni green elettrici e levitazione magnetica.

Con l’arrivo della primavera, le persone hanno sempre più voglia di viaggiare e il treno rimane uno dei mezzi preferiti dagli italiani. L’Italia – in tal senso – si sta affermando come leader mondiale nell’innovazione ferroviaria e nella sostenibilità grazie alle ferrovie elettriche e alla levitazione magnetica. Treni green in Italia con levitazione magnetica e ferrovie elettriche, proprio in questa stagione è stato inaugurato un nuovo tratto di ferrovia elettrica da Venezia-Mestre ad Adria, che ha come obiettivo quello di diventare un modello per il resto del Paese.

Non è tutto: l’Italia ha anche condotto la prima sperimentazione al mondo di un treno a levitazione magnetica, che promette di collegare Padova a Venezia. Questi progetti rispettano l’ambiente e, al contempo, pongono l’Italia in una posizione d’avanguardia per quel che concerne la tecnologia ferroviaria globale.

 (continua)