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Sui quotidiani e periodici aprile 2023

 # G.Remuzzi,Cervi, la ricrescita delle corna svela nuovi segreti della vita # E.Giampaoli,“Chiamato ad Harvard a 17 anni ho imparato la chimica cucinando” # G.Colletti,L’illusione di un mondo più connesso, dove regna il conflitto # F.Vaccaneo,La mia Langa...ora sa di plastica # D.Pappalardo,Un giorno al museo che riscrive la Storia naturale # D.Quammen,Il virus che viene dagli animali # S.Mattarella,Intervento per il 78° anniversario della Liberazione # Elena Stancanelli,Ragazzi da salvare # L.De Biase,L’organizzazione della vita urbana nasce da un’idea del futuro che sia condivisa # L.Gardani,“L’indifferenza è complicità” intervista a Luigi Ciotti # P.Caraveo,Grandi donne in piccoli laboratori # A.Viola,Buona vita # G.Iannantuoni,S.Paleari,L'innovazione è il vero motore della crescita economica # E.Dusi,I numeri dentro di noi Già a tre mesi i bambini capiscono la matematica # I.Calvino,Cosa vuol dire avere un’identità # R.Battiston,ChatGpt a scuola non è tabù Insegnerà a fare domande e a riconoscere i pregiudizi # M.Serra,In difesa di quale razza? # E.B.C.Tucci,Subito 19mila prof sul sostegno, poi concorso per 30mila precari # G.Corbellini,Rassegnarsi all'ecologia dell'invasione # P.Caraveo,Studiare il cosmo aiuta a capire le piramidi # A.Benini,Un’illusione ottica che si chiama pittura # P.Cognetti,Gli orsi e i boschi che ignoriamo # C.Nadotti,“Convivere è possibile avvisi martellanti su come comportarsi” # G.A.Stella,Andavamo in colonia # G.Caprara,In orbita satelliti e rottami: lo spazio come una pattumiera # M.Bucchi,L'elica che cambiò la scienza # M.Corona,Non siamo soli sulla terra gli animali vanno rispettati # L.Ricolfi,Una generazione fragile # L.Fraioli,“Siamo fatti di polvere di stelle” # A.Carandini,L’epoca del nostro scontento # M.Bucciantini,Se questo è l’uomo che salvò Levi # P.Baccalario,Peter Usborne. Un impero di libri per bambini #


“Corriere della Sera” - 30 aprile 2023
Cervi, la ricrescita delle corna svela nuovi segreti della vita
di Giuseppe Remuzzi
Ricercatori cinesi hanno studiato 74.730 cellule per seguire i processi di rigenerazione. Le analogie con certi anfibi e le lucertole. E la relazione con la nostra specie

Il palco (le corna ramificate dei cervi maschi) è considerato un carattere sessuale secondario, uno dei più esagerati, a dirla tutta, del mondo animale, e le corna dei cervi crescono in fretta più di ogni tessuto osseo di qualunque altro mammifero. Ma la cosa stupefacente — e ancora oggi non completamente conosciuta nei suoi determinanti cellulari — è che ogni anno all’inizio della primavera i cervi perdono la magnifica corona, e l’autunno dopo...eccone una nuova, identica alla precedente nella sua struttura fondamentale ma con rami in più e maggiore complessità. Vuol dire che i tessuti si rigenerano? Proprio così. Vorremmo potesse essere lo stesso anche per i tessuti dei mammiferi, incluso l’uomo; purtroppo non è così.


"La Repubblica" - 30 aprile 2023
“Chiamato ad Harvard a 17 anni ho imparato la chimica cucinando”

Bernardo Melotti, lo studente entrato nel team di ricerca USA
di Emanuela Giampaoli
La chimica l’ha scoperta da bambino sfornando torte e bignè. «Volevo capire perché l’albume si montava e il latte no» dice. È scattata così la passione per gli elementi della tavola periodica del bolognese Bernardo Melotti, 17 anni, quarta liceo scientifico alle scuole Malpighi, entrato in un team di ricerca ad Harvard ancor prima di diplomarsi.

Tutto inizia la scorsa estate, quando lo studente, grazie a una borsa di studio della Fondazione Campari e alla sua scuola, frequenta una Summer school della celebre università americana. A notarlo il professor Khaled Abdelazim, docente di chimica dell’ateneo, che al termine del periodo lo invita a proseguire la collaborazione, chiedendogli di tornare, i prossimi luglio e agosto, stavolta con una borsa di studio di Harvard.     «I miei — ricorda lui — mi regalarono “La scienza della pasticceria” di Dario Bressanini insieme a una sorta di “Piccolo chimico” di cucina molecolare con cui mi divertivo a sperimentare le trasformazioni degli alimenti. Sui libri di scuola però la chimica non l’avevo ancora studiata». Ma quando si è concretizzata l’opportunità di passare sette settimane ad Harvard tra le duecento materie ha optato per Antropologia e, appunto, Chimica. «Durante le classi tempestavo di domande il professor Abdelazim, non so se sia stato per sfinimento o ammirazione, mi ha proposto di unirmi al suo team in laboratorio per uno studio sulla cinetica enzimatica. Così ho trascorso i pomeriggi tra microscopi e stampanti in 3D, strumentazioni all’avanguardia e vetrini.


"Il Sole 24 Ore" - 30 aprile 2023
L’illusione di un mondo più connesso, dove regna il conflitto
di Giampaolo Colletti
Visioni. Nel libro «L’era della non pace» Mark Leonard spiega come la connettività digitale abbia accresciuto le tensioni tra persone e Stati

«Pensavamo che connettere il mondo avrebbe portato a una pace duratura. Invece non siamo mai stati così divisi. Nei tre decenni seguiti alla fine della guerra fredda i leader mondiali hanno lavorato per far nascere un mondo connesso. Hanno integrato l'economia, i trasporti, le comunicazioni. Hanno abbattuto le frontiere nella speranza di rendere impossibile la guerra. Così facendo hanno inconsapevolmente creato un formidabile arsenale di armi per nuovi tipi di tensioni e ostilità. È preoccupante osservare oggi un aumento dei conflitti a tutti i livelli, dai singoli individui sui social media fino alla guerra vera e propria in Europa orientale».

Il bicchiere è mezzo vuoto per Mark Leonard, politologo e scrittore britannico, autorità di spicco nel campo delle relazioni internazionali, direttore dell’European Council on Foreign Relations, pensatoio europeo che riunisce oltre trecento decisori politici e studiosi, da lui fondato nel 2007.


"Il Fatto Quotidiano" - 27 aprile 2023
La mia Langa...ora sa di plastica
di Franco Vaccaneo

Langhe! Quanto se ne è scritto e si continua a scriverne! Non intendo quindi intonare la solita agiografia sentimentale, aggiungendo retorica a retorica, ammantando di luccicanti orpelli una realtà che mi sembra diversa. Penso che la verità non vada nascosta, almeno dal
punto di vista della mia storia di vita. Quando di anni ne avevo venti o poco più ed ero un giovane provinciale che ritornava a casa dopo l’università, trovai, a metà degli anni Settanta del secolo scorso, una campagna e un paese in discreta euforia. L’ascesa dei prezzi delle uve ne stava cambiando l’antropologia e la geografia: sul versante delle colline spariva la policoltura, quella fitta e varia rete di boschi, prati, campi, che era stata lo sfondo naturale della poesia e narrativa pavesiane. Trionfava la triste monocultura del vigneto.


"La Repubblica" - 27 aprile 2023
Un giorno al museo che riscrive la Storia naturale
di Dario Pappalardo

A New York apre la seconda sede di una delle istituzioni culturali più celebri e più amate del mondo. L’abbiamo visitata in anteprima: un percorso immersivo per capire che non siamo i padroni della Terra è New York una caverna della conoscenza, un set da kolossal che rimanda un po’ a 2001: Odissea nello spazio , ma anche ai Flintstones. Su Columbus Avenue, a due passi da Central Park, l’American Museum of Natural History di New York si espande ancora. Il Richard Gilder Center for Science, Education and Innovation, dedicato al filantropo americano, apre le porte al pubblico il 4 maggio su 21.368 metri quadrati occupati dal progetto realizzato dallo Studio Gang. Una struttura di calcestruzzo bianco che simula una mastodontica grotta primitiva, che lascia entrare la luce della primavera di New York e che sembra modellata dagli agenti atmosferici e dal tempo. I numeri sono da record: 465 milioni dollari il costo dei lavori; 4 milioni i pezzi della collezione (35 milioni, quelli totali del museo madre), che includono scheletri di dinosauri, minerali, meteoriti, mammiferi, invertebrati, insetti quasi invisibili. Cinque milioni i visitatori che si attendono. Ma non si tratta più di vedere capolavori della tassidermia o oggetti inerti in una vetrina. Il mezzo è il messaggio.


“La Stampa” - 26 aprile 2023
Il virus che viene dagli animali
di David Quammen

Gli esperti temono che uno di questi giorni scoppi una nuova epidemia globale, forse anche più grave del Covid. Il virus che li preoccupa maggiormente è l'H5N1, una forma di influenza aviaria. Alcuni ricercatori hanno avvertito che con poche mutazioni, o forse solo un improvviso scambio di segmenti genetici, questo letale virus influenzale potrebbe acquistare la capacità di diffondersi da uomo a uomo.
In verità, la prossima pandemia è già iniziata. Il termine preciso è panzoozia e si tratta di un'epidemia ampia e diffusa tra gli animali non umani. Questa pandemia è già in corso.
Per afferrare l'entità di questa catastrofe, dobbiamo distogliere almeno un po' lo sguardo dagli esseri umani. L'H5N1 sta sterminando gli uccelli del pianeta. Stanno morendo aquile, gufi giganti dalle corna, falchi pellegrini e pellicani. Poco tempo fa, venti condor della California sono morti per sospetta influenza aviaria: in seguito, dieci casi sono stati confermati. Si tratta della cosa peggiore accaduta agli uccelli del pianeta dai tempi del pesticida Ddt.


“La Stampa” - 26 aprile 2023
Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia per il 78° anniversario della Liberazione
di Sergio Mattarella
L’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia per il 78° anniversario della Liberazione nel testo diffuso dal Quirinale

“Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti, a Milano, nel 1955.
Ed è qui allora, a Cuneo, nella terra delle 34 Medaglie d’oro al Valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 Medaglie di bronzo per la Resistenza.    La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste. È qui che la Repubblica oggi celebra le sue radici, celebra la Festa della Liberazione.


“La Stampa” - 23 aprile 2023
Ragazzi da salvare
di Elena Stancanelli

 

Ho iniziato a pensare a questo viaggio qualche tempo fa. Mi pareva che stessimo liquidando la pandemia troppo in fretta. Finita l'emergenza sanitaria c'è venuta smania di dimenticare. Abbiamo trattato il Covid come una lunga notte, finita la quale, tornato a splendere il sole, sarebbe bastato non pensarci più. Ma se questo è comprensibile per ognuno di noi, forse è addirittura sensato per chi ci riesce, è invece sbagliato e inefficace, oltre che pericoloso, in politica. Serviva attenzione, puntare lo sguardo su una discontinuità così violenta. Le chiusure in casa, la diffidenza verso gli altri considerati untori, la difficoltà di distinguere le notizie dalle bufale.
Servivano rimedi, denaro, protocolli. E invece niente, si è sperato che si rimarginasse tutto senza bisogno di cure, che passasse da sé.
Ma ovviamente non è passato. Ho iniziato a pensare a questo viaggio quando alcune delle mie amiche che insegnano a scuola mi hanno parlato dei loro ragazzi e ragazze. Di un'esplosione incontrollata di disagio, angoscia, violenza, che stava lasciando tutte loro sgomente e disarmate. Da una parte si gridava all'«emergenza adolescenti» in modo sguaiato e scomposto, dall'altra nessuno provava a trovare rimedi, a ridefinire programmi e approcci per andare loro incontro.


"Il Sole 24 Ore" - 23 aprile 2023
L’organizzazione della vita urbana nasce da un’idea del futuro che sia condivisa
di Luca De Biase
Viaggio nelle città di domani. Nei prossimi 25 anni si dovranno creare spazi per altri tre miliardi di persone in via di urbanizzazione: bisogna rispondere ai bisogni abitativi e migratori ma anche creare le condizioni per lo sviluppo tecnologico, economico e sociale

I conti sono presto fatti. Nel 2008 la quota della popolazione mondiale che viveva in città ha raggiunto il 50%: circa 3,5 miliardi di persone. Nel 2050, secondo le proiezioni dell’Onu, gli umani saranno quasi 10 miliardi e, dice l’Oms, il 75% vivrà in città, circa 7,5 miliardi. Poiché nel 2021 la popolazione urbana aveva raggiunto i 4,4 miliardi, si può stimare che nei prossimi 25 anni si dovranno costruire nuove città, quartieri, palazzi per circa tre miliardi di persone. E peraltro ciò che è già stato costruito dovrà affrontare il cambiamento climatico, sia in termini di prevenzione che di adattamento. Difficile immaginare che ci sarà qualcosa di più grande della progettazione urbana. Come si opereranno le scelte principali? Sarà un fenomeno guidato dalla scienza, dalla tecnologia digitale, dalla politica, dal capitalismo, dalla creatività o dalle micro storie della vita quotidiana?


"La Repubblica" - 23 aprile 2023
“L’indifferenza è complicità”
intervista a Luigi Ciotti a cura di Ludovico Gardani

Don Ciotti, dal sondaggio congiunto di Demos e Libera emerge che il Pnrr continua a essere nella percezione comune perlopiù una sequenza di lettere, una sigla. La preoccupa questo?
«È un dato preoccupante, certo. Che segnala un deficit di partecipazione e un eccesso di delega. Dai fondi previsti e dal loro mirato e onesto utilizzo dipende il rafforzamento di settori decisivi per la salute della democrazia.
La pandemia ha messo impietosamente in evidenza che nel nostro Paese — ma non solo nel nostro — i diritti sociali sono diventati in troppi casi privilegi dipendenti da dinamiche di mercato: se sei ricco hai diritto a lavoro, casa, istruzione, assistenza sanitaria, altrimenti arrangiati, sono fatti tuoi.  Questa logica selettiva, esclusiva, è la morte della democrazia delineata nella nostra Costituzione. A fronte delle ingiustizie sociali, ovvero ai furti di bene comune, occorre un impegno comune, e questa ridotta conoscenza del Piano che quel bene collettivo dovrebbe alimentare, è un segnale preoccupante».


"Il Sole 24 Ore" - 23 aprile 2023
Grandi donne in piccoli laboratori
di Patrizia Caraveo
Gender gap/1. Nel 1992 il Mit negò più spazio alla sua ricercatrice Nancy Hopkins per le taniche dei pesci. È quello che più o meno succede anche adesso

A gennaio la Scripps Institution of Oceanography di San Diego ha pubblicato un rapporto da dove emerge che le scienziate hanno circa la metà dello spazio di laboratorio rispetto ai colleghi uomini. In effetti, la denuncia della disparità nell’attribuzione degli spazi all’interno degli istituti di ricerca non è affatto nuova. Chi ha buona memoria ricorda, forse, una storia di trent’anni fa ambientata nel prestigioso e blasonatissimo Massachusetts Institute of Technology, una storia che è stata raccontata nel recentissimo libro The Exceptions: Nancy Hopkins, MIT and the Fight for Women in Science, scritto dalla giornalista Kate Zernike.       Protagonista della storia è Nancy Hopkins, una biologa molecolare dottoratasi con J. Watson, lo scopritore della struttura a doppia elica del Dna.


“La Stampa” - 22 aprile 2023
Buona vita
di Antonella Viola

Il mondo invecchia. Nel 2018, per la prima volta nella storia dell'umanità, il numero di esseri umani con più di 65 anni ha superato quello dei bambini con meno di 5 anni. L'impatto di questo cambiamento si fa e si farà sempre più sentire su molti fronti, in primis sul sistema sanitario.        I ricercatori si domandano quale sarà l'effetto della crescente longevità della popolazione sui sistemi sanitari e, di conseguenza, sull'economia dei Paesi. Il rapporto sempre crescente fra numero di pensionati e di lavoratori non potrà che causare, da una parte, un aumento della spesa per il programma pensionistico e, dall'altra, una riduzione delle entrate legate alla tassazione del lavoro. Il bilancio fra entrate fiscali e spesa pubblica è quindi destinato a cambiare. E tutto questo senza considerare la spesa sanitaria.


“Corriere della Sera” - 20 aprile 2023
L'innovazione è il vero motore della crescita economica
di Giovanna Iannantuoni e Stefano Paleari
È fondamentale la formazione di nuovi scienziati tramite corsi sia di base sia di alto livello

Caro direttore, un antico racconto indiano, a metà tra storia e leggenda, narra come gli scacchi siano stati inventati venticinque secoli fa nel nord dell’India, da un bramino di nome Sissa per divertire il re, ricevendone in cambio la promessa di soddisfare un suo desiderio.
Sissa chiese che venisse posto un chicco di riso sulla prima casa della scacchiera, due sulla seconda, quattro sulla terza e così via fino alla sessantaquattresima. La richiesta, considerata modica, si rivelò impossibile da soddisfare, poiché il totale sarebbe stato di circa 9 miliardi.      L’apologo viene spesso citato per mostrare la scarsa capacità degli esseri umani di comprendere i fenomeni esponenziali. La crescita economica dell’era moderna è fondata su fenomeni di questo tipo.


"La Repubblica" - 20 aprile 2023
I numeri dentro di noi Già a tre mesi i bambini capiscono la matematica
di Elena Dusi
Il caso

Chiedi a un bimbo se si sente portato per la matematica. A tre mesi non sa rispondere, ma il suo cervello parla per lui. E Giulia Gennari, 31enne neuroscienziata di Parma laureata a Padova, che fa ricerca tra Parigi e New York, è lì per ascoltarlo. «Abbiamo scoperto che già a tre mesi i bambini distinguono i numeri. Hanno un vero e proprio sesto senso. Li riconoscono in modo astratto. Puoi mostrargli 12 palloncini o fargli ascoltare 12 note musicali. Puoi sottoporli al test da svegli o nel sonno. Nel loro cervello si accende sempre lo stesso gruppo di neuroni».       Oggi saper fare i calcoli ci sembra un orpello. Ma nell’evoluzione di un essere vivente riconoscere le quantità è importante. Perfino a formiche, pesci e pulcini è stata riconosciuta una certa capacità di contare. Per i bambini si era sempre dibattuto se l’abilità nel far di conto fosse innata o appresa.


"La Repubblica" - 20 aprile 2023
Italo Calvino Cosa vuol dire avere un’identità
di Italo Calvino
Qual è il reale significato di questa parola? Ce lo spiega lo scrittore del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita

Dell’identità si parla molto oggi come d’un valore che deve essere continuamente affermato, garantito contro la minaccia di perderlo, sia in senso individuale che in senso di gruppo: identità personale o identità nazionale etnica linguistica ecc. Cominciamo a stabilire bene il significato di questa parola. Per prima cosa la mia identità è fondata su qualcosa che non cambia nella mia vita. Certo potrei anche essere un vagabondo che vive ogni giorno in un paese diverso, incontra persone diverse, linguaggi diversi, potrei venir chiamato ogni giorno con un nome diverso, adattarmi ogni giorno a un mestiere diverso per guadagnarmi cibi sempre diversi. Potrei dire d’avere ancora un’identità? Certamente sì, perché resterebbero i miei ricordi, la continuità del mio passato. Se però fossi affetto da amnesia e non ricordassi niente da un giorno all’altro? Ebbene resterebbero sul mio corpo delle cicatrici, lividi di bastonate, morsi di cani, carie dentarie, tic nervosi, allergie, che mi persuaderebbero d’esser sempre io, purché da una volta all’altra non mi dimentichi d’averli.


"La Repubblica" - 20 aprile 2023
ChatGpt a scuola non è tabù Insegnerà a fare domande e a riconoscere i pregiudizi
di Roberto Battiston
Le idee

Da meno di sei mesi ChatGPT è comparso nelle nostre vite, permettendoci di comunicare con il computer in linguaggio naturale ricevendo risposte per lo più sensate. Un successo di pubblico che ha sorpreso anche gli ingegneri di OpenAI, produttore di ChatGPT.
Il successo è stato virale tra i giovani: ChatGPT permette di realizzare in un battibaleno traduzioni, ricerche e compiti per casa. I sistemi di educazione sono stati presi di contropiede, con reazioni un po’ isteriche come il divieto di uso di ChatGTP nello stato di New York. In Italia, poi, è stato addirittura bloccato a livello nazionale, caso unico nel mondo.         Sei mesi dopo, la prospettiva sta cambiando. Si è iniziato a capire meglio come funziona questo algoritmo, che di intelligente ha davvero poco ma che funziona molto bene nel collegare una all’altra parole producendo frasi sensate, pescando nel mare di senso prodotto su internet dagli esseri umani.


"La Repubblica" - 19 aprile 2023
In difesa di quale razza?
di Michele Serra

«Non possiamo arrenderci alla sostituzione etnica». Ha detto proprio così, il ministro Lollobrigida: sostituzione etnica. Una lettura razzista (termine che non uso mai con leggerezza) in base alla quale il concetto di nazionalità — essere italiani — coincide con quello di razza. Con l’aggravante che una “razza italiana” — se non nell’obbrobrioso ventennio nel quale gli italiani furono costretti a immaginarsi “razza” — non esiste e non è mai esistita.
Discendiamo, a partire dall’Impero Romano, da una moltitudine di popoli (latini, greci, etruschi, sarmatici, goti, normanni, arabi, spagnoli, francesi, ebrei, nordafricani, e chissà quanti ne dimentico) e ciò che ci apparenta, oltre alla coabitazione, è la lingua, la cultura, la Costituzione, le leggi. Il concetto di “cittadinanza”, a Roma antica, era assai più moderno, inclusivo e dinamico che nella Roma del 2023.


"Il Sole 24 Ore" - 17 aprile 2023
Subito 19mila prof sul sostegno, poi concorso per 30mila precari
di Eugenio Bruno Claudio Tucci
Reclutamento. Grazie a una norma inserita nel decreto Pa e agli idonei già in graduatoria il ministero punta ad arrivare a 56mila assunzioni a settembre, dopodiché via alle selezioni con le nuove regole Pnrr

Da un lato, c’è l’esigenza di offrire una prospettiva di carriera ai precari storici che attendono da anni una cattedra stabile. Dall’altro c’è l’obiettivo (altrettanto prioritario) di portare a casa quante più assunzioni possibili rispetto ai vuoti d’organico e, contestualmente ridurre, il monte supplenze che l’anno scorso è tornato ampiamente sopra le 200mila unità.     Da qui il menù in tre portate del ministero dell’Istruzione e del merito sul reclutamento dei nuovi insegnanti: un “antipasto” nel decreto Pa, con 19mila nomine in arrivo sul sostegno (e 56mila totali grazie agli idonei dei vari concorsi); un “primo” tra maggio e giugno, con un concorso per 30-35mila posti riservato ai docenti con tre anni di servizio e 24 Cfu; un “secondo” l’anno prossimo, con una selezione ordinaria aperta ai neoabilitati secondo il modello Pnrr.


"Il Sole 24 Ore" - 16 aprile 2023
Rassegnarsi all'ecologia dell'invasione
di Gilberto Corbellini
Biodiversità

Nel corso degli anni 70, l’influente genetista di popolazioni e fino all’ultimo orgoglioso marxista, Richard (Dick) Lewontin, mise in discussione, su basi evoluzionistiche, due concetti usati dagli ecologi: nicchia ed equilibrio. Si pensa, scriveva Lewontin, che le nicchie siano date e aspettino solo l’arrivo di organismi pre-adattati per invaderle, nonché si coltiva l’idea che gli ecosistemi tendano naturalmente all’equilibrio. Parlare di «conservazione dell’ambiente» per Lewontin, non aveva senso e rifletteva un pregiudizio borghese/capitalista, perché gli organismi, come gli uomini che vivono nelle società, cambiano incessantemente l’ambiente e concorrono attivamente a creare le loro nicchie. L’evoluzione, come la storia umana, è cambiamento continuo, non ricerca di un equilibrio. Il pensiero
ecologista, egli proseguiva, in realtà è antropocentrico, malgrado la retorica di cui si veste.


"Il Sole 24 Ore" - 16 aprile 2023
Studiare il cosmo aiuta a capire le piramidi
di Patrizia Caraveo
Nuove tecnologie

Le piramidi sono i simboli più iconici della civiltà egiziana. Le più famose sono quelle che dominano la piana di Giza e, tra queste, la più grande è quella costruita dal faraone Cheope 4.500 anni fa. Le sue dimensioni sono imponenti: 230 metri di lato per 139 di altezza, anche se si pensa che all’epoca della costruzione arrivasse a oltre 146 metri, grazie alla copertura di pietra bianca che è poi crollata a seguito di un terremoto ed è stata riutilizzata in epoca medioevale. Si stima che sia costruita con diversi milioni di blocchi di pietra calcarea con dimensioni di un paio metri cubi per un peso di oltre due tonnellate ciascuno.   È considerata la più antica delle sette meraviglie del mondo classico, l’unica ancora quasi intatta, ma la tecnica utilizzata per costruirla rimane un mistero.


"Il Sole 24 Ore" - 16 aprile 2023
Un’illusione ottica che si chiama pittura
di Arnaldo Benini
FIlosofia dell’arte/1. Attraverso gli studi di Hermann von Helmholtz sulla visione binoculare e sulla retina, si è fatta luce sul complicato congegno tra natura e mente umana

Il biologo e fisico Hermann von Helmholtz (1821-1894), noto per i lavori sulla fisiologia del tempo, che avevano inaugurato la neurobiologia moderna, era una delle figure centrali nell’attivissima e straordinariamente produttiva e interdisciplinare cultura berlinese dell’800, che aveva il focolaio nell’Università. Emergevano, fra le sue competenze, studi fisiologici (non estetici o storici) della musica e della pittura, e quindi era un rarissimo trait d’union tra arte e scienza, esperto in entrambi gli àmbiti della mente.
Un biografo l’ha definito «un genio scientifico». Quando, nel 1876, pubblicò Ottica e pittura utilizzando il materiale di tre conferenze tenute fra il 1871 e il 1873, scrisse che il libro avrebbe suscitato «un certo stupore» perché non si conoscevano di lui studi storico-artistici: tranquillizzava il lettore che non intendeva interferire con storici e critici d’arte.


"La Repubblica" - 13 aprile 2023
Gli orsi e i boschi che ignoriamo
di Paolo Cognetti
La caccia a Jj4

Sento il bisogno di un discorso più ampio sullo stato della fauna selvatica in Italia, e sul rapporto che abbiamo con lei. Provo a mettere a disposizione quello che so per tanti anni di letture e di vita in montagna.       Prima di tutto, un dato che non finisce di meravigliarmi: nel nostro Paese così urbanizzato l’habitat degli animali selvatici, ovvero il bosco, occupa 11 milioni di ettari, circa un terzo della superficie totale. È come dire che due terzi dell’Italia sono usati dall’uomo, e un terzo è a disposizione dei selvatici. Questa superficie è più che raddoppiata dalla metà del Novecento a oggi. Quella fu l’epoca in cui il bosco e i suoi abitanti raggiunsero il minimo storico: la legna si usava per scaldarsi, gli animali per sfamarsi, e la maggior parte dei mammiferi era praticamente estinta, sulle Alpi e sugli Appennini. Non è quello che leggiamo nelle favole, ma per il nonno di Heidi l’incontro con un cervo o un capriolo era un’esperienza rara se non inimmaginabile: nella prima metà del Novecento, gli esseri umani si erano mangiati tutto. Poi nel Dopoguerra cominciò un’inversione di tendenza: la montagna si spopolò rapidamente (in molte valli si parla di un esodo dell’80% in trent’anni), il tenore di vita aumentò, la pressione antropica sui boschi diminuì di conseguenza. L’uomo va via e subito le piante riconquistano terreno.


"La Repubblica" -  9 aprile 2023
“Convivere è possibile avvisi martellanti su come comportarsi”
di Cristina Nadotti
Intervista allo zoologo Luigi Boitani

Luigi Boitani, accademico e divulgatore, ha condotto i primi studi sulla distribuzione del lupo in Italia ed è esperto di conflitti tra uomo e fauna selvatica. Per lui, la morte di Andrea Papi è una tragedia annunciata.
Perché professor Boitani?
«Il numero di orsi, soprattutto in Trentino, sta aumentando, mentre è cresciuta la consapevolezza che è necessario cambiare i nostri comportamenti, cosa indispensabile per convivere con gli animali selvatici. Se le persone pensano di poter andare in montagna facendo le stesse cose che facevano finora, ci saranno altri incidenti. È duro da accettare, ma è la realtà. Quindi bisogna coinvolgere e preparare la gente, renderla consapevole del pericolo. Non bastano i risarcimenti per i danni alle proprietà, se gli orsisono a casa tua ci sono accorgimenti da mettere in atto. Prendiamo esempio dagli americani: sono martellanti negli avvisi su come comportarsi con gli orsi».


“Corriere della Sera” -  8 aprile 2023
Andavamo in colonia
di Gian Antonio Stella
Dalla retorica fascista al girotondo Le prime vacanze di massa per bambini

«Era come andare soldato: un addio alla casa e alle care abitudini, e avanti in fila per due», ricorderà nel libro L’albero dai fiori bianchi Enzo Biagi, ospite della colonia della X Legio, a Rimini, nei primi anni Trenta. «I vagoni del treno avevano i sedili di legno, le madri sui marciapiedi sventolavano i fazzoletti e piangevano. Eravamo tutti in divisa e nella valigetta la mamma aveva messo la biancheria con le mie iniziali ricamate con il filo rosso: “Non la perdere, è tutto quello che hai”. Le vigilatrici comandavano con modi energici e dispettosi:
bagno, dormire, passeggiata, gabinetto, merenda. Come in caserma».


“Corriere della Sera” -  8 aprile 2023
In orbita satelliti e rottami: lo spazio come una pattumiera
di Giovanni Caprara
L’emergenza I frammenti (piccoli ma pericolosi) sono miliardi, si rischianoincidenti con serie conseguenze sull’economia: serve un trattato internazionale. L’avvertimento di «Science»

Dopo il Trattato per l’alto mare (High Seas Treaty) appena conquistato alle Nazioni Unite per tutelarne il futuro è giunto il momento di affrontare seriamente la possibilità di un’intesa analoga fra le nazioni per salvaguardare anche lo spazio intorno al globo, la nostra casa cosmica. Imparando dagli errori compiuti negli oceani lasciati senza regole e in preda al libero sfruttamento trasformandoli persino in gigantesche pattumiere con isole di plastica galleggianti. Si era dimenticato che la vita sul pianeta dipende in gran parte dalle distese azzurre. Altrettanto vale per lo spazio vicino, oltre il cielo. Stiamo entrando in una fase critica come molti fatti indicano e sono necessarie azioni concrete per prevenire il peggio. La rivista scientifica americana Science ha appena lanciato un serio avvertimento raccogliendo le motivazioni di diversi esperti.


"Il Foglio Quotidiano" -  8 aprile 2023
L'elica che cambiò la scienza
di Massimiano Bucchi
Nel ’53 in un pub di Cambridge, Watson e Crick annunciavano la scoperta del Dna. L’ispirazione? Una foto prodigiosa

The Eagle è il secondo pub più antico di Cambridge. La sua storia è strettamente intrecciata a quella della prestigiosa università. L’edificio è infatti di proprietà del Corpus Christi College, e dal King’s College sono poche centinaia di metri. Il posto ideale per bere una birra dopo un seminario e far decantare i fumi della discussione, oppure per la pausa pranzo. Il soffitto è marchiato dai gra??ti lasciati dalle forze alleate durante la guerra usando la fiamma delle candele e altri strumenti.   Nell’inverno del 1953 all’eagle vanno regolarmente, a pranzo e spesso anche per la prima colazione, due giovani ricercatori del vicino Cavendish Laboratory. Si occupano di biologia, ma nessuno dei due ha studiato originariamente come biologo. Francis Crick, inglese, ha iniziato la carriera come fisico, ma la distruzione del suo laboratorio a causa di una bomba tedesca durante la guerra ha contribuito a indirizzarlo altrove.


“La Stampa” -  7 aprile 2023
Non siamo soli sulla terra gli animali vanno rispettati
di Mauro Corona

O stai sul divano, o vai in montagna e accetti i rischi, compresi l'incontro con gli animali. Mi spiace per quel giovane, ma sarà stato l'orso? Vedremo. In certi periodi l'orso è più pericoloso, soprattutto l'orsa quando ha i cuccioli, poi c'è la storia dei cani che i plantigradi avvertono come nemico. E se ci sarà certezza che il giovane è stato ucciso dall'orso, sarà ucciso anche l'orso. Così sarà, ma non si può uccidere l'orso che uccide. L'uomo, al solito, vuole decidere lui, vuole piegare la Natura. Nel mare ci sono gli squali e se ci vai rischi di essere aggredito. Che facciamo? Ammazziamo tutti gli squali, oppure cerchiamo di evitarli? Siamo i padroni del mondo, dalle profondità oceaniche alla punta delle montagne? Ma dai.


"La Repubblica" -  2 aprile 2023
Una generazione fragile
di Luca Ricolfi
Studenti sotto stress

Stanno suscitando una certa inquietudine le notizie che, negli ultimi tempi, riferiscono di giovani in crisi, specie in ambito scolastico. Fra le fonti di disagio, spesso vengono menzionate le eccessive pretese di insegnanti e genitori, ma anche ansie e frustrazioni che possono nascere nel gruppo dei pari. La diagnosi prevalente sembra essere quella che sottolinea l’insostenibilità delle pressioni competitive che il mondo degli adulti eserciterebbe sui ragazzi, chiedendo loro più di quanto possano dare.
C’è ovviamente del vero in ciascuna di queste letture, ma credo sia bene distinguere. I problemi del liceo classico, di cui tanto si parla, riguardano meno del 6% dei ragazzi, e sono di natura molto diversa da quelli degli altri licei e degli istituti tecnici e professionali.


"La Repubblica" -  2 aprile 2023
“Siamo fatti di polvere di stelle”
di Luca Fraioli
Intervista a Neil Degrasse Tyson
In senso letterale, non poetico: ce lo ricorda il celebre astrofisico, star della tv Usa. E sul clima dice: “Le soluzioni ci sono, applichiamole”

«Non siamo noi a vivere nell’Universo. È lui che vive dentro di noi, grazie agli atomi di cui siamo fatti». Benvenuti nell’Universo di Neil Degrasse Tyson, astrofisico, star della tv americana e oggi coautore (gli altri sono due scienziati di Princeton, Michael A. Strauss e J. Richard Gott) di un libro in uscita in Italia.Benvenuti nell’Universo. Tour astrofisico (Hoepli) è appunto un viaggio alla scoperta di quanto abbiamo capito (vita e morte delle stelle, il nostro sistema solare, i buchi neri) e di quanto c’è ancora da scoprire (altre forme di vita intelligente, il nostro destino e quello del cosmo…). A fare da guida, in molti capitoli, è proprio Degrasse Tyson che esibisce qui il suo talento di scienziato-divulgatore, capace di suscitare meraviglia, curiosità e divertimento anche quando c’è da spiegare un numero come 100 miliardi: «Prendiamo 100 miliardi di hamburger e disponiamoli in fila uno di seguito all’altro.


“Corriere della Sera” -  2 aprile 2023
L’epoca del nostro scontento
di Andrea Carandini
Viviamo in uno stato di incompiutezza, senza punti fermi. Solo la cultura è energia emancipatrice

Siamo scontenti di noi e della civiltà moderna… Lo scontento non riguarda solo disuguaglianze e disagi dal momento che pervade anche gli agiati. Siamo longevi e benestanti, abbiamo tecniche e farmaci efficaci, eppure in ogni ceto viviamo male. Lo scontento è ormai una condizione universale, che in Occidente si declina in modo peculiare. La scontentezza non è l’infelicità, perché riguarda anche il contesto; non è neppure la mestizia, la melancolia e l’inquietudine che non portano all’animosità propria dei non contenti.
Un tempo la politica induceva ad accontentarsi — il peggio era a portata di mano — mentre oggi desta insoddisfazioni stabili per quanto siamo, facciamo e abbiamo, asservendoci a desideri e consumi illimitati che alienano.


"Il Sole 24 Ore" -  2 aprile 2023
Se questo è l’uomo che salvò Levi
di Massimo Bucciantini
Eroi nascosti. La vicenda del muratore Lorenzo Perrone che ad Auschwitz si prese cura dello scrittore portandogli il cibo: senza di lui sarebbe morto

È il primo libro di Carlo Greppi che leggo. Ne ha scritti altri, alcuni li posseggo pure, ma come spesso accade non sempre i libri che si acquistano si leggono, o si leggono subito. A volte sono le circostanze – altri libri che stai leggendo, gli argomenti su cui stai lavorando – a ritardarne o ad affrettarne la lettura, a farteli “capitare” sulla tua scrivania.

In questo caso l’occasione si chiama Primo Levi, perché la storia di Lorenzo di cui si parla in questo libro è quella di Lorenzo Perrone, il muratore, l’operaio volontario che salvò Primo ad Auschwitz.


“Corriere della Sera” -  1 aprile 2023
Peter Usborne. Un impero di libri per bambini
di Pierdomenico Baccalario

Se decidi di vivere in Inghilterra, c’è una sola pubblicazione che tutti quelli che sono arrivati prima di te ti consigliano di comprare per capire il Paese, ed è «Private Eye», la rivista satirica che, a partire dagli anni Sessanta, fissa il modo con cui puoi ridere della vita, l’Universo e tutto quanto. L’editore Peter Thomas Usborne, classe 1937, il 30 marzo scomparso a modo suo, e cioè improvvisamente e del tutto in pace, ne era stato non a caso uno dei fondatori.
Non deve quindi stupire se si fece grandi risate quando i suoi colleghi ed ex compagni di Oxford gli diedero del pazzo quando, nel 1973, decise di fondare una casa editrice di soli libri per bambini.