Giornata in onore di Pietro Omodeo
l febbraio 2019 14:30-l8:30 Dipartimento di Biologia dell'Università di Firenze Via del Proconsolo, 12
Festa per i 100 anni di Pietro Omodeo
Nota di Francesca Civile
Lo scorso 1 Febbraio, nell’Aula Magna del Dip. di Biologia a Firenze, amici, collaboratori ed ex allievi hanno festeggiato il centesimo compleanno del prof Omodeo: con una discussione interessante e coinvolgente sulle tappe, i successi e i problemi connessi con l’insegnamento dell’ Evoluzione nella scuola e nell’università, e con la diffusione rigorosa ma non elitaria, della visione del mondo e del metodo di approccio al mondo naturale che il tema comporta.
Della divulgazione di qualità sul tema dell’Evoluzione Omodeo è stato ed è un protagonista, con le sue ricerche, gli studi pubblicati, la vicinanza e il supporto che ha sempre dato agli insegnanti (di scienze, ma non solo di scienze) e ad associazioni, iniziative di formazione e aggiornamento, pubblicazioni che venissero o si rivolgessero a quel mondo.
Anche qui ha voluto regalarci una lezione, accuratamente preparata con immagini e schede, su alcune mutazioni negli Agnati, dai fossili fino ai pesci volanti. (l’ha gentilmente messa a disposizione, e si può vedere). Un esempio di alcuni snodi chiave nelle ricerche sull’evoluzione, che- almeno nel senso comune, ma anche in certa pubblicistica, in molti manuali, in qualche mostra rivolta alle scuole- non ha ancora del tutto superato lo schema della scala evolutiva, necessariamente progressiva in termini di qualità oltreché di tempo, con al vertice l’uomo (maschio e bianco, ovviamente). Che il percorso non sia lineare e nemmeno unidirezionale, non è ancora entrato nella coscienza comune, e questo ritardo ha ricadute ideologiche abbastanza evidenti ai nostri giorni!
Gli interventi che sono seguiti, insieme alle manifestazioni di affetto, gratitudine e augurio verso il festeggiato, contenevano tutte importanti riflessioni e ricerche sullo stato attuale dell’insegnamento dell’evoluzione: E. Balletto ha mostrato come, già nei titoli dei corsi universitari, la parola evoluzione entri in numerosissimi titoli di corsi, non solo di carattere scientifico, spesso facendo però sospettare un uso pretestuoso e la mancanza del necessario rigore nella gestione dell’argomento.
M. Vannini ha presentato un’ampia ricerca sulla presenza e il taglio dell’argomento nei manuali scolastici, dal 1890 agli anni recenti; M. Ferraguti ha esaminato molte implicite deformazioni del concetto stesso non solo nella pubblicistica, ma perfino nella Treccani (che l’attribuisce a H. Spencer…) e in dotti articoli di autorevoli filosofi e opinionisti. Il paradigma proposto da Gould e successori ha la difficoltà di essere un paradigma costantemente aperto, non riducibile a una formula da applicarsi meccanicamente senza passare al vaglio dell’osservazione sperimentale e del riscontro con i risultati già acquisiti. La complessità della vita come oggetto di studio rende necessaria una continuità di indagine e la disponibilità mentale all’aprirsi di possibilità nuove. Che dovrebbe essere l’atteggiamento costante nel metodo scientifico.
Grazie al Dipartimento e a tutti quelli che hanno progettato e realizzato un incontro interessante e piacevole con quello che è stato e resta per noi un carissimo maestro!
Evoluzione morfofunzionale degli Ittiopsidi (presentazione di 36 pg)
Pietro Omodeo
Il piano organizzativo degli Agnati (es. lampreda) differisce da quello dei Cefalocordati in quanto comprende:
1) organi di senso efficienti connessi ad un cervello che posa su un cranio cartilagineo;
2) un cuore racchiuso in una capsula pericardica, in luogo di un lungo vaso contrattile;
3) faringe con scheletro cartilagineo anziché chitinoso e in cui il flusso d'acqua è prodotto da muscoli, sicché l'apparato risulta molto più breve;
4) gonadi situate sopra il rene e non presso la faringe;
5) corda dorsale che si arresta all'altezza del cervello!
Il difficile mestiere di insegnare l'Evoluzione (presentazione di 15 pg)
Da S.J. Gould Il darwinismo e l’ampliamento della teoria evoluzionista. In La sfida della complessità (a cura di G. Bocchi e M. Ceruti) Feltrinelli, 1985, pp. 227-245
Nel senso più ampio questo dibattito è soltanto un piccolo aspetto di una discussione più vasta relativa alla natura del cambiamento: il nostro mondo (tanto per costruire una dicotomia ipersemplificata in maniera ridicola) è fondamentalmente un mondo in cambiamento costante (con le strutture quali semplici incarnazioni dell’attimo), oppure è la struttura a essere primaria e vincolante, con il cambiamento quale fenomeno “difficile”, che solitamente si verifica in maniera rapida quando una struttura stabile è sottoposta a tensioni tali da far1e oltrepassare la sua capacità tampone di resistenza e di assorbimento? Sarebbe difficile negare che la tradizione darwiniana, compresa la sintesi moderna, abbia favorito la prima concezione, mentre il pensiero puntuazionista in generale, compresi taluni aspetti della morfologia classica quali la teoria della forma di D’Arcy Thompson, preferisce la seconda.
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Tanti auguri professore
Festa per Pietro Omodeo, scienziato e umanista
Tanti, tanti anni fa, nel 2009 festeggiammo Pietro Omodeo alla Limonaia a Pisa nel vicolo de' Ruschi
Bella giornata ricca, piena di speranze e di riconoscimento verso Omodeo che, anche in quella occasione fece una apprezzatissima relazione.
Programma:
9.30 Apertura esposizione
10.30 Inizio
Marco Franzini: Il perché di una festa
Vincenzo Terreni: NATURALMENTE, novità e prospettive
Maria Turchetto: Darwin Day e Omodeo
Brunella Danesi: La collezione libraria di Pietro Omodeo
Fabio Fantini: Oltre il DNA? Il numero speciale di NATURALMENTE
Marcello Buiatti: La Biologia in Italia e il contributo di P. Omodeo
Giuseppe Longo: La singolarità fisica del vivente
Pietro Omodeo: Nuove strade per le Scienze naturali