Recensioni da settembre 2024
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Metodologia dell'insegnamento musicale: il pianoforte
Storie di didattica quotidiana
Autore/i: Antonietta Assini Collana: Musica e Didattica (17) Pagine: 196 Formato: cm.21,5x27,9
Anno: 2024 ISBN: 9788846766908 Stato: Disponibile, 17€
Il testo si rivolge a tutti gli appassionati di musica e in modo particolare agli studenti e ai docenti di strumento musicale. Con un linguaggio semplice, narra l’esperienza di una pianista e insegnante di pianoforte in vari contesti di istruzione e formazione. Nato dalla pratica e frutto di una ricerca costante, esso documenta l’evolversi continuo della metodologia in relazione alle sollecitazioni di una realtà umana che continuamente si rinnova, senza per questo venir meno ai valori fondamentali di riferimento. Nel corso dei vari capitoli vengono affrontati in modo ampio e dettagliato tutti gli aspetti connessi con la didattica pianistica: innanzi tutto le questioni relazionali, l’interazione fra docente e allievo, la diversificazione dei percorsi in base all’età e al livello strumentale, la motivazione e la passione, poi le questioni di natura fisica legate all’impostazione tecnica, i nodi legati alle tensioni muscolari non funzionali e le possibili strade verso la conquista della libertà esecutiva, senza dimenticare naturalmente i temi inerenti al senso musicale, l’espressività e l’interpretazione nel suo complesso. Sezioni specifiche sono dedicate alle attività per il potenziamento della lettura e a quelle di improvvisazione e composizione, ai metodi di memorizzazione, alla preparazione della performance in pubblico, per concludere con il valore e il significato del fare musica. Nel paragrafo finale si propongono alcune linee guida per il docente chiamato a prestare la sua opera nelle varie scuole dove oggi si insegna il pianoforte. Pur essendo primariamente indirizzata a coloro che frequentano il mondo musicale da protagonisti, l’opera è accessibile a chiunque e viene incontro alla curiosità di quanti desiderano conoscere retroscena affascinanti e non del tutto noti della pratica pianistica e dell’insegnamento strumentale.
Antonietta Assini. Nata a Firenze, è diplomata in Pianoforte, Pianoforte solistico e Didattica della musica strumentale, nonché laureata in Lettere e filosofia. Come pianista ha iniziato lo studio con Margherita Gallini, ha frequentato il conservatorio nella classe del Maestro Giuseppe Fricelli e in seguito si è perfezionata con i Maestri Marian Mika, Ruth Pardo e Giovanni Carmassi; ha ottenuto premi in concorsi nazionali e internazionali; ha collaborato varie volte con l’associazione nazionale Donatori di musica in oncologia; svolge tuttora attività concertistica sia come solista che in formazioni da camera. Nel 2012 ha pubblicato per ABEditore il testo Fate, gnomi e cavalieri. Le variazioni su un tema di Handel di Johannes Brahms raccontate ai più piccini, corredato da una sua incisione integrale del brano su CD audio. Si dedica da anni con passione all’insegnamento ed è attualmente docente di Pianoforte presso il Conservatoire de la Vallée d’Aoste.
Traduzione di Jasmina Trifoni
Codice Edizioni
Varia · Storia
Pubblicazione: 3 aprile 2014
Euro: 20,90
Pagine: 288
ISBN: 9788875784263
Chi ha ucciso i dinosauri? Nel giallo più famoso della preistoria gli indiziati sono tanti. Una serie di eruzioni vulcaniche? Un enorme meteorite? Il calo del desiderio? Oppure sono stati miliardi di larve di farfalla, che a forza di rosicchiare le foglie degli alberi avrebbero provocato un disastro ecologico?
A cavallo tra realtà e fantasia, tra ricerca scientifica e cultura popolare, i dinosauri di Brian Switek incombono nelle sale dei musei di storia naturale e sono protagonisti di film, ma anche del lavoro di molti paleontologi e dei documentari che ne raccontano le ultime scoperte. Il mio amato brontosauro unisce magistralmente la grande passione per i dinosauri che accompagna l’autore fin dall’infanzia e il suo lavoro rigoroso di giornalista e cacciatore di fossili.
Polvere e ossa
Biografia · Evoluzionismo · Paleontologia · Storia
Codice Edizioni
Pubblicazione: 18 ottobre 2023
Euro: 19,00
Pagine: 272
ISBN: 9791254500767
In Polvere e ossa si racconta la storia di due paleontologi: uno era darwinista, l’altro lamarckiano. Uno era freddo e distaccato, l’altro esplosivo. Uno era stato educato nelle migliori scuole d’America, l’altro ha scritto il suo primo articolo scientifico prima ancora di laurearsi. Per cinquant’anni, alla fine dell’Ottocento, Edward Drinker Cope e Othniel Charles Marsh fecero a gara a chi accumulava più fossili e pubblicava più studi, spendendo considerevoli quantità di denaro per farlo; e per sabotarsi a vicenda.
Gabriele Ferrari ripercorre le tappe e i protagonisti di una rivalità scientifica e umana sempre più feroce e rapidamente degenerata in aperto conflitto, che coinvolse esploratori, soldati, spie, generali, politici e persino Buffalo Bill (oltre a un breve cameo del generale Custer…). Una rivalità figlia non solo dello scontro tra due personalità opposte, ma anche del luogo in cui si è sviluppata. Ambientata per lo più in un Far West desertico e polveroso, tra fossili, dinamite e musei, la guerra delle ossa è una storia profondamente americana che parla di frontiera e destino manifesto, di colonizzazione e genocidio, ma anche di come il capitalismo ha plasmato in maniera decisiva la storia della scienza.
La cosiddetta “rivoluzione digitale” sembra non arrestarsi. Oramai non vi sono più ambiti della nostra vita quotidiana e delle nostre pratiche che non siano stati raggiunti e trasformati dal processo di digitalizzazione, inteso come un progresso tanto desiderabile quanto inevitabile dai profeti delle tecno-utopie. Nonostante ciò, sin dal 2000 si è diffuso un termine, postdigitale, che sembra raccontare un’altra storia. Esso dà voce a un crescente disincanto nei confronti delle promesse non mantenute da quella “rivoluzione”, e prelude a una mentalità diversa, per la quale l’esperienza diretta e il fai-da-te contano di più del prodotto preconfezionato e presto obsoleto. Accanto a una ricostruzione della storia del concetto di postdigitale, che spazia dall’arte all’architettura, dalla critica sociale all’educazione, questo libro suggerisce una preliminare proposta etica muovendo dai lavori di Florian Cramer, una delle voci più autorevoli e originali nel dibattito internazionale.
Marco Menon (Conegliano 1984) è dottore di ricerca in Filosofia e attualmente lavora per il Master of Arts in Interreligious Dialogue della Facoltà di Teologia di Lugano (Università della Svizzera Italiana). Si occupa principalmente di tematiche relative all’etica della comunicazione e alla filosofia politica. Ha tradotto e curato, fra le altre, opere di Carl Menger e Leo Strauss. Fra i suoi numerosi lavori si possono menzionare le monografie Saggezza politica e poesia. Leo Strauss lettore di Aristofane (2016) e Vilém Flusser e la «rivoluzione dell’informazione». Comunicazione, etica, politica (2022).
Uomo e Natura un rapporto da riscrivere
Prospettive interdisciplinari di “cura” di sé e del mondo
A cura di: R. Loredana Cardullo
Collana: Dialogica. Collana di filosofia e scienze umane (21)
Pagine: 386 Formato: cm.14x21 Anno: 2024
ISBN: 9788846768582 Stato. 27,55 € ETS Editore Pisa
Un nuovo patto di solidarietà e di responsabilità, coniugate in una prassi costante di cura, deve contrassegnare il futuro rapporto tra l’uomo e la natura. Si tratta però di un rapporto asimmetrico, in cui è l’uomo a doversi prendersi cura della natura, assumerne la responsabilità, ripararne le ferite, fino – forse – a risanarla dalla malattia nella quale egli stesso, con il suo operare insensato, l’ha fatta precipitare. Grandi benefici ne verranno per l’umanità: potrà essa recuperare quei principi morali e quel rispetto per l’altro da sé, umano e non-umano, che nel tempo ha gradatamente perduto; potrà ricreare un nuovo umanesimo, etico e solidale; potrà cambiare strada, ripartendo dalla cura di sé e da una metamorfosi del proprio sguardo e del proprio approccio al mondo.
R. Loredana Cardullo insegna Storia della filosofia antica presso l’Università di Catania. È vice-presidente della Società di Storia della Filosofia Antica e della Società Filosofica Italiana. I suoi interessi scientifici si sono concentrati soprattutto sul pensiero aristotelico e sul Neoplatonismo.
Al Maestro Aldo Pinchera
Autore/i: Stefania Pistoia Introduzione di: Paolo Cicchini
Collana: fuori collana Pagine: 92 Formato: cm.13x20
Anno: 2024 ISBN: 9788846769480 Stato, 22,40 € ETS Editore Pisa
Il professore Aldo Pinchera (1934-2012), considerato uno dei più grandi Endocrinologi a livello mondiale, rivive nei ricordi di una giovane specializzanda che ci offre l’immagine di una personalità ironica, empatica, divertente, oltre a quella di scienziato di fama. È stato il primo fondatore della scuola di specializzazione in Endocrinologia e Malattie del Ricambio dell’Università degli Studi di Pisa ed insignito di innumerevoli premi ed onoreficenze.
«Colpiscono, nel libro, i silenzi ricchi di significato del Professore; i suoi motti; la capacità che lo contraddistingueva di farsi amare a dispetto d’una asperità di carattere solo apparente. Un libro che indica soprattutto un metodo da seguire all’interno di qualsiasi comunità scientifica: quello della collaborazione». (dall’introduzione di Paolo Cicchini)
Stefania Pistoia è un medico endocrinologo nata, vissuta e formatosi nell’Università di Pisa che, dopo anni di vita lavorativa presso il Dipartimento di Endocrinologia, qualche anno fa, in attesa del terzo figlio, in un momento di profonda introspezione, prende la decisione di dedicarsi in maniera più costante della famiglia. Dopo circa un anno, cede alla dedizione del camice bianco, sognato fin da bambina ed inizia la sua attività libero-professionale in varie città italiane. Ha tre figli ormai grandi ed è nonna dello stupendo Edoardo di 9 anni e nonostante ciò, ancora non ha perso quello sguardo di bambina che guardava la serie televisiva “Dottor Kildare”.
Botanica illustrata nell'Ottocento Le grandi tavole didattiche e il catalogo manoscritto di Pietro Savi
Autori vari ETS Editore Pisa
Collana: fuori collana Pagine: 223 Anno: 2023 ISBN: 9788846770226 52,25 €
Stato: Disponibile
Il Museo Botanico di Pisa conserva gli strumenti utilizzati come supporto pratico durante le lezioni di botanica a partire dalla prima metà del XIX secolo tra cui modelli in cera di anatomia e morfologia vegetale e diverse centinaia di tavole parietali illustrate. Tra queste ultime, un corpus di 94 tavole presenta caratteristiche singolari.
Si tratta di pannelli in carta fissati su telaio di legno, con dimensioni 82 × 146 cm circa, fittamente illustrati. Le illustrazioni botaniche sono originali, disegnate a matita e inchiostro, in alcuni casi colorate a inchiostro o acquarello. I disegni sono eseguiti in parte dal vero e in parte seguendo modelli di illustrazioni pubblicate su testi di botanica, soprattutto francesi. Sono state eseguite per la maggior parte dagli artisti Silvio e Demetrio Serantoni, Enrico Cristofani e Pietro Ferrini.
Nell’Archivio del Museo Botanico è presente anche un volume manoscritto da Pietro Savi (1811-1871), in quel periodo docente di Botanica nell’Ateneo pisano, con qualche annotazione di altra mano nella parte finale, che riporta la descrizione particolareggiata di ciascuna illustrazione riprodotta su queste tavole. Intorno al 1820 iniziò a diffondersi in Europa la pratica dell’utilizzo di grandi tavole parietali: inizialmente pensato per l’istruzione primaria, questo nuovo metodo visivo fu adottato anche all’interno delle ampie aule universitarie, rivelandosi molto utile per facilitare all’insegnante la spiegazione e allo studente l’apprendimento. Possiamo supporre che Pietro Savi sia venuto a conoscenza di questo nuovo strumento didattico, essendo in contatto con gli ambienti più innovativi del resto d’Europa.
Vista anche la presenza del catalogo da lui manoscritto, riteniamo pertanto che per suo progetto sia iniziata la produzione in proprio di tavole parietali ad uso dei suoi stessi insegnamenti, durante gli anni intorno alla metà del diciannovesimo secolo.
La collezione, attualmente composta da 94 tavole, rappresenta però solo una parte del nucleo inziale, come si può rilevare dal Catalogo originale nel quale ne vengono descritte 119. Dopo essere state restaurate, sono oggi conservate al buio per preservare la qualità del colore, in un apposito locale del Museo. A rotazione, otto tavole vengono esposte per 4 mesi nella parte del Museo Botanico aperta ai visitatori.
Piero Bianucci "Vita sghemba"
Ottant’anni con scrittori, scienziati e telescopi
Collana: fuori collana Pagine: 436, Formato: cm.15,5x22,5
Anno: 2024, ISBN: 9788846769763, 33,26€ ETS Editore Pisa
Avanti negli anni, ci si accorge che “siamo” – o meglio, diventiamo – gli incontri che abbiamo fatto. Ogni incontro lascia una emozione, una idea, una esperienza. Giornalista di lungo corso, Piero Bianucci ha praticato il mondo letterario curando le pagine culturali della «Gazzetta del Popolo» per 14 anni, e molto più a lungo ha frequentato il mondo scientifico da redattore capo del quotidiano «La Stampa». Qui ripercorre la variegata galleria dei suoi incontri. Alcuni sono diventati amicizie: Primo Levi, Fernanda Pivano, Tullio Regge, Piero Angela, Margherita Hack, Ernesto Ferrero, Francesco De Bartolomeis, Didimo. Altri hanno generato rapporti intellettuali più o meno profondi: Rita Levi-Montalcini, Emilio Segré, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Harold Kroto (tutti premi Nobel), Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo, Giancarlo Wick e molti altri. Sullo sfondo, scorrono i grandi eventi degli ultimi ottant’anni, dalla bomba atomica di Hiroshima all’Intelligenza Artificiale di ChatGPT. Troviamo l’appartata Torino sabauda, la Torino dormitorio della Grande Fabbrica e quella post-industriale. Il consumismo e poi la frugalità imposta dalla crisi ecologica. La radio cede il passo alla tv, l’analogico al digitale, dilaga Internet. L’attesa di vita è quasi raddoppiata, la lettura del DNA ha cambiato la biologia, l’atomo e l’universo hanno sempre meno segreti. Dai giornali è scomparso il piombo, ma ora scompaiono le edicole. Insomma, anni interessanti. E i prossimi?
Piero Bianucci è uno dei più noti scrittori scientifici italiani. Dal 1975 ad oggi ha pubblicato più di trenta volumi, alcuni anche di argomento letterario. Per la sua attività divulgativa la “International Astronomical Union” gli ha intitolato l’asteroide 4821. Collabora al quotidiano «La Stampa» – dove nel 1981 ha fondato il supplemento «Tuttoscienze» – alla Rai, alla Radio-televisione svizzera e insegna giornalismo all’Università di Padova. Cura l’edizione italiana della rivista di astronomia «BBC Sky at Night». Tra i suoi libri più recenti, Pellegrini dell’Universo (Solferino, 2022) e Creativi si nasce o si diventa? (Dedalo, 2022). Laureatosi in filosofia nel 1967 alla scuola di Luigi Pareyson, da sempre coltiva l’astronomia. Abita a Torino, e in ogni stanza, ad ogni finestra e ogni balcone, c’è un telescopio.
Elena Cattaneo, Scienziate, Storie di vita e di ricerca, Raffaello Cortina Editor
09/2024 €16,00 ISBN 9788832856682
Recensione Piero Bianucci
Giornali di tutto il mondo il 10 aprile 2019 pubblicarono in prima pagina la stessa foto enigmatica: un cerchio scuro circondato da un anello rossastro segnato da tre macchie gialle più brillanti. Era la prima immagine di un buco nero. Risultato scientificamente rivoluzionario, annunciato da sei articoli pubblicati in un numero speciale di “The Astrophysical Journal Letters”.
Orizzonte degli eventi I buchi neri sono oggetti cosmici così densi e massicci da inghiottire anche la luce. Ne segue che un buco nero è invisibile per sua natura, e quindi per definizione. A rivelare il buco nero in quella fotografia era l’anello rossastro: materia caldissima (plasma) vorticante intorno al pozzo gravitazionale, l’ombra. Il confine tra vortice e buio è il cosiddetto “orizzonte degli eventi”, e separa, isola per sempre il buco nero dal resto dell’universo.
Otto radiotelescopi insieme Più di 200 ricercatori (oggi sono più di 300) collaboravano al Progetto internazionale EHT (Event Horizon Telescope) che ottenne la storica immagine del 2019, ma nel team direttivo Mariafelicia De Laurentis era l’unica donna. Si trattava di sincronizzare al milionesimo di secondo otto radiotelescopi sparsi tra Europa, Americhe, isole Hawaii e Polo Sud e di puntarli sulla galassia M87 a 56 milioni di anni luce da noi nella costellazione della Vergine. Lì, al centro della galassia, tra mille miliardi di stelle è acquattato un colossale buco nero che spara nello spazio un potente getto di plasma. La fortunata impresa di Mariafelicia si è ripetuta il 12 maggio 2022 ritraendo il buco nero che occupa il centro della nostra galassia, la Via Lattea, nella costellazione del Sagittario. Un oggetto molto più piccolo di quello esistente in M87, “solo” 4 milioni di masse solari, ma ovviamente molto più vicino: circa 26 mila anni luce.
Dieci ritratti al femminile Questo episodio di astrofisica militante inaugura la serie di dieci casi analoghi raccolti da Elena Cattaneo in “Scienziate. Storie di vita e di ricerca” (Raffaello Cortina, 198 pagine, 16 euro). Cambiano le discipline (neuroscienze, elettrofisiologia, agronomia, chimica, fisica delle particelle, etologia, ingegneria antisismica, filologia, genetica) ma protagoniste sono sempre donne più o meno giovani impegnate nella ricerca con passione, curiosità e intelligenza, alle prese con le difficoltà della vita quotidiana e la scarsa attenzione che nel nostro paese ottiene la ricerca scientifica, specie se praticata dal genere femminile.
L’incontro con Camilla Gaiaschi Professoressa ordinaria di farmacologia all’Università di Milano, ricercatrice di fama internazionale nel campo delle cellule staminali e della malattia di Huntington, senatrice a vita dal 2013, Elena Cattaneo (foto in alto) ricorda che in Italia «fino al 1977, per studenti e studentesse delle scuole medie l’ora di applicazioni tecniche prevedeva un programma differenziato per i due sessi. Mentre le ragazze imparavano i segreti del ricamo e del punto croce, e come gestire il lavoro casalingo, ai compagni maschi venivano insegnate tecniche per il traforo e l’uso del compensato o come accendere una lampadina collegando due fili».
«Eppure – spiega Elena Cattaneo – anche lei era così impregnata dalla mentalità sessista dell’ambiente da quasi non accorgersi delle discriminazioni: difficoltà per le donne di accedere alla ricerca, stipendi sistematicamente inferiori, “tetto di cristallo” a impedire l’approdo a posizioni di vertice». "Doppio standard” (Ed. Carocci 2022), un libro della sociologa Camilla Gaiaschi, Università del Salento, l’ha indotta ad approfondire il tema delle pari opportunità.
Passi avanti Certo, molte cose sono cambiate in meglio. Oggi, tanto per citare un dato significativo, le ragazze sono maggioranza nelle immatricolazioni universitarie. Ma secondo l’Anvur, l’agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca, le ragazze che seguono corsi di laurea scientifici (riassunti di solito sotto la sigla Stem) sono ancora soltanto il 39 per cento contro il 61 per cento dei ragazzi: sembra che per le studentesse le discipline umanistiche e le relative carriere (per lo più l’insegnamento) siano ancora da prediligere. E il tetto di cristallo rimane, salvo eccezioni: 13 rettori di Università su 99, nel 2020 per la prima volta una donna, Antonella Polimeni, è diventata rettrice dell’Università di Roma La Sapienza, per quella di Milano è successo nel 2024.
Rimboccarsi le maniche
“Scienziate” offre una casistica esemplare di come il cambiamento sia in corso ma anche di come incontri ancora ostacoli, diffidenze, discriminazioni. Le dieci “storie” di ricercatrici eccellenti si leggono d’un fiato, sono contagiose, fanno capire come si accendano curiosità e passione per la scienza, come sia affascinante il cammino verso nuove conoscenze.
Il libro vive e avvince grazie a queste storie Ma al di là delle vicende personali, il messaggio complessivo Elena Cattaneo lo riassume in una frase semplice e breve: «Rimbocchiamoci le maniche, perché la rivoluzione delle pari opportunità ha bisogno della determinazione di tutti».
Il futuro non è roseo A margine, osserverei che il futuro italiano non promette bene. Abbiamo un «Ministero dell’Istruzione e del merito», non delle pari opportunità; un ex ministro della Cultura dichiarava che «Cristoforo Colombo non ipotizzava di scoprire un nuovo continente ma voleva raggiungere le Indie circumnavigando la Terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei». Il ministro in carica dell’Istruzione Valditara ha istituito un «Liceo del Made in Italy» così vuoto di idee e contenuti che solo 375 studenti lo hanno scelto, lo 0,08 per cento del totale; per affidarlo a Adolfo Urso si è inventato un Ministero delle imprese e del made in Italy, mentre un altro ministro vorrebbe punire l’uso di parole inglesi. Sono trovate populiste che ricordano l’autarchia intellettuale del Ventennio fascista e il Duce che miete il grano a torso nudo. E fin qui siamo nel ridicolo. Ma più grave è la prevista riforma costituzionale che, oltre a scardinare il nostro impianto democratico, toglie al presidente della repubblica la facoltà di nominare senatori a vita.
Attento, Carlo Rubbia, attenta Elena Cattaneo: a questo governo – si direbbe – la cultura fa paura. O quanto meno dà fastidio.
Elena Cattaneo è professore ordinario di Farmacologia all’Università di Milano. È nota per gli studi sulla Còrea di Huntington, sulla quale lavora con l’obiettivo di rallentarne il decorso o bloccarne l’insorgenza. Il 30 agosto 2013 è stata nominata Senatrice a vita dal Presidente Giorgio Napolitano. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Armati di scienza (2021) e Scienziate (2024).
Traduzione di Isabella C. Blum
Animalia, 11 2023 / pp. 623 /
€ 32,00 € 30,40
«Esiste una presenza, nell’oceano, che raramente cogli nelle ore di veglia, e che visualizzi meglio nei sogni. Mentre scivoli nel sonno, le tartarughe cavalcano la curva degli abissi, cercando respiro in superficie e ispirazione dal cielo». Fin dal rapinoso incipit melvilliano, il libro che Carl Safina ha dedicato alle tartarughe, osservandole e studiandole per anni in ogni mare e oceano, si rivela molto più di un trattato biologico-etologico. È una lunga, serrata narrazione visionaria, dove sin dalle prime pagine emerge una protagonista indiscussa, vera guida del viaggio: la Tartaruga Liuto, a un tempo l’esemplare più grande del suo ordine (può sfiorare la tonnellata) e tra quelli più antichi sotto il profilo evolutivo, che fa di lei «l’ultimo dinosauro» sulla Terra. Seguendo «il Leviatano delle tartarughe» nei suoi vertiginosi tragitti migratori – strappi anche di sedicimila chilometri, che riflettono una distribuzione amplissima, dai mari equatoriali alle acque artico-antartiche – Safina ne descrive le sorprendenti caratteristiche: morfologiche, a partire dal guscio «molle» a mosaico; anatomiche, in particolare il complesso sistema cardiovascolare, che armonizza polmoni piccoli e un cuore gigantesco da un battito al minuto; cognitivo-comportamentali, giacché l’intricata routine della stagione riproduttiva è guidata dall’attività ormonale e da un «riuscitissimo cervello da neanche novanta grammi». E alla fine, attraverso una prosa piena di incanto – ben più potente di ogni invettiva morale –, riesce ad elevare via via la sua ricerca ad appassionato memento ecologico: basterebbero le sequenze sulle Liuto uccise dalle plastiche (scambiate per meduse) o sui loro carapaci scheggiati dai machete dei pescatori, per cogliere nella cecità ambientale del Sapiens un ritratto spietato e dolente della sua (auto)distruttività.
Famiglia, bellezza e pace nelle culture animali.
Traduzione di Isabella C. Blum
Animalia, 9
2022 / pp. 565 /
€ 30,00 € 28,50
Altre edizioni
Secondo un pregiudizio diffuso, la «cultura» sarebbe un tratto distintivo ed esclusivo di Homo sapiens. Proseguendo il lavoro innovativo avviato con Al di là delle parole, Carl Safina evidenzia l’infondatezza di quel luogo comune e mostra come, al contrario, il rapporto tra «innato» e «appreso» coinvolga le intelligenze e le competenze di molti «animali non umani». Safina demitizza infatti l’«unicità» di tante nostre facoltà o comportamenti paragonandoli a quelli di specie nascoste nelle profondità delle foreste pluviali o degli abissi oceanici: il che vale per gli strumenti tecnologici, per le capacità linguistico-musicali o per le cure e gli insegnamenti parentali, come riassume la lezione esemplare di certe scimmie antropomorfe o dei capodogli, presso i quali una neonata (in attesa di cibo nelle acque tiepide di superficie) e la madre (a caccia di calamari nei fondali gelidi) sono legate dal filo invisibile dei click dei sonar. Oppure, di fronte a uno stormo di are macao – vistosi pappagalli dalle code ondeggianti «simili a comete infuocate» –, riflette sul ruolo della bellezza quale motore segreto dell’evoluzione. In questa visione complessa e ramificata le varie specie da lui prese in esame non sono più dunque tessere intercambiabili del mosaico della vita, ma dimostrano la loro individualità irriducibile e insieme la loro contiguità rispetto all’uomo. Un’alterità/prossimità che Safina esplora in ogni sfumatura, cogliendone i punti di contatto e affrontando le vertiginose domande che ne scaturiscono. Senza però mai distogliere troppo il lettore da uno stato di perpetua meraviglia.
Traduzione di Isabella C. Blum
Animalia, 12018, 6ª ediz., pp. 687, 35 tavole fot. b/n
isbn: 9788845932496
€ 32,30
Negli ultimi decenni le scienze biologiche hanno ricostruito i tratti evolutivi che ci legano agli altri animali (dai pesci ai primati) sul piano morfologico e genetico. Un risultato gia` stupefacente, se non fosse che ora – grazie a studiosi della finezza e percettivita` di Carl Safina – ci avviamo a un salto ulteriore: verificare l'incidenza di quei tratti a livello cognitivo e affettivo-emotivo. Da rigoroso ricercatore sul campo, Safina ci immette in tre paesaggi esemplari: una riserva africana, dove elefanti dalle variegate «personalita`» si aggregano in una spiccata socialita` (non a caso i Masai li considerano dotati di un'«anima» al pari degli umani); il parco di Yellowstone, dove i lupi – reintrodotti di recente – si muovono echeggiando cadenze pleistoceniche, fra strategie di predazione e sorprendenti gerarchie sociali (le femmine, per esempio, sono deputate ai dilemmi decisionali come restare/partire); e le acque cristalline del Pacifico nordoccidentale, dove cetacei di diverse specie dispiegano la vertigine della loro visione «acustica» e interagiscono col Sapiens in modi inaspettati e toccanti. Penetriamo cosi` in un ventaglio di intelligenze, «coscienze» e «visioni del mondo» di altri animali – con cui condividiamo molti «correlati neurali», a partire dal cervello «antico» e dalla sua tastiera emotiva – insieme familiari e aliene, contigue e alternative. Al punto da mettere in dubbio, ancora una volta, la tesi secondo la quale l'uomo sarebbe la misura di tutte le cose.
La famiglia come istituzione sociale è, non da oggi, oggetto di analisi e critica. Nel corso della storia il suo superamento è stato obiettivo sia di progetti di emancipazione basati su un’idea di condivisione della proprietà e del lavoro, sia di progetti politici totalitari, che in essa e nelle appartenenze e lealtà di cui è costituita scorgevano un ostacolo al rapporto tra i cittadini e lo Stato.
Non c’è dubbio che oggi ci troviamo di fronte a un prepotente ritorno della retorica dei legami familiari e di sangue. E allora cosa significa, oggi, proclamarsi “contro la famiglia”, come MicroMega ha scelto di intitolare il quarto volume di questo 2024 in libreria dal 25 luglio? Non certo mettere in discussione i legami affettivi e di reciproca cura che all’interno della famiglia si creano, ma mettere a fuoco e fare oggetto di analisi critica tutti i suoi aspetti antipolitici e antisociali: il familismo amorale; la tendenza a minare autorevolezza e credibilità della scuola, nel desiderio di ergersi a unica agenzia educativa dei figli; il ruolo svolto nella trasmissione di rigidi ruoli di genere; la concentrazione di grandi capitali trasmessi per via ereditaria con conseguente immobilità sociale… D’altro canto molto spesso sono le carenze dello Stato a indurre gli individui a un ripiegamento nell’ambito delle comunità più prossime, prima fra tutte proprio la famiglia, in un circolo vizioso che è necessario spezzare per garantire a ciascuno il pieno diritto al dispiegamento della propria personalità.
IL SOMMARIO DEL NUMERO
AI LETTORI
ICEBERG – tra natura e cultura
Telmo Pievani – Famiglie naturali?
Francesco Remotti – Le tante possibili risposte al bisogno di convivenza domestica
Stefano Petrucciani – Non solo patriarcato. La famiglia dei filosofi tra eguaglianza e gerarchia
IL SASSO NELLO STAGNO
Chiara Saraceno – Contro la famiglia? Dipende
ICEBERG 2 – tra Stato e mercato
Emma Catherine Gainsforth – Le contraddizioni della cura e i rischi di un approccio neo-familista
Salvatore Morelli – Un’eredità universale per contrastare la lotteria della nascita
Pierfranco Pellizzetti – Familismo aziendale
Fabio Armao – In cerca dell’homo civicus. La società civile come nicchia di resistenza tra Stato e mercato
SAGGIO 1
Alessandra Dino – Famiglie di mafia
ICEBERG 3 – genitori e figli: quali confini?
Ingrid Colanicchia – I vostri figli non vi appartengono
Angela Ammirati – La scuola sempre più ostaggio delle famiglie.
Angela Galloro – Homeschooling: quando l’educazione diventa un affare di famiglia
Maria Concetta Tringali – La famiglia italiana: cenni di un’evoluzione normativa
SAGGIO 2
Federica D’Alessio – Violenza in famiglia il racconto che infrange il tabù
NOSTRA PATRIA È IL MONDO INTERO
Fabrizio Tonello – Dynasty: quando la politica è una questione ereditaria
Marco Zappa – Famiglia e potere in Giappone
MARCONI. L'UOMO CHE HA CONNESSO IL MONDO
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Recensione di Piero Sammartino
A 150 anni dalla nascita, una biografia avvincente e completa di Gugliemo Marconi, il genio inventore del wireless, la prima figura veramente globale delle comunicazioni moderne. Basato su materiali d'archivio inediti conservati in Paesi diversi e in diverse lingue, il libro di Raboy è il primo a collegare periodi significativi della biografia di Marconi: dagli esordi in Italia, ai suoi esperimenti rivoluzionari, al suo ruolo negli affari mondiali. Grazie a una combinazione di abilità, tenacia, fortuna, Marconi rese popolare - e soprattutto brevettò - l'uso delle onde radio. Fu decorato dallo zar di Russia, nominato senatore italiano e cavaliere da re Giorgio V d'Inghilterra, insignito del Premio Nobel per la fisica, il tutto prima dei 40 anni. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1937, Marconi fu al centro di tutte le principali innovazioni nel campo delle comunicazioni elettroniche, corteggiato da potenti interessi scientifici, politici e finanziari e seguito dai media, che registrarono e pubblicarono quasi tutti i suoi discorsi. Negli ultimi dieci anni di vita, quando tornò in Italia, divenne infine un pilastro del regime fascista di Mussolini. Questa biografia mette in connessione parti significative della vita interessante e movimentata di Marconi che non erano mai state esaminate prima in un'unica opera. È la prima biografia completa, critica, attendibile e scientificamente imparziale dell'inventore, e lo colloca nel suo tempo e in rapporto al nostro.
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Fabrizio Giacomelli "Dall'umanità in poi" Mimesis edizione
Prefazione di: Silvano Tagliagambe
Collana: La vita di Sophia 2023, 496 pp. ISBN: 9788857595443, 30€
Recensione di Piero Sammartino
Infinito è il cammino compiuto dall’universo, lungo è il viaggio della vita sulla Terra, meravigliosa l’evoluzione verso l’uomo e la sua intelligenza, ma nulla rispetto a ciò che seguirà. Un secolo e mezzo fa ebbe inizio la transizione, il passaggio dal primo al secondo stadio dell’universo: nacque allora la sistemica, ai suoi albori chiamata intelligenza artificiale, la scienza che avrebbe cambiato la realtà. Eravamo semplicemente nella seconda preistoria dell’umanità. Le macchine ci assoggetteranno? Qui, ribaltando il rapporto tra soggetto e realtà, si risolve inaspettatamente questo apocalittico dilemma. Qui si narrano le vicende che circondano culturalmente e tecnologicamente il “cambiamento di fase” della realtà. La più grande rivoluzione mai accaduta nell’universo, la prima, forse l’unica, forse l’ultima.
Al centro era l’uomo
Vita
Dialogo filosofico-scientifico intorno al più straordinario fenomeno dell’universo
Autore/i: Federico Cramer , Claudio Villiot Collana: Finestre. I libri di Naturalmente Scienza (10)
Pagine: 176 Formato: cm.14x21 Anno: 2024 ISBN: 9788846769664
Stato: Disponibile 18,05€
Prefazione di Elena Gagliasso
Che cos’è la vita? Gli autori hanno affrontato la complessità e profondità del tema attraverso un dialogo interdisciplinare che, intrecciando conoscenze scientifiche e riflessioni filosofiche, permette di cogliere, almeno in parte, la natura profonda della vita e la rappresentazione che l’uomo ne dà e su cui fonda la percezione che ha di sé stesso e i rapporti che instaura con gli altri esseri viventi. In un tempo in cui dilaga nel mondo la distruzione della vita, dei suoi ecosistemi e degli esseri viventi che in essi abitano e l’estinzione di migliaia di specie ogni anno passa del tutto inosservata, questo libro vuole essere un contributo allo sviluppo di un modo diverso di guardare, pensare e interagire con il più straordinario fenomeno dell’universo, di cui siamo parte.
Federico Cramer. Biologo specializzato in Igiene ambientale all’Università di Torino, ha insegnato Biologia e Chimica in Italia, in Olanda alla Scuola Europea di Bergen N.H., e ad Addis Abeba in Etiopia. È stato docente presso la SSIS dell’Università di Torino, tiene corsi di aggiornamento per insegnanti delle scuole secondarie e si occupa attivamente di divulgazione scientifica come saggista, e di promozione culturale con l’associazione culturale “Pensieri in Piazza”. Per Meltemi ha pubblicato Geni, evoluzione e destino (2021), per Panerose Editore La traduzione nei sistemi biologici (con altri autori; 2023).
Claudio Villiot. È stato docente di Filosofia e Scienze umane nelle scuole secondarie superiori. Si occupa di promozione e divulgazione culturale con l’associazione culturale “Pensieri in Piazza” di Pinerolo, di cui è stato uno dei fondatori. Per Panerose Editore ha pubblicato Piccolo decalogo ai tempi del Coronavirus, in Cronache dalla pandemia (con M. Benasayag, A. Bonomi, J. Dagnes, M. Filandri, F. Remotti, M. Revelli; 2021), sempre per Panerose Editore Dal nichilismo alla logica geografica. Un’ipotesi di antropologia politica, in Geografia, territorio, relazioni (con A. Bonomi e L. Mazzone; 2023).